E Roma si spaventa di più tra capi di Stato e cortei
IL SABATONERO Per il Vertice bonifica delle strade, 5 mila agenti, artificieri, cani, telecamere attive già da domani: monitorati alcuni gruppi di “Eurostop”. Nessuna minaccia specifica di attentati
Artificieri e cani al lavoro. Le aree più delicate, quelle intorno ai palazzi principali della politica (come il Quirinale e Palazzo Chigi) verranno “bonificate” nelle serate precedenti alle manifestazioni organizzate per il sessantesimo anniversario dei Trattati europei che si terrà sabato a Roma. Questa misura di sicurezza, così come tutte le altre, è stata messa a punto prima che l’ombra del terrorismo tornasse a colpire ieri sotto il Big Bang: indipendentemente da quanto avvenuto a Londra, la Capitale si preparava già ad affrontare una giornata calda come potrebbe diventare sabato, sia per gli aspetti di ordine pubblico sia per un rischio-attentato.
PROPRIO per quanto riguarda il terrorismo, non ci sono finora su Roma allarmi specifici: in Italia l’allerta è già al livello massimo e quindi tutti i sistemi di sicurezza e soprattutto di prevenzione sono attivi da tempo.
Sabato però ancora più fari di intelligence e forze dell’ordine saranno puntati su Roma: a partire dalle zone più delicate, che verranno “scandagliate” con artificieri e cani. Ciò che preoccupa maggiormente sono i possibili infiltrati, anche non italiani, tra i manifestanti. Per questo i controlli inizieranno già domani: parte del centro storico sarà protetta con barriere, saranno anche attive le telecamere per “catturare” le caratteristiche delle persone, da utilizzare in fase di identificazione di autori di eventuali violenze.
Ci saranno più agenti alle frontiere, come stazioni, aeroporti (Fiumicino e Ciampino) e al porto di Civitavecchia: tra i 25 mila manifestanti previsti, molti vengono da Francia, Grecia e Spagna. Cinquemila invece saranno gli agenti (tra polizia, carabinieri e guardia di finanza) impegnati su Roma. Cinquanta è il numero di pullman atteso: anche nei par-
cheggi sono previsti controlli. Da sabato invece saranno installate recinzioni removibili nei cosiddetti punti caldi.
LE MANIFESTAZIONI previste sono quattro, oltre due sit-in. La città verrà divisa in due zone: una blu e una verde. La zona verde va da via Nazionale e piazza della Repubblica, per poi ridiscendere fino in via del Corso e in via del Tritone. La zona blu è una sorta di euro zo
ne perché racchiude l’area dove avveranno le celebrazioni istituzionali, e include piazza Venezia, piazza dell’Ara Coeli, piazza San Marco, via Pe- troselli e i Fori Imperiali.
La preoccupazione principale quindi resta il corteo (che partirà da piazzale Ostiense) organizzato dalla piattaforma sociale “Eurostop”, che riunisce quel che resta dei “no global”, antagonisti e centri sociali. Già da giorni alcuni gruppi sono monitorati.
In questo clima si innesca il fattore terrorismo, che non è stato affatto messo in secondo piano nell’organizzazione dei sistemi di sicurezza di sabato. Dopo che ieri un’auto ha investito una dozzina di passanti sul ponte di Westminster, a pochi metri dal Parlamento britannico, i servizi segreti italiani sono in contatto costante con l’intelligence inglese. Come nella strage di Berlino, anche in questo caso a dominare è il fattore dell’imprevedibilità, oltre ai mezzi usati per l’attacco: tutti d’uso comune e quindi che destano pochi sospetti. Di “preparazione zero dal punto di vista militare” parla invece un investigatore italiano in riferimento all’attentatore di Londra. Le solite caratteristiche di questi attentati, di difficile prevenzione, ma dalle gravi conseguenze.