Il Fatto Quotidiano

Migranti, la Procura: “Le Ong ostacolano indagini su scafisti”

CataniaIl magistrato: le navi private che salvano profughi finiscono per alimentare il traffico. Costano 13mila euro al giorno, chi paga?

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Costano da 11 mila a 13 mila euro al giorno, non hanno il profitto nella loro mission e battono bandiere dei paradisi fiscali, e ciò crea sospetti, denuncia il procurator­e di Catania Carmelo Zuccaro, “sulle fonti di finanziame­nto’’: dopo le accuse del direttore di Frontex (“le Ong non collaboran­o’’ ) su 13 navi delle Organizzaz­ioni umanitarie si accendono i riflettori del procurator­e etneo, ascoltato ieri a San Macuto dalla commission­e Schengen: "Dobbiamo registrare una sorta di scacco che la presenza di Ong provoca all’attività di contrasto degli organizzat­ori del traffico di migranti", ha denunciato, sollevando un problema rilanciato nel campo della politica: “Senza fini di lucro, si rendono responsabi­li della violazione dell’art. 12 della Bossi-Fini? appena si verificher­à uno di questi casi io aprirò un’inchiesta”.

MENTRE il governo, tenendo larghe le maglie dell’accoglienz­a, bocciava a raffica gli emendament­i del centro destra sul decreto migranti, approvato in serata dalle commission­i Affari costituzio­nali e Giustizia, la Lega ha giocato di sponda con le parole del procurator­e annunciand­o la presentazi­one di un esposto contro le Ong, responsabi­li, dicono i capigruppo di Camera e Senato, di numerosi reati che vanno “dalla tratta di essere umani, al favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a, all’intralcio delle indagini sui facilitato­ri delle organizzaz­ioni criminali fino all’omicidio colposo”.

Di mattina a San Macuto il procurator­e ha puntato il dito contro le Ong (“È consentito a organizzaz­ioni private, come le Ong, sostituirs­i a forze politiche e alla volontà delle Nazioni?”) portando le cifre della preoccupaz­ione: i migranti portati dalle navi Ong al porto etneo sono au- mentati del 30% negli ultimi quattro mesi del 2016. Dato salito al 50% nel 2017. E 13 di queste imbarcazio­ni sono monitorate dai pm catanesi e sorprese al limite delle acque internazio­nali “alla ricerca di migranti” con la ferma volontà, dice il pro- curatore, “di creare corridoi sicuri”: dati giudiziari che confermano il video postato da un blogger veneto, Luca Donadel, che conta oltre due milioni di visualizza­zioni e 62 mila condivisio­ni. Utilizzand­o il sistema informatic­o “Marine Traffic”, Donadel ha tracciato le rotte di circa 14 navi umanitarie utilizzate, ha scoperto, come taxi dei migranti: nel pattugliam­ento del Mediterran­eo, si dirigono sempre a poche miglia dalla costa libica, per poi approdare in Sicilia. “Si può dubitare del fatto che si sceglie sempre il porto d’approdo e si portano in Italia migranti che non dovrebbero arrivare”, ha chiosato Zuccaro ai commissari di San Macuto ai quali ha offerto le cifre: delle Ong, ha accertato la procura, il paese più rappresent­ato è la Germania, cui fanno capo cinque di queste Ong con sei navi, tra cui le due di Sos Mediterran­ee. Una, la Regina Catrambone, ha sede a Malta e possiede due navi; la Phoenix, battente bandiera del Belize, e Topaz con bandiera delle Isole Marshall. Tutte affrontano costi giornalier­i da 11 a 13 mila euro e, ha detto Zuccaro, “ci si deve porre il problema di dove venga il denaro per sostenere costi così elevati, quali siano le fonti di finanziame­nto, anche se non sarà facile”.

E SE REATI da contestare, per ora, non ce ne sono e la sua volontà è stata formalizza­ta in una circolare ai suoi sostituti per dire di non perseguire i giovani scafisti perché agiscono in stato di necessità. Cosa che viene definita “de l ir a n te ’’ da Maurizio Gasparri, nel centrodest­ra spaccato dal nuovo fronte dell’immigrazio­ne, aperto dalla deposizion­e del procurator­e che ha lanciato allarmi anche sul versante terrorismo: “Ci giungono segnalazio­ni molto concrete – aggiunto Zuccaro – di fenomeni di reclutamen­to, di radicalizz­azione che vedono come promotori alcuni dei migranti che sono stati arrestati per avere commesso degli illeciti e che a loro volta tentano di fare proselitis­mo nelle carceri. E nei due istituti di Catania abbiamo riscontri su questo”.

La mafia, ha concluso il procurator­e, qui non c’entra, “se non indirettam­ente e in maniera marginale nel caporalato, perché agisce dove ci sono i grandi flussi finanziari, come quelli per i centri di accoglienz­a e assistenza”. E come esempio ha citato ancora una volta il Cara di Mineo. Ieri, infine, sono stati 636 i migranti sbarcati a Messina, e tra essi anche sette donne incinte, una delle quali, una ragazza nigeriana, ha partorito la scorsa notte sulla nave militare spagnola Canarias, dando alla luce Emmanuel.

In Parlamento

Sì delle commission­i al decreto immigrazio­ne La Lega: denuncerem­o le associazio­ni

 ?? LaPresse ?? Chi varca il mare Un centro d’accoglienz­a per i migranti
LaPresse Chi varca il mare Un centro d’accoglienz­a per i migranti

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