La Francia come l’Italia: Parentopoli e soldi sporchi ai politici di governo
Intanto Il ministro dell’Interno Le Roux si dimette: 55 mila euro pubblici per stipendiare le figlie minorenni come assistenti parlamentari
La Francia vive al ritmo degli scandali giudiziari. A un mese scarso dal primo turno delle Presidenziali, Le Canard Enchainé , il giornale satirico all’origine del Penelopegate, rivela nuovi elementi a carico di François Fillon. Stando al giornale, il candidato all’Eliseo dei Républicains ha intascato nel 2015 50 mila dollari da parte di un miliardario libanese, Fouad Makhzoumi, per avergli organizzato un incontro con il presidente russo Putin e l’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanné. L’incontro sarebbe avvenuto al Forum economico internazionale di San Pietroburgo.
La situazione di Fillon si è aggravata anche nell’inchiesta dei presunti falsi impieghi alla moglie e ai figli. Già indagato per appropriazione indebita di fondi pubblici, Fillon deve ora rispondere di falso e frode aggravata. Il tribunale finanziario sospetta che Fillon abbia fornito documenti falsi per provare il lavoro della moglie come assistente parlamentare e giustificare gli stipendi di più di 800 mila euro che le sono stati versati.
Appena lunedì sera Fillon ha partecipato al primo dibattito tv con gli altri candidati all’Eliseo per tentare di far dimenticare per un momento i guai giudiziari. Gli affaire si moltiplicano in una campagna dove si parla poco di contenuti e molto di scandali. Un caso simile di impieghi fittizi ha spinto ieri alle dimissioni il ministro dell’Interno, Bruno Le Roux. Anche lui ha assunto le figlie come assistenti parlamentari. Le due ragazze tra il 2009 e il 2016, da quando erano 15enni, hanno firmato 24 contratti e ricevuto 55 mila euro di stipendi. Le Roux ha assicurato che si è trattato di impieghi “reali”, con contratti “puntali e legali”, dei “lavoretti” per le vacanze scolastiche. Ma se si dubita che le giovani abbiano davvero lavorato è perché nei periodi in cui il padre le stipendiava erano anche occupate in stage all’estero. Il tribunale che già si occupa dei presunti falsi impieghi degli assistenti di Marine Le Pen all’Europarlamento, ha aperto un’inchiesta dopo le rivelazioni della tv Tmc.
I falsi dell’ex premier Il candidato di destra avrebbe creato prove nel tentativo di difendersi dalle accuse
I CASI FILLON, che non finiscono mai, e il nuovo caso Le Roux scioccano i francesi ai quali si chiede di stringere la cinghia mentre la classe politica naviga tra i privilegi. Questo scandalo potrebbe intaccare la campagna del socialista Benoît Hamon, che promette di essere “onesto e giusto”. “Il partito dei soldi ha troppi candidati”, aveva detto in meeting domenica. Ma l’esodo che temeva dal Ps verso il favorito, il centrista Emmanuel Macron, è iniziato. Hamon ha perso ieri il sostegno della sottosegretaria alla Biodiversità, Barbara Pompili. Uno degli uomini più vicini a Hollande, il consigliere Bernard Poignant, ha fatto lo stesso. A breve potrebbe seguirli il ministro della Difesa, Yves Le Drian. E già si fanno i nomi dei due ministri Stéphane Le Foll e di Ségolène Royal.