Migranti, la Procura: “Le Ong ostacolano indagini su scafisti”
CataniaIl magistrato: le navi private che salvano profughi finiscono per alimentare il traffico. Costano 13mila euro al giorno, chi paga?
Costano da 11 mila a 13 mila euro al giorno, non hanno il profitto nella loro mission e battono bandiere dei paradisi fiscali, e ciò crea sospetti, denuncia il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, “sulle fonti di finanziamento’’: dopo le accuse del direttore di Frontex (“le Ong non collaborano’’ ) su 13 navi delle Organizzazioni umanitarie si accendono i riflettori del procuratore etneo, ascoltato ieri a San Macuto dalla commissione Schengen: "Dobbiamo registrare una sorta di scacco che la presenza di Ong provoca all’attività di contrasto degli organizzatori del traffico di migranti", ha denunciato, sollevando un problema rilanciato nel campo della politica: “Senza fini di lucro, si rendono responsabili della violazione dell’art. 12 della Bossi-Fini? appena si verificherà uno di questi casi io aprirò un’inchiesta”.
MENTRE il governo, tenendo larghe le maglie dell’accoglienza, bocciava a raffica gli emendamenti del centro destra sul decreto migranti, approvato in serata dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, la Lega ha giocato di sponda con le parole del procuratore annunciando la presentazione di un esposto contro le Ong, responsabili, dicono i capigruppo di Camera e Senato, di numerosi reati che vanno “dalla tratta di essere umani, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’intralcio delle indagini sui facilitatori delle organizzazioni criminali fino all’omicidio colposo”.
Di mattina a San Macuto il procuratore ha puntato il dito contro le Ong (“È consentito a organizzazioni private, come le Ong, sostituirsi a forze politiche e alla volontà delle Nazioni?”) portando le cifre della preoccupazione: i migranti portati dalle navi Ong al porto etneo sono au- mentati del 30% negli ultimi quattro mesi del 2016. Dato salito al 50% nel 2017. E 13 di queste imbarcazioni sono monitorate dai pm catanesi e sorprese al limite delle acque internazionali “alla ricerca di migranti” con la ferma volontà, dice il pro- curatore, “di creare corridoi sicuri”: dati giudiziari che confermano il video postato da un blogger veneto, Luca Donadel, che conta oltre due milioni di visualizzazioni e 62 mila condivisioni. Utilizzando il sistema informatico “Marine Traffic”, Donadel ha tracciato le rotte di circa 14 navi umanitarie utilizzate, ha scoperto, come taxi dei migranti: nel pattugliamento del Mediterraneo, si dirigono sempre a poche miglia dalla costa libica, per poi approdare in Sicilia. “Si può dubitare del fatto che si sceglie sempre il porto d’approdo e si portano in Italia migranti che non dovrebbero arrivare”, ha chiosato Zuccaro ai commissari di San Macuto ai quali ha offerto le cifre: delle Ong, ha accertato la procura, il paese più rappresentato è la Germania, cui fanno capo cinque di queste Ong con sei navi, tra cui le due di Sos Mediterranee. Una, la Regina Catrambone, ha sede a Malta e possiede due navi; la Phoenix, battente bandiera del Belize, e Topaz con bandiera delle Isole Marshall. Tutte affrontano costi giornalieri da 11 a 13 mila euro e, ha detto Zuccaro, “ci si deve porre il problema di dove venga il denaro per sostenere costi così elevati, quali siano le fonti di finanziamento, anche se non sarà facile”.
E SE REATI da contestare, per ora, non ce ne sono e la sua volontà è stata formalizzata in una circolare ai suoi sostituti per dire di non perseguire i giovani scafisti perché agiscono in stato di necessità. Cosa che viene definita “de l ir a n te ’’ da Maurizio Gasparri, nel centrodestra spaccato dal nuovo fronte dell’immigrazione, aperto dalla deposizione del procuratore che ha lanciato allarmi anche sul versante terrorismo: “Ci giungono segnalazioni molto concrete – aggiunto Zuccaro – di fenomeni di reclutamento, di radicalizzazione che vedono come promotori alcuni dei migranti che sono stati arrestati per avere commesso degli illeciti e che a loro volta tentano di fare proselitismo nelle carceri. E nei due istituti di Catania abbiamo riscontri su questo”.
La mafia, ha concluso il procuratore, qui non c’entra, “se non indirettamente e in maniera marginale nel caporalato, perché agisce dove ci sono i grandi flussi finanziari, come quelli per i centri di accoglienza e assistenza”. E come esempio ha citato ancora una volta il Cara di Mineo. Ieri, infine, sono stati 636 i migranti sbarcati a Messina, e tra essi anche sette donne incinte, una delle quali, una ragazza nigeriana, ha partorito la scorsa notte sulla nave militare spagnola Canarias, dando alla luce Emmanuel.
In Parlamento
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