Il Fatto Quotidiano

“Taranto vota, non facciamo più il concerto”

Concertone sospeso Il Comitato cittadini e lavoratori liberi spiega: “Ci sono le amministra­tive, così evitiamo di farci strumental­izzare”

- » MARIATERES­A TOTARO

“Il mio invito è a godervi questo vostro primo maggio, fatto di assordante silenzio, di vuoto assoluto in questa città finalmente degna di ciò che rappresent­a. Una città vuota. Ve la regaliamo, godetevela”. Si sfoga Michele Riondino nel video messaggio proiettato durante la conferenza stampa di ieri. Il concerto del primo maggio a Taranto quest’anno non si farà. Resteranno, come dice l’attore pugliese, solo il vuoto e il silenzio in quel Parco Archeologi­co delle Mura Greche che fino allo scorso anno veniva invaso da migliaia di persone.

ANNULLARE L’EDIZIONE 2017 è stata una decisione sofferta, giunta dopo una lunga riflession­e da parte del Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti, promotore dell’evento. “In primavera a Taranto si vota per le amministra­tive e non vogliamo in alcun modo che il concerto venga strumental­izzato o contaminat­o dalla politica – spiega il presidente del Comitato, Cataldo Ranieri – e poi vogliamo dare un segnale forte a chi ci ha sempre ostacolato. Come il Comune di Taranto, che lo scorso anno non ha vigilato sui venditori abusivi che affollavan­o il parco durante il concerto, creandoci un enorme danno economico. O i vigili urbani, che proprio quel giorno decisero di scioperare. Avrebbero potuto farlo tutte le volte in cui i politici sono venuti in città. Ma nessuno vuole mettersi contro i poteri forti”.

Proteggere questa creatura nata nel 2012 dall’idea di Michele Riondino e del Comitato è prioritari­o. Lo conferma lo stesso Riondino: “In molti hanno creduto in malafede che il comitato ci guadagnass­e dall’organizzaz­ione del concerto. Lo hanno accusato di utilizzarl­o per fare campagna elettorale. Oggi siamo qui per screditare queste voci e dimostrare quanto il Comitato sia superiore a ogni macchinazi­one e delegittim­azione”. E aggiunge: “Sull’assegnazio­ne dei banchi dell’area mercatale della festa del primo maggio ci si spende per fare campagna elettorale. Noi non vogliamo offrire alla malavita una fonte di guadagno. Vogliamo continuare a mantenere la nostra festa pulita”.

#UNOMAGGIOT­ARANTO è nata dal basso nel 2012, autofinanz­iandosi con piccole donazioni. Tutti gli artisti hanno sempre partecipat­o gratuitame­nte e negli anni la manifestaz­ione è cre- sciuta. Su quel palco non solo la musica, ma anche dibattiti e testimonia­nze: Gino Strada, Egidia Beretta madre di Vittorio Arrigoni, Patrizia Moretti mamma di Federico Aldrovrand­i e poi associazio­ni, lavoratori, No Tav. Tra gli artisti Caparezza, Vinicio Capossela, Subsonica, Fiorella Mannoia, Litfiba, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi. “L’unico contributo che daremo quest’anno è il silenzio – afferma Roy Paci, uno dei direttori artistici – Spero che il silenzio e l’assenza siano degli stimoli forti per tutti. Taranto da quel palco ha saputo parlare non solo di sé, ma ha saputo accogliere i temi, i dolori e il riscatto che proveni- vano anche da lontano. È stato un bellissimo esempio di cosa si possa costruire. Non è un addio, ma un arrivederc­i”.

Fermarsi dunque, ma per ripartire. Per dare un segnale forte, anche alla politica. Una scelta condivisa da Antonio Diodato, il terzo direttore artistico della manifestaz­ione: “Penso che fermarsi possa essere positivo e credo che l’assenza sia utile per capire cosa questo concerto rappresent­i. In tanti non ne hanno colto l’importanza. È un megafono che serve a dare voce a chi lotta. Torneremo e avremo più tempo per migliorarl­o, anche se ne sentiremo la mancanza come di una persona cara quando non c’è. Così sarà questo primo maggio. Questa assenza sarà uno spunto per riflettere”.

SECONDO Michele Riondino in molti aspettavan­o questo stop. Ed è a questi che l’attore si rivolge: “Vi regaliamo una festa dei lavoratori fatta di silenzio, vuota, che ci restituirà finalmente la città che molti vogliono continuare ad avere. Una città silenziosa, che non respira, che ha paura. Invito i giornalist­i che cercano di screditare l’azione e il desiderio di fare politica del Comitato ad andare al parco Archeologi­co delle Mura Greche questo primo maggio e notare quanto è più bello senza 200mila persone, il frastuono, la musica. Come è più bella Taranto senza gli artisti che girano per i locali, che vengono a invadere una città che non ha motivo di esistere se non per la grande industria. Andate a notare le differenze. Finalmente avrete il vostro primo maggio. Ma che sia ben chiaro, godetevelo perché probabilme­nte sarà l’ultimo”.

Insomma, a Taranto ci si rivede per il concertone del primo maggio nel 2018.

MICHELE RIONDINO DIRETTORE ARTISTICO

Il mio invito è a godervi una giornata di silenzio, di vuoto assoluto in questa città ora degna di ciò che rappresent­a: una città vuota, godete Spero che l’assenza diventi uno stimolo forte per tutti Comunque non è un addio, ma solo un arrivederc­i ROY PACI Tutti noi ne sentiremo la mancanza come di una persona cara quando non c’è, ma nel 2018 faremo meglio ANTONIO DIODATO

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