“Nel mirino, ma le nostre vite non cambiano”
L’accademico: “Speriamo che i populisti ora non alzino la voce, per i londinesi non cambia nulla”
Vivere a Londra significa, purtroppo, mettere in conto che qualcosa del genere possa accadere da un momento all’altro » . L’a cc a de m ic o John Dickie – scrittore e saggista celebre in Italia come nella natia Inghilterra per i suoi libri e documentari sulla mafia – risponde da Londra mentre il numero delle vittime e dei feriti, drammaticamente cresceva. “Ero all’università, in biblioteca. La notizia è arrivata all’improvviso e sono rientrato a casa. Il pensiero è rivolto a chi è rimasto coinvolto, ai feriti che, un medico dell’ospedale St. Thomas, a pochi metri da Westminster, ha definito in condi- zioni catastrofiche. È terribile”. John Dickie (presto su History Channel andrà in onda un suo documentario sul rapporto fra Chiesa e pedofilia), afferma: “Londra è una metropoli forte ma questo è il grado zero del terrorismo”. Dickie – docente all’University College London e volto tv – è stato anche un fermo oppositore della Brexit , “speriamo che i populisti non alzino la voce, già durante la campagna elettorale il terrorismo è stato molto strumenta liz zato”. C’erano state avvisaglie di qualche tipo?
No. Ma vivere a Londra significa, purtroppo, mettere in conto che qualcosa potrebbe accadere. Ormai da anni questa città è un bersaglio per attacchi terroristici, una metropoli piena di luoghi simbolo come il Westminster Bridge. Proprio come tutte le capitali europee è impossibile tenere tutto sotto controllo. Speriamo sia stato un attacco solitario, che sia finita qui. Un’auto lanciata sulla folla. Ricorda i fatti di Nizza, i cosiddetti lupi solitari, l’ assalto all’arma bianca, il reclutamento sul web… Questo è il grado zero dell’ attacco terroristico, un gesto simile lo può compiere chiun- que. Cercare di assaltare il Parlamento è pura follia. Chi poteva aspettarsi una cosa simile?
Ci sarà una ricaduta sulla Brexit?
Durante la campagna elettorale, da una parte e dall’altra, si è tentato di strumentalizzare il terrorismo. Le frontiere aperte avrebbero lasciato passare i terroristi, secondo il fronte pro-B rexit, ed’ altra parte isolarsi dal resto dell’Europa, sembrava essere una pessima idea, impedendo una piena collaborazione alle forze di intelligence.
Ci sarà una ricaduta politica?
Non credo. Bisogna capire che i terroristi non vengono soltanto da oltre frontiera. Spero che i populisti non alzino la voce adesso.
In nome della sicurezza, a quante libertà possiamo rinunciare?
È un discorso molto complicato. Dalla libertà di movimento alla privacy delle email, serve un compromesso per tutelarci.
Londra ha sempre reagito. Da domani cosa accadrà? Andremo a lavorare, come sempre. Usciremo, non rimarremo chiusi in casa, non rinunceremo alle nostre vite, non vivremo nel terrore. Ogni giorno faccio la spola in metropolitana, sicuramente domattina ci penserò. Poi prenderò in mano un libro e cercherò di distrarmi.
Impossibile controllare tutti, è il grado zero del terrore: un gesto simile lo può compiere chiunque