DIRITTO DI REPLICA
Scrivo per conto della ADS Group in riferimento all’articolo pubblicato il 21 marzo, accompagnato da riproduzione fotografica, titolato (alla prima pagina) “Giglio Magico spa: prende contributi per 500 assunti e li mette in cassa” ed ( alla terza pagina) “Testa, l’am ic o- socio di Tiziano e l’affare Vitrociset poi svanito”. Senza aver compreso ove sia la “notizia”, la pubblicazione è di sole gratuite illazioni false se riferite ad ADS Group. Quest’ultima non ha preso contributi pubblici, men che mai “per 500 assunti” palesandosi mendoso scrivere di fatti, persone o “Giglio Magico spa ” con l’induzione a ritenere quest’ultima inesistente società di sostanza l’ADS. Da censurare la comparazione del titolo in prima pagina con sotto la riproduzione fotografica della sede ADS spa, e riporto di quest’ultimo l’acronimo. È grave l’arbitraria supposizione per cui un legittimo accesso ad un “tipo di contratto di lavoro”, abbia avuto ragione solo per “spot” o a favore taluno; piuttosto che preordinato alla “fuga” da chissà quale malefatta. Ivi il riferimento è a fatti, persone ed impresa, che nulla dicono sui contributi o di “m odel lo jobs act”, dei quali sempre per rimando di prima pagina l’ADS spa avrebbe fatto distorto o “singolare uso”. La realtà è che già prima di essere omaggiata dalla visita di un alta carica dello stato, l’ADS Group e i suoi dipendenti s’erano avvalsi di lecito, legittimo e consentito contratto di lavoro. Chi sia l’ADS spa e qual è il suo recente passato, lo ha già detto nel 2014 anche una delle maggiori multinazionali classificando l’ADS spa tra le sei aziende italiane con più alto tasso di crescita negli anteriori cinque anni. È mortificante dover leggere che l’ADS spa avrebbe macchinato negli ultimi sei mesi dello scorso anno, appunto inconsistente parte dei più di trenta dispiegati in opera lavorativa e produttiva. L’affronto e le sue conseguenze sembrano essere anche verso 1500 persone che confidano in una stabile ed onesta relazione di lavoro con l’A DS Group, se non viziata per procurato “disagio” alle relazioni commerciali della datrice di lavoro. È pacifico leggere in terza pagina (terzo capoverso) che la crescita e l’essenza della ADS Group s’è originata dalle sue sole forze. È inaccettabile che al primo cap. l’estensore piega e premette l’esigenza solo sua di scrivere e dire riferendosi a persone o ad un fare, totalmente estraneo alla ADS Group , riducendo la realtà ad una “storia di toscanità e grandi ambizioni”. Ringraziamo Ads Group per le sue osservazioni: il Fatto ha solo raccontato di un’azienda in cui il premier è andato per elogiarne l’efficienza e le assunzioni del Jobs Act e in cui poi si sono inseriti amici e persone collegate a quello stesso premier. E di come ora quella società abbia chiesto la Cig per stato di crisi