Arrestati tre jihadisti del web: inneggiavano agli attentati
UNA SORTA di bomba a mano, costruita con una penna, una pallottola e una chiavetta Usb legate insieme, e sotto la scritta “fai il jihad con qualunque metodo”. C’era anche questo nelle centinaia di post pubblicati sui profili social dei quattro stranieri arrestati dalla polizia per aver fatto proselitismo sul web. Soggetti che si sono radicalizzati in pochi mesi seguendo la propagan- da jihadista in Rete e sui quali sono ancora in corso accertamenti per verificare se l’attività di proselitismo avvenisse anche sul territorio. “Uno di loro, un tunisino – spiega il direttore della polizia postale Nunzia Ciardi – aveva una personalità molto forte e un atteggiamento partigiano nei confronti dell’Isis, di cui esaltava le azioni e gli attentati”. Ed è stato lui a portare i suoi due connazionali sulla via dell’e- stremismo. “Dalle indagini – prosegue Ciardi – è emerso una progressiva radicalizzazione e una sempre più crescente esaltazione del jihad. Postavano video di esecuzioni e attacchi e commentavano positivamente gli attentati in Europa”. Ognuno di loro gestiva 3/4 dei profili social con nominativi camuffati e, a un certo punto, hanno iniziato a utilizzare solo la rete wireless per pubblicare i post.