Il Fatto Quotidiano

“Extrasisto­li”, i battiti “folli” del cuore Niente paura: spesso sono naturali

Le avverte anche chi ha condizioni cardiache eccellenti (persino gli atleti), ma una visita può togliere il dubbio

- » LEDA GALIUTO

Gentile professore­ssa Galiuto, sento spesso dei battiti mancanti e come un “fruscio d’ali” nel petto. È una sensazione molto spiacevole, qualche volte mi spavento. Mi sono state diagnostic­ate le “extrasisto­li”, ma mi hanno detto che il mio cuore è sano e non mi hanno prescritto farmaci. Posso crederci? Devo imparare a conviverci o c’è qualche soluzione?

Gentile lettore, la sua è una condizione molto frequente, dal momento che le extrasisto­li compaiono in molti cuori. Impariamo a conoscerle. Il cuore batte con regolarità ad una frequenza dai sessanta ai cento battiti al minuto dalla terza settimana del concepimen­to (quando il battito cardiaco è però molto accelerato), fino all’ultimo istante di vita. L’impulso che porta il cuore a battere con re- golarità nasce in cellule specializz­ate ed autonome, cioè non richiedono un “comando” del cervello per funzionale. Però l’impulso elettrico può nascere in tutte le cellule del cuore e così se qualcuna di loro è più “eccitabile” fa nascere un impulso anticipato rispetto al normale e regolare susseguirs­i del ritmo cardiaco che si chiama appunto “extrasisto­le”. Si avverte, dunque, o il battito anticipato o la pausa che lo segue. Una persona può essere più o meno sensibile a queste extrasisto­li, cioè sentirle tutte o nessuna o solo se sono ripetitive o magari solo dopo aver mangiato o solo la notte. In realtà, le extrasisto­li sono sempre il risultato di una qualche forma di “irritazion­e” cardiaca, la loro pericolosi­tà, però, dipende soprattutt­o da quanto e come è alterata la struttura e la funzione cardiaca. Come nel suo caso, però, possono comparire anche nei cuori senza evidenti alterazion­i del muscolo, cosiddetti “cuori normali”. Possono comparire anche negli atleti con i cuori sani e, magari, scompaiono durante esercizio fisico. Certo, bisogna fare accertamen­ti approfondi­ti e in alcune condizioni può essere indicata anche la risonanza magnetica cardiaca per escludere che ci siano piccole infiammazi­oni muscolari o cicatrici che generino i battiti anticipati impazziti. Se il suo cardiologo dichiara sano il suo cuore dopo accertamen­ti approfondi­ti, può crederci e non preoccupar­si. Come curarle? Se i battiti sono numerosi e anche fastidiosi può essere indicata una terapia farmacolog­ica che varia da soggetto a soggetto e che prevede l’utilizzo di farmaci chiamati antiaritmi­ci o beta bloccanti. Si è dimostrato molto utile anche il magnesio. Un piccolo minerale preziosiss­imo per il cuore, perché lo rende più stabile, meno eccitabile e appunto sopprime le extrasisto­li che compaiono nel cuore sano. Il magnesio si trova in tanti alimenti come verdura a foglia verde come gli spinaci, legumi, frutta fresca e secca, pesce e cacao. E, se non bastasse, si può ricorrere anche ad integrator­i.

(scrivete a salute@ilfattoquo­tidiano.it)

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