“Via il Fiscal compact e scelte radicali o l’eurozona crolla”
Altro che Europa a due velocità: solo la “condivisione dei rischi” può salvare l’Ue. Marcello Minenna, docente di Finanza alla London School of Economics, è scettico in vista della cerimonia per i 60 anni dei trattati europei che porterà a Roma i leader dei Paesi membri. Professor Minenna, a Roma ci sarà una svolta per l’Ue?
No. C'è già una posizione condivisa e, viste le divergenze, non potrà che essere un debole compromesso. Nei prossimi mesi, però, l’Ue affronterà scenari difficili, tra Brexit, fine del Quantitative Easing ed elezioni francesi e italiane. Servono scelte radicali. Bisognerebbe correre come forsennati verso una maggiore condivisione dei rischi: assicurazione europea sui depositi bancari, trasferimento dei titoli di Stato acquistati attraverso il Qe dalle Banche centrali nazionali alla Bce e una profonda revisione del Fiscal Compact, in primisescludendo gli investimenti dal calcolo del deficit. Misure però ritenute impensabili da Berlino. Senza questi interventi si scenderà rapidamente un ulteriore gradino nel percorso di dissoluzione dell’euro.
Cosa rischia l'Italia? Politica monetaria e fiscale devono essere coordinate per raggiungere il miglior effetto possibile. Entro il 2017 il Quanti- tative Easing andrà a esaurirsi. Quindi l’effetto positivo sui tassi di interesse e di cambio verrà ridimensionato mentre il Fiscal Compact – la cui revisione è prevista quest'anno – rischia di essere prorogato così com’è. L'Italia deve opporsi o rischia manovre di austerità per oltre 30 miliardi in due anni. Stiamo entrando nella tempesta perfetta: politica fiscale e monetaria sbagliate colpiranno insieme la nostra economia.
La politica monetaria non ha diminuito i rischi dell’Eurozona? Il Qe e i prestiti della Bce alle banche hanno comprato tempo, ma non gratis. Il rischio del debito pubblico è stato “congelato” ma
Chi è Marcello Minenna è nato a Bari nel 1971
La carriera È docente di Economia alla London school of economics e responsabile in Consob dell’ufficio analisi quantitativa Insieme ad Antonio Guglielmi ha pubblicato un report con Mediobanca sui rischi dell’Italexit sul debito pubblico