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Il Comitato Procacciamento Voti Gratis a Grillo (Cpvgg), riunito in permanenza ormai da quattro anni in Largo del Nazareno ( o, visti i sondaggi, Stretto del Nazareno), ha deciso all’unanimità di procedere a una severa autocritica: malgrado gli sforzi profusi dal 2013, i 5Stelle non hanno ancora raggiunto il 40% necessario per governare da soli: l’ultimo sondaggio li dà ancora al 32, appena 5 punti sopra il Pd. Di qui l’imperativo di impegnarsi allo spasimo sino a fine legislatura per regalare al M5S i milioni di voti mancanti, tenendosi un po’larghi per compensare quelli che i pentastellati perderanno per strada con le solite cazzate. Ecco il cronoprogramma.
1. L’ex Direttorissimo del Tg1 Augusto Minzolini, da sempre così amato dal popolo della sinistra, è stato condannato nel 2015 in via definitiva a 2 anni e 6 mesi di reclusione e di interdizione dai pubblici uffici. Dunque non può votare né essere votato, ma neppure fare il bidello in una scuola pubblica. Quale migliore occasione per regalare voti ai 5Stelle? I senatori Pd si autoconcedono la libertà di coscienza, impugnata la quale (o qualcosa del genere) processano a Palazzo Madama la sentenza, contestando l’entità della pena e il reato di peculato, infine condannando i giudici e assolvendo il pregiudicato. Poi, anziché starsi zitti per far dimenticare uno sconcio mai riuscito neppure a B. (espulso dal Parlamento insieme ai suoi condannati Previti e Cuffaro), straparlano dappertutto attingendo a piene mani all’a rmam enta rio semantico berlusconiano: “Fumus persecutionis”, “uso politico della giustizia”,“il Parlamento non è il passacarte dei pm”, e rg o la Severino non vale. E nemmeno l’interdizione dai pubblici uffici. Tiè. In lontananza, centinaia di migliaia di elettori sconcertati e inferociti si dirigono verso i 5Stelle, per l’entusiasmo del Cpvgg. Missione compiuta.
2. L’ad renziano di Consip, Luigi Marroni, accusa il ministro renziano dello Sport Luca Lotti di avergli rivelato un’indagine segreta della Procura di Napoli e le microspie nei suoi uffici (subito rimosse); e accusa Tiziano Renzi, padre di Matteo, di averlo ricattato per pilotare appalti Consip verso gli amici suoi e di Verdini. Lotti, indagato con la facoltà di mentire, dice che Marroni è un calunniatore: il governo gli crede e lo lascia al suo posto. Marroni, testimone con l’obbligo di dire la verità, conferma le accuse: il governo non gli crede, ma lo lascia al suo posto sperando che ritratti. Sullo sfondo, centinaia di migliaia di elettori con la labirintite fanno rotta verso i 5Stelle, per la gioia del Cpvgg. Missione compiuta.