Il Fatto Quotidiano

Rivolta contro Lotti, ministro dello Sport e della Lottizzazi­one

Mentre piazzava i suoi nei Cda delle partecipat­e, il ministro dello Sport si interessav­a – assieme a Denis Verdini – alla poltrona del presidente dell’Agenzia del farmaco

- » GIANLUCA ROSELLI

Sarà l’inesperien­za unita alla brama di potere, ma se c’è un uomo politico che in questo momento dovrebbe stare assai defilato, questo è Luca Lotti. Invece, nonostante sia indagato per rivelazion­e del segreto d’ufficio nel caso Consip, una vicenda delicatiss­ima per la quale c’è stato un voto in Parlamento e presto ce ne sarà un altro, il ministro dello Sport continua a muoversi come se nulla fosse, spostando pedine, suggerendo nomi, tramando per far arrivare nei posti di potere amici e fedelissim­i. Non sempre gli va bene, ma questa è un’altra faccenda.

INTANTO SI VIENEa sapere, da R ep u bb l i ca , che il ministro dello Sport, in combutta con Denis Verdini, sta spingendo affinché alla guida dell’Agenzia del Farmaco (Aifa) – la potente struttura che determina il prezzo dei medicinali – venga nominato Carlo Gaudio, ordinario di cardiologi­a a Roma, mentre le Regioni (cui spetta la nomina) spingono per Giuseppe Remuzzi, direttore della ricerca all’istituto Mario Negri di Bergamo. Con comprensib­ile disappunto del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Per la cronaca, c’è anche un terzo candidato: Stefano Vella, direttore del dipartimen­to del farmaco all’Istituto superiore di sanità. Tale è l’interessam­ento di Lotti per Gaudio da aver fatto rallentare, nel recente passato, la nomina dell’attuale direttore, Mario Melazzini, tanto da determinar­e l’intervento di Beatrice Lorenzin. Ma a che titolo Luca Lotti si occupa di Aifa? Glielo chiede anche il governator­e toscano Enrico Rossi. “Lotti pensi alle nomine del Coni. Il ministro dello Sport non c’entra niente con l’Aifa. Non capisco a che titolo interviene in questa vicenda, sarebbe stupefacen­te se lo facesse solo a nome di una corrente del Pd”, osserva Rossi. Lotti ieri ha negato, in modo assai diplomatic­o, ogni interessam­ento. “Leggo che starei discutendo con i governator­i di nomine le- gate all’Aifa. Com’è noto la scelta dei vertici dipende dal ministro della Salute, non da quello dello Sport. Comprendo ogni tipo di polemica, specie in questo periodo, ma invito tutti a rispettare le competenze dei singoli ministeri”, ha sottolinea­to.

VEDREMOnei prossimi giorni come finirà questa faccenda. Ma di questioni di cui occuparsi a Lotti non mancherebb­ero: il 36enne empolese detiene la delega al Cipe, l’importante comitato per la programmaz­ione economica, e quelle per l’ed itoria, terreno su cui in questi giorni è in ballo la delicata questione del bando Ue per le agenzie di stampa, con queste ultime sul piede di guerra. E poi, naturalmen­te, c’è lo sport. Il suo ultimo tw e et , per esempio, annuncia la nuova versione del sito del ministero. Mentre proprio ieri mattina Lotti ha incontrato il presidente della Roma, James Pallotta, cui avrebbe garantito l’appoggio del governo al nuovo progetto dello stadio gialloross­o.

Insomma, il lavoro non gli manca. Ma dal suo amico Verdini, e pure da Renzi, il Lotti deve aver imparato che il mi- glior modo per mantenere il potere è piazzare amici nei posti chiave. Così anche le recenti nomine nelle aziende di Stato l’hanno visto protagonis­ta, con alterne fortune.

I sussurri dai palazzi romani raccontano di un suo interessam­ento per mantenere Diva Morani all’interno del Cda di Eni, mentre non è riuscito a far entrare Francesco Sperandini (attuale presidente di Gse) nel Cda di Terna. “Lotti continua a comportars­i come se non fosse sotto inchiesta, ma i tempi sono cambiati. Questo suo attivismo sta generando parecchi malumori nel partito”, racconta una fonte del Pd. Fibrillazi­oni su cui soffiano i suoi avversari, anche all’interno del giglio magico, in primis Maria Elena Boschi, e che hanno portato lo stesso Renzi a suggerire all’amico di stare “buonino”, di essere più prudente e defilato sul potere, almeno fino a quando sarà sotto i riflettori dell’inchiesta Consip. L’input è di occuparsi solo di quello che gli compete, visto che le deleghe non gli mancano. Quelle stesse deleghe che con una mozione i bersaniani hanno chiesto a Gentiloni di sospendere.

Non si contiene Anche Renzi gli ha consigliat­o di stare “buonino” e molto attento con il potere ora che è indagato

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Ansa LampadinaI­l ministro dello Sport, Luca Lotti. La collega della Salute, Beatrice Lorenzin
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