Liste d’attesa create ad hoc: linfa delle prestazioni private
Dalle intercettazioni del Primario di Ortopedia e Traumatologia della Azienda Ospedaliera Gaetano Pini di Milano, emergono chiaramente alcuni problemi, denunciati da anni da chi si occupa di sanità pubblica. I primari non hanno obblighi particolari nei confronti degli Ospedali pubblici: non sono dipendenti pubblici, ma grazie al CCNL non hanno vinco lidi orario, contrariamente a tutti gli altri medici. Devono solo provvedere all’ espletamen todi( non meglio specificati) incarichi affidati dalla direzione dell’ospedale.
Questa libertà e l’essere in buoni rapporti con le amministrazioni ospedaliere mette a loro disposizione parecchio tempo libero, da poter impiegare per l’attività privata. Le liste di attesa, spesso create ad hoc per incentivare servizi a pagamento, alimentano l’attività privata e cioè la libera professione svolta per conto della direzione ospedaliera. Infatti l’attività privata dei medici dipendenti, sia che venga svolta all’interno dell’ospedale pubblico o in strutture esterne, soggette ovviamente a convenzioni con l’ospedale pubblico, in realtà dipende dalla Direzione Generale dell’ ospedale stesso che, proprio per questo, dovrebbe vigilare sulla correttezza delle procedure.
La cronaca di questi giorni racconta evidenti criticità e alcune responsabilità, oltre a quelle personali del primario. La Direzione Generale dovrebbe garantire l’erogazione dei servizi sanitari, vigilare sull’ etica del personale sanitario dipendente, intervenire affinché vengano segnalati abusi. Ma nessuno tiene mai conto di tutto questo.
I primari dovrebbero avere vincoli, orari da rispettare e l’attività istituzionale dovrebbe essere assolutamente prioritaria. E forse i magistrati dovrebbero indagare sulle responsabilità della direzione allargata.