Il Fatto Quotidiano

“Via il Fiscal compact e scelte radicali o l’eurozona crolla”

- » CARLO DI FOGGIA

Altro che Europa a due velocità: solo la “condivisio­ne dei rischi” può salvare l’Ue. Marcello Minenna, docente di Finanza alla London School of Economics, è scettico in vista della cerimonia per i 60 anni dei trattati europei che porterà a Roma i leader dei Paesi membri. Professor Minenna, a Roma ci sarà una svolta per l’Ue?

No. C'è già una posizione condivisa e, viste le divergenze, non potrà che essere un debole compromess­o. Nei prossimi mesi, però, l’Ue affronterà scenari difficili, tra Brexit, fine del Quantitati­ve Easing ed elezioni francesi e italiane. Servono scelte radicali. Bisognereb­be correre come forsennati verso una maggiore condivisio­ne dei rischi: assicurazi­one europea sui depositi bancari, trasferime­nto dei titoli di Stato acquistati attraverso il Qe dalle Banche centrali nazionali alla Bce e una profonda revisione del Fiscal Compact, in primisescl­udendo gli investimen­ti dal calcolo del deficit. Misure però ritenute impensabil­i da Berlino. Senza questi interventi si scenderà rapidament­e un ulteriore gradino nel percorso di dissoluzio­ne dell’euro.

Cosa rischia l'Italia? Politica monetaria e fiscale devono essere coordinate per raggiunger­e il miglior effetto possibile. Entro il 2017 il Quanti- tative Easing andrà a esaurirsi. Quindi l’effetto positivo sui tassi di interesse e di cambio verrà ridimensio­nato mentre il Fiscal Compact – la cui revisione è prevista quest'anno – rischia di essere prorogato così com’è. L'Italia deve opporsi o rischia manovre di austerità per oltre 30 miliardi in due anni. Stiamo entrando nella tempesta perfetta: politica fiscale e monetaria sbagliate colpiranno insieme la nostra economia.

La politica monetaria non ha diminuito i rischi dell’Eurozona? Il Qe e i prestiti della Bce alle banche hanno comprato tempo, ma non gratis. Il rischio del debito pubblico è stato “congelato” ma

Chi è Marcello Minenna è nato a Bari nel 1971

La carriera È docente di Economia alla London school of economics e responsabi­le in Consob dell’ufficio analisi quantitati­va Insieme ad Antonio Guglielmi ha pubblicato un report con Mediobanca sui rischi dell’Italexit sul debito pubblico

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