Bufale e cospirazioni
IL 28 GIUGNO 2016 Il “Fatto Quotidiano” pubblica la notizia di un’inchiesta della Procura di Siracusa su un presunto complotto ai danni di Claudio Descalzi, ad dell’Eni. I congiurati, per mettere alla guida del gruppo il manager Umberto Vergine, erano pronti anche a destabilizzare il governo Renzi diffondendo informazioni false, come finanziamenti dei servizi segreti israeliani all’ex premier.
L’INCHIESTA era partita da un dossier anonimo arrivato alla Procura di Trani il 28 gennaio del 2015. L’esposto indica come parte del complotto due consiglieri di amministrazione dell’Eni: Karina Litvak e Luigi Zingales, molto attenti ai temi della trasparenza e dell’anti-corruzione, e poco indulgenti al comportamento dell’azienda nell’acquisto del giacimento Opl245 per il quale è sotto indagine l’ad Descalzi.
QUANDO gli investigatori della Guardia di Finanza arrivano a concludere che il complotto contro Descalzi non ha basi, la Procura di Trani manda l’inchiesta a quella di Siracusa, dove un provvidenziale testimone la rilancia. Finirà in nulla anche a Siracusa, il fascicolo verrà inviato a Milano dove la Procura archivierà subito.
IL COMPLOTTO dunque non è mai esistito, ma ha prodotto conseguenze concrete e favorevoli a Descalzi: Zingales si è dimesso dal cda Eni nel luglio 2015, dopo la pubblicazione delle notizie sull’inchiesta Karina Litvack è stata estromessa dal comitato rischi dove aveva il potere di vigilare sull’ad.