Il Fatto Quotidiano

Sabato Renzi prova a oscurare Gentiloni

Summit a RomaSarà al Duomo di Carpi riparato dopo il sisma Ha chiesto le dimissioni di Dijsselboe­m tra i dubbi di Chigi

- » WANDA MARRA

Sabato mattina, l’ex premier sarà a Carpi, nel Modenese, in occasione della riapertura del Duomo, dopo il terremoto (quello in Emilia Romagna del 2012). Più o meno in contempora­nea il premier, Paolo Gentiloni, in Campidogli­o a Roma celebrerà il 60esimo anniversar­io dei Trattati di Roma, insieme ai 27 Capi di Stati europeo. La cerimonia era stata voluta dall’ex segretario dem. Che ora non ha titolo per esserci. E allora, ecco che cerca la foto in un luogo simbolo, nel tentativo di “marcare” comunque la sua presenza e rivendicar­e di essersi speso in Europa per ottenere più flessibili­tà dopo il sisma di quest’estate in Abruzzo. Una sorta di contro-programmaz­io- ne. La scelta è in linea con la strategia di Renzi e illumina il fatto che prossimame­nte i rapporti tra lui e Gentiloni saranno più difficili. Ieri mattina, l’ex premier ha fatto un post Facebook contro il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselblo­em, che in un’intervista al quotidiano tedesco Faz aveva detto che i Paesi del Sud Europa “spendono tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedono aiuto”.

AFFONDA Renzi: “Prima si dimette meglio è. Se vuole offendere l’Italia lo faccia al Bar Sport”. Posizione ribadita ieri sera in un’intervista al Ttg5, nella quale, dopo gli attacchi di Londra, chiede anche che l’Europa tolga tutte le spese per la sicurezza dai vincoli del Patto di stabilità. Martedì l’olandese, a capo dell’Eurogruppo, si era rifiutato di scusarsi. E ieri si difende con una lunga nota: “Mi spiace se ho offeso”, dice e spiega che voleva soltanto ricordare l’obbligo di rispettare i vincoli, da parte di tutti. Nessuna scusa e tanto meno dimissioni. Dijsselblo­em è in carica fino all’inizio dell’anno prossimo. E la sua succession­e molto dirà su dove va l’Europa. Nel Pd a Bruxelles, e non solo, l’idea è che il suo tempo sia scaduto. A chie- dergli di andarsene, oltre a Renzi i socialisti europei compatti. Mentre la Germania, per bocca del ministro dell’Economia, Schäuble, gli rinnova il pieno appoggio. Intanto, ieri a Palazzo Chigi ostentavan­o stupore rispetto alle dichiarazi­oni dell’inquilino precedente. Non senza tradire una certa insofferen­za: il tentativo in vista di sabato è quello di mostrare un’Europa il più unita possibile, di sorvolare sulle differenze tra nord e sud, rigore e flessibili­tà. L’uscita di Renzi ribadisce i conflitti. “Arrivederc­i, Auf Wiedersehe­n”, glissa Gentiloni con i giornalist­i. Poi in serata al gruppo Pd in Senato dice: “Non andiamo dietro ad alcune volgarità”. Un passaggio sul caso lo fa il Presidente Mattarella intervenen­do in Aula alla Camera nell’ambito delle celebrazio­ni. “Grossolane le definizion­i tra nord e sud d’Europa”.

CON RENZI si schiera il ministro dello Sviluppo Economico, Calenda. Che sostiene che l’olandese dovrebbe almeno scusarsi, condizione che permettere­bbe di arrivare a sabato senza esacerbare il caso. Ma questa sarà solo la prima di una serie di puntate che vedranno un premier impegnato a trattare con l’Europa (ora dovrebbe arrivare anche la “manovrina” correttiva), con un candidato segretario che non perde occasione per attaccarla.

 ?? Ansa/Reuters ?? Le parti in campo Il premier Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselblo­em
Ansa/Reuters Le parti in campo Il premier Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselblo­em
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy