Il Fatto Quotidiano

Pissed Jeans, ennesimo disco-bomba per le orecchie

Una devastante collisione

- » GABRIELE BARONE

PER I CULTORI dell’undergroun­d più rumoroso e deviato, i Pissed Jeans non sono certo una novità. Quartetto di Allentown (Pennsylvan­ia), hanno quattro album alle spalle, gli ultimi tre pubblicati dalla storica etichetta di Seattle Sub Pop. Nella loro musica rivive la stagione gloriosa del noise della Amphetamin­e Reptile e insieme ad essa il suono di band della scena hard’n’heavy e punk-noise quali Jesus Lizard, Cows, Unsane, Oxbow e Melvins. Affiorano anche echi del vecchio hard blues (Blue Cheer) e le convulsion­i dei Birthday Party e del primo Nick Cave. Il sound dei quattro, per la cronaca Matt Korvette (voce), Bradley Fry (chitarra), Randy Huth (basso) e Sean McGuinness (batteria), è il prodotto di una devastante collisione tra punk rock, hardcore e noise, un cataclisma sonoro a base di chitarre taglienti e distorte, una voce scorticata e disperata (a metà tra Henry Rollins dei Black Flag e David Yow dei Jesus Lizard) e una potentissi­ma sezione ritmica. Un rock spietato, efferato, refrattari­o alla melodia e alle regole codificate della “canzone”, come dimostrano il trascinant­e e convulso hard-boogie di The Bar Is Low, il robotico sludge rock di It’s Your Knees e lo stoner sabbathian­o di Activia. Per dirla in breve, Why Love Now è l’ennesimo disco-bomba dei Pissed Jeans.

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Pissed Jeans Sub Pop/ Audioglobe
Love Pissed Jeans Sub Pop/ Audioglobe

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