Da Salah a Bouhlel segnalati e sfuggenti: il déjà vu dei “soliti noti”
Piccoli crimini, l’indottrinamento in carcere e l’attentato
Lo schema è sempre lo stesso: spaccio o piccoli furti da microcriminalità li rendono noti alle forze di polizia, in carcere si radicalizzano e una volta fuori divengono i protagonisti dell’ennesimo attentato. Sempre lo stesso iter, in un ripetersi di eventi ed errori.
Il 25 luglio del 1995 un attentato, nei pressi della stazione metropolitana Rer-B di Saint Michel, uccide 8 persone. Fu identificato come autore della strage Smain Ait Ali Belkacem. L’uomo fu in seguito arrestato e condannato all’ergastolo.
Il 7 gennaio del 2015 tre uomini si introducono nella redazione di Charlie Hebdo, nota rivista satirica parigina, e sparano a 12 persone. L’attentato sarà ricondotto a due fratelli franco-algerini, Said e Cherif Kouachi, e un giovane senza fissa dimora, Hamyd Mourad. Il più grande dei fratelli, Cherif, nel 2008 fu condannato a tre anni di carcere in quanto membro di un gruppo che inviava combat- tenti estremisti in Iraq. Nel 2010 il suo nome si lega al progetto di evasione di Smain Ait Ali Belkacem ma la posizione viene stralciata. Per quanto riguarda il giovane Mourad, dopo i fatti del gennaio 2015 fu scagionato, ma viene lo scorso agosto viene arrestato mentre cercava di entrare in Siria per arruolarsi nell’Isis.
Due giorni dopo, il 9 gennaio 2015, marito e moglie entrano in un supermercato, l’H yperkosher di Porte de Vincennes e prendono in ostaggio 4 persone che non usciranno più vive: i morti in totale saranno otto. Tra di loro c’è l’attentatore, Amedy Coulibaly, ricercato dalla polizia per la sparatoria del giorno prima a Montrouge che costò la vita a un’agente.
TRA IL 2005 E IL 2006, Coulibaly scontò una pena presso il carcere di Fleury-Mérafis, a Parigi: qui conobbe Cherif Kouachi. Non solo, nel 2010 fu arrestato dalla polizia antiterrorismo. Perché? Per la ten- tata evasione di Smain Ait Ali Belkacem. Anche Mohammed Merah, tra gli autori della serie di attentati che tra l’11 e il 19 marzo scossero sempre il sud della Francia, risultava schedato da tempo dai servizi antiterrorismo francesi. Abdelhamid Abaaoud, cellula principale delle stragi del 13 novembre, nel 2013 divenne sul web uno dei volti noti del gihadismo belga, motivo per cui era sotto controllo dei servizi di intelligence francesi. Bouhlel, autore della strage di Nizza del 14 luglio 2016 era stato arrestato meno di un mese prima dell’attacco. Non venne mai riconosciuto come un soggetto pericoloso. Il 19 dicembre del 2016 Anis Amri investe un mercatino di Natale con un camion uccidendo 12 persone: era stata richiesta e rifiutata l’espulsione sia in Italia che in Germania, dove fu prima sorvegliato e poi inspiegabilmente lasciato libero.