Proteste contro il gasdotto Tap e l’espianto degli ulivi in Salento Emiliano sta con i manifestanti
▶DOVEVANORIPRENDERE ieri mattina le operazioni di espianto di circa 200 ulivi nella meravigliosa zona costiera di Melendugno (Lecce) previste per la costruzione dell’approdo del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) che trasporterà gas naturale dell’Azerbaijan all’Italia e all’Europa. Già lunedì, al primo giorno di apertura del contestatissimo cantere, c’erano stati i primi incidenti, con un’aggressione a un operatore di una tv regionale. Ma prima ancora che arrivassero i dimostranti i primi 40 alberi erano stati espiantati e trasferiti altrove per far posto al tunnel in cui dovrebbe passare il gasdotto. Anche ieri carabinieri e polizia sono intervenuti per rimuovere il blocco dei manifestanti che cercavano di impedire la prosecuzione dei lavori, di fatto mai iniziati. Verso l’ora di pranzo le operazioni sono state nuovamente sospese per calmare gli animi.
Contro l’espianto degli ulivi è schierato anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che ha fatto recapitare due diffide alla società incaricata da Tap, che però non molla, forte dell’autorizzazione del ministero dell’Ambiente. E soprattutto ieri ha preso posizione in modo netto il governatore pugliese, Michele Emiliano: “La Regione Puglia considera non ottemperata la prescrizione 44, quindi secondo noi lo spostamento degli ulivi è illegittimo”. La Tap invece ritiene pienamente operativa anche l’autorizzazione della Regione. "Tap più Xylella vanno considerate anche dal governo: ci vuole molta prudenza e soprattutto bisogna evitare le forzature. Perché quando si forza, la reazione popolare può essere fortissima”, ha detto Emiliano riferendosi all’epidemia di Xylella che ha già comportato la morte di centinaia di ulivi. “Un posto come Melendugno– ha sottolineato il governatore –, dalla bellezza commovente, in piena stagione turistica che sta cominciando, attira da tutto il mondo coloro che pensano, anche a ragione, di fare una battaglia di libertà nel momento in cui chiedono lo spostamento dell’approdo del Tap in un’altra area, in una zona industriale”. Emiliano ha spiegato che “il Comune di Squinzano ha già dato la disponibilità, non è vero che la Puglia dice no”.