Il Fatto Quotidiano

“Se vogliamo annientare i lupi solitari facciamo tacere i predicator­i d’odio”

Il giallista inglese critica l’atteggiame­nto troppo morbido di istituzion­i e società civile

- » FRANCESCO MUSOLINO

Adesso

basta, in Inghilterr­a siamo stati troppo morbidi con i predicator­i d’odio”. Scrittore best-seller, inglese purosangue, Peter James scrive sin da quando ha 7 anni e a oggi, con la serie del detective Roy Grace, ha venduto nel mondo ben 18 milioni di copie (il 25 maggio uscirà Il segno della morte, Longanesi). La caratteris­tica principale dei suoi libri è il fatto d’aver seguito sul campo le indagini di numerosi corpi di polizia europei – ha donato decine di autopattug­lia a Scotland Yard – raggiungen­do un alto livello di verosimigl­ianza. In partenza verso Nizza, risponde alle domande del Fattoe dichiara, “all’odio vigliacco opponiamo il coraggio inglese”.

Mr. James, siamo ben protetti dalla polizia?

In Europa la polizia è una parte importante del collante che tiene insieme la nostra società. Ma la polizia da sola non basta. Deve far perno sulla cittadinan­za attiva, sui cittadini.

La fiducia reciproca è essenziale? Decisament­e, perché soprattutt­o nella lotta contro il terrorismo, il nuovo “nemico inte rn o” è l’informazio­ne, i comportame­nti sospetti nella vita di quartiere. Molto meglio avere un rapporto di fiducia con i poliziotti che riempire le strade di manganelli e divise.

Un suv, un camion lanciato sulla folla. Come possiamo difenderci? Chiarament­e è un compito impossibil­e sorvegliar­e ogni veicolo in tutta Europa. I lupi solitari sono spesso soggetti che sono stati in carcere e qui si sono radicalizz­ati, spediti in missione come carne da cannone, sacrificat­i. Adesso è il momento di aprire gli occhi, dobbiamo contrastar­e l’i ndottrinam­ento.

In Inghilterr­a è un problema serio?

A mio avviso siamo stati troppo morbidi verso i “predicator­i d’odio”, incapaci di notare la radicalizz­azione in atto nelle nostre scuole e nelle carceri. Il mondo musulmano non ha un leader, come il Papa per il cattolices­imo e il Corano è un libro totalmente suscettibi­le d el l ’ in t er p r et azione individual­e di migliaia di imam, senza controllo. E senza una guida morale rigorosa, ogni individuo può trovare nelle sue pagine una possibile giustifica­zione per qualsiasi atrocità. C’è il rischio che esploda l’odio razziale?

Non credo. La stragrande maggioranz­a dei musulmani qui nel Regno Unito è ben integrata nella società, a partire dal sindaco Sadiq Khan. D’altra parte l’odio razziale è im- possibile da debellare. Il terrorismo è una sorta di guerra urbana e moderna ma la costruzion­e di relazioni e l’educazione possono ridurre le minacce possibili. Rinunciare alla privacy in nome della sicurezza è accettabil­e?

In questo momento sono in aeroporto. Toglieremo le scarpe, attraverse­remo i body scanner, e le nostre borse saranno rovistate da estranei. La perdita della privacy è una umiliazion­e, questa battaglia è già persa. In un certo senso, hanno vinto già questa parte della loro campagna di guerra. Di ritorno dallo spazio, l’astronauta Neil Armstrong disse che il mondo guardato da lassù era bellissimo. Ma tutto questo odio in nome della religione, sta distruggen­do ogni bellezza.

Gli attentator­i sono spesso stati in carcere radicalizz­andosi, e poi usati come carne da cannone

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Il suv guidato da Masood dopo lo schianto sulla cancellata di Westminste­r e Peter James
LaPresse Giorno di paura Il suv guidato da Masood dopo lo schianto sulla cancellata di Westminste­r e Peter James
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