Arriva l’Europa e Roma si prepara al sabato nero
Capitale fragile Il ministro Minniti alla prima prova: 4 cortei tra cui antagonisti e destra. Centro chiuso in parte: “zona blu” e non “rossa”
Per Marco Minniti è la prima grande manifestazione da affrontare. Il ministro dell’Interno che punta tutte le sue carte sul binomio legge e ordine, gestirà cortei, sit-in e zone off-limits col pugno di ferro.
Misure, ordini e dispiego di mezzi sono stati già predisposti e ampiamente annunciati alla stampa. Una strategia apprezzata anche dalla destra. Per il variegato mondo antagonista e per chi vuole semplicemente scendere in piazza per dire “no” all’Europa delle ingiustizie, invece, è già in moto quella che chiamano “la macchina della paura”. Per i romani sabato sarà una giornata nera. Non la prima, neppure l’ultima.
SESSANTESIMO anniversario dei Trattati di Roma. Celebrazioni e summit nel cuore di Roma, capi di Stato e vertici dell’Unione europea. L’area a rischio è quella compresa tra il Campidoglio, piazza Venezia e il Quirinale. Tremila uomini, tra agenti della polizia, carabinieri e guardia di finanza, saranno messi in campo.
Le zone più calde, quelle dove si riuniranno i leader politici, sorvegliate da blindati e tiratori scelti. Controlli serrati alle frontiere per l’annunciato arrivo di “antagonisti” provenienti da Francia, Grecia e Spagna. Parte del centro sarà già dotata di barriere e filtri da venerdì, mentre da sabato nei punti giudicati caldi saranno utilizzate recinzioni removibili. Da venerdì sera la chiusura al traffico della “zona blu” (non più rossa per un omaggio ai colori dell’Europa, e per un motivo prettamente scaramanti- co: evoca i disastri di Genova), o ff - li m it s per tutti. Quattro i cortei, più un convegno la sera di sabato con Ken Loach, Yanis Varoufakis, Carlos Monedero e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. In mattinata due manifestazioni, Movimento federalista europeo con 1500 persone previste, e quello che riunisce varie sigle (Arci, Fiom, Legambiente). Nel pomeriggio corteo della destra sovranista.
Ma a preoccupare di più Viminale e Questura di Roma (oppure ad alimentare la “fabbrica della paura”, secondo i diversi punti di vista) è il corteo che alle due del pomeriggio muoverà da piazzale Ostiense per concludersi in piazza Bocca della verità, organizzato dalla piattaforma sociale “Eurostop”. Una sigla che riunisce quel che resta dei movimenti “no global”, antagonisti e centri sociali. I responsabili dell’o rd in e pubblico prevedono la presenza di almeno 8 mila persone in questo segmento della protesta.
“Loro festeggiano i 60 anni dell’Unione europea. Noi saremo in piazza”, è lo slogan del movimento.
I ni zi al me nt e il corteo doveva concludersi nei pressi di Villa Borghese, quindi sufficientemente lontano dai luoghi giudicati “a rischio”, ma dopo una lunga trattativa tra organizzatori e Questura, si è arrivati a una diversa definizione del tragitto del corteo. “È stata così respinta – si legge in una nota del movimento – la discriminazione nei confronti di questo arco di forze politiche, sociali e sindacali. Il corteo potrà arrivare nei pressi di uno dei luoghi del vertice a 27. Invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione, smentendo quanti vorrebbero depotenziarla con oscuri messaggi inviati alla stampa”.
BASTERÀ questo ad abbassare la tensione? Lo capiremo sabato. Per il momento, il piano predisposto dalla Questura di Roma prevede alcune novità: divieto di indossare caschi e altre forme di abbigliamento utili al travisamento, un filtro alle frontiere e un accurato lavoro preventivo di intelligence.
Il fantasma che aleggia è sempre lo stesso fin dai tempi del G8 di Genova: i black-bloc. Professionisti dello scontro che si muovono come pesci nell’acqua nei cortei, si mimetizzano e poi si riuniscono all’i mp r o vv is o per creare disordini. Attaccano la polizia, sfasciano vetrine, caricano e vengono caricati. Tutti li temono, la polizia ne annuncia la presenza. Nessuno li ferma prima. Il giorno dopo, a occupare le prime pagine dei giornali saranno le foto delle vetrine sfondate, degli agenti feriti, dei lanciatori professionali di molotov, e non le ragioni di chi manifesta pacificamente. Uno scenario visto troppe volte che colpisce le città e umilia la democrazia. Una storia che speriamo di non dover raccontare sabato prossimo.
Città militarizzata Almeno tremila uomini schierati da polizia, finanza e carabinieri