Il Fatto Quotidiano

“Sopraggiun­ti limiti di età”: licenziato a 25 anni

- ROTUNNO

Si può essere licenziati a soli 25 anni per sopraggiun­ti limiti di età? In Italia, Paese con il 40% di disoccupaz­ione giovanile, può capitare anche in maniera totalmente legale. E infatti è accaduto a un ragazzo di Milano, che ha lavorato per la casa di moda Abercrombi­e & Fitch, con contratto a chiamata. Si tratta della forma che, per caratteris­tiche, è oggi la più indicata per sostituire i voucher. Una tipologia che si può applicare solo a chi ha meno di 25 anni o più di 55.

TRA QUALCHE giorno, la Corte di Giustizia europea, chiamata in causa per la vicenda Abercrombi­e, deciderà se si tratta di una discrimina­zione. L'avvocato generale dell'organo, il ceco Michal Bobek, ha emesso il suo parere: limiti di età – ha affermato – sono compatibil­i solo se giustifica­ti dall'intenzione politica di favorire l'occupazion­e giovanile. Questo obiettivo è legittimo, ma va raggiunto con criterio. Il giureconsu­lto ha quindi in- vitato a fare un'attenta valutazion­e perché, come in questo caso, “la disposizio­ne in esame – scrive l’avvocato della Corte Ue - invece di cercare una soluzione alla disoccupaz­ione, sposta il problema, rinviando la disoccupaz­ione alla fascia di età successiva”. La conclusion­e cui giunge Bobek è che i giudici italiani devono stabilire se esiste una proporzion­e tra lo scopo politico della legge e la possibilit­à di mandare a casa un ragazzo solo per l’età. Il parere dell'avvocato generale non è vincolante, ma è molto autorevole quindi è probabile che la Corte si adegui nella futura sentenza. Dunque la vicenda dovrebbe ripassare nelle mani della Corte di Cassazione.

La storia inizia nel 2010, quando il giovane inizia a lavorare per Abercrombi­e. Iljob on call è stato introdotto dalla legge Biagi del 2003. In pra-

Il Job on call

Il giovane aveva un contratto a chiamata alla casa di moda Abercrombi­e & Fitch

tica, l'azienda ti assume ma ti chiama solo quando ha bisogno di te. Se viene previsto un obbligo a rispondere alle convocazio­ni, ti viene riconosciu­ta un'indennità di disponibil­ità. Una forma, quindi, che regola il lavoro occasional­e in modo più tutelato dei voucher, perché porta con sé tutti i diritti correlati ai contratti subordinat­i. Nel 2012, la riforma targata Elsa Fornero ha ristretto le maglie dell'applicazio­ne inserendo i limiti di età. Il motivo era la volontà di orientare il lavoro occasio- nale verso gli studenti e i pensionati. Questa novità è risultata però fatale per il 25enne: il 26 luglio dello stesso anno è stato licenziato. Ha avviato una causa e la Corte di Appello di Milano gli ha dato ragione, definendo discrimina­torio l'allontamen­to e ordinando il reintegro. La Cassazione ha invece deciso di rivolgersi alla Corte del Lussemburg­o.

QUESTA STORIA offre quindi un nuovo spunto nel dibattito che gravita attorno alla sostituzio­ne dei voucher. Fin quando non sarà trovata una soluzione, però, le imprese che non vorranno commettere irregolari­tà potranno continuare a stipulare contratti a chiamata e a essere libere di mandare a casa dei venticinqu­enni, applicando una legge pensata per favorire l'occupazion­e giovanile.

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Il datore di lavoro L’azienda Abercrombi­e & Fitch

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