Consip, gara taroccata: lo dice persino Romeo
L’imprenditore in carcere per corruzione contesta la regolarità del mega-appalto e accusa i concorrenti. Ha perso il lotto che vinceva dal 2006
Secondo Marco Gasparri – il dirigente della Consip accusato di essere stato corrotto da Alfredo Romeo – l’imprenditore napoletano arrestato lo scorso 1 marzo era ossessionato dall’idea di essere vittima di un complotto dei suoi concorrenti per truccare le gare a suo danno.
DA QUI LA STRATEGIA di cosiddetta “legittima difesa crim in al e ” che l’ha portato in carcere. Finora il giudice delle indagini preliminari e il Tribunale del Riesame non hanno accolto le sue tesi difensive, confermando due volte la custodia cautelare in carcere. Ma la versione di Romeo è un documento di notevole valore: nella foga di descriversi come vittima, il presunto corruttore ricostruisce con competenza un sistema perfetto di spartizione degli appalti e di gare truccate. È vero che si rappresenta come vittima di un sistema marcio a cui sarebbe estraneo, ma il suo atto d’accusa, così dettagliato, rischia di trasformarsi in un autogol.
Il Gip Gaspare Sturzo cita il durissimo esposto di Romeo alla stessa Consip, all’Anac di Raffaele Cantone e all’Antitrust datato 13 aprile 2016. Una serie di articolate accuse che si conclude con una minaccia: “L’omessa delibazione da parte di codesta Consip delle circostanze che precedono comporterà, ad avviso della scrivente, aggiudicazioni illegittime e, come tali, oggetto di contestazione, denuncia e segnalazione a tutte le Istituzioni competenti”. Una settimana più tardi, il 19 aprile, la Consip stila la graduatoria provvisoria della gara FM4, l'appaltone da 2,7 miliardi, e Romeo a sorpresa risulta perdente sul lotto 10, il più prezioso.
È stato battuto dalla Cofely, gigante francese del settore, 655 milioni di fatturato nel 2015. Ma la sua ossessione, chissà perché, è l'imprenditore piemontese Ezio Bigotti, a capo del gruppo Sti, che attraverso la controllata Gestione Integrata detiene lo 0,1 per cento del consorzio Csel, a sua volta in cordata con Cofely.
Infatti la Sti è direttamente in cordata con il Cns, storico consorzio di coop rosse, che però si è ritirato dalla gara FM4 in seguito a una condanna dell’Antitrust per aver fatto cartello con la consorella Manutencoop nella gara per la pulizia delle scuole. Secondo Gasparri, Romeo riteneva “di essere discriminato, nel senso che riteneva che i vertici di Consip favorissero la Cofely”, a capo di una cordata “di cui faceva parte anche una società riconducibile a tale Bigotti, imprenditore che, a suo dire, era legato all’onorevole Denis Verdini”. In realtà la Sti di Bigotti, secondo l’Antitrust, ha fatturato nel 2015 7 milioni di euro contro i 224 di Romeo.
Per il gip Sturzo la questione Bigotti “appare strumentale”. Invece, nota il giudice, “sappiamo dal Gasparri che Romeo aveva avuto la notizia della graduatoria provvisoria prima del 27 aprile e quindi è possibile che l’esposto (del 13 aprile) sia stata la reazione del Romeo per ottenere l'apertura di un fronte ispettivo”.
IL LOTTO 10 è il Sacro Graal della gara Consip. Vale solo 140 milioni, il 5 per cento del maxi appalto, ma comprende il facility management del centro di Roma, cioè di tutti i palazzi del potere, compreso il Palazzo di Giustizia. Quanto vale, sia pure in termini di orgoglio, mandare propri uomini in divisa a fare le pulizie negli uffici della più importante procura della Repubblica d’Italia?
A giudicare dalla reazione di Romeo moltissimo. Ha vinto il lotto 10 nel 2006 (gara FM1), l’ha rivinto nel 2008 (FM2) e nel 2010 (FM3). Stavolta lo perde, e dà la colpa al basso punteggio dato alla sua offerta tecnica, “frutto di valutazioni discrezionali della Commissione Giudicatrice”. Nella logica di Romeo tutto andava bene fino a quando alla Consip regnava Domenico Casalino, poi nel 2015 è arrivato Luigi Marroni, legato al mondo renziano, e le gare avrebbero cominciato a essere truccate. Nel mondo delle gare pulite Romeo vinceva sempre, ma anche Cns, Manutencoop e Cofely non se la passavano male. Nel 2006 (FM1) Romeo ha corso per i lotti 8, 10, 11 e li ha vinti tutti e tre. Nel 2008 (FM2) ha gareggiato per gli stessi tre lotti e li ha rivinti tutti.
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NEL 2010 È PASSATOa quattro lotti (8, 10, 11 a cui ha aggiunto il 2) e li ha vinti tutti e quattro. Da quando esiste la Consip Romeo ha corso in 12 gare per circa 2,6 miliardi e ha vinto lotti per 1,8 miliardi: il 70 per cento, una performance da fare
invidia a tutti gli aspiranti appaltatori d’Italia.
Poi la tragedia, il lotto 10 andato a Cofely. Secondo l'Antitrust, che ha aperto pochi giorni fa un'istruttoria, tra tutti i partecipanti alla gara FM4, compreso il Cns che si è ritirato, c'è stata una sospetta intesa restrittiva della concorrenza, cioè un accordo spartitorio che la Consip avrebbe subito, forse perché la grande stazione appaltante statale non è in grado di notare stranezze. Fatto sta che Manutencoop ha gareggiato per cinque dei 18 lotti e ne ha vinti 4, lo stesso numero di lotti che sperava di vincere Romeo. Manital ha parteci- pato per quattro lotti e li ha vinti tutti e quattro. Cns si è ritirato e questo ha paradossalmente aperto il mercato perché ci sono quattro lotti che vedono primi in classifica quattro consorzi outsider.
ROMEO SOSTIENE che la stranezza, o peggio l'irregolarità, è che lui sia arrivato secondo nel lotto 10. In ogni caso una sola cosa è certa. La gara FM4 è iniziata tre anni fa e, vista la bufera giudiziaria, non finirà mai. Intanto gli uomini di Romeo, continuano in prorogatio a fare le pulizie al palazzo di Giustizia.
Twitter@giorgiomeletti