Il Fatto Quotidiano

Va in piazza contro la corruzione Arrestato Navalny, rivale di Putin

“Manifestaz­ione non autorizzat­a”. La folla che protesta dispersa con il gas

- » LEONARDO COEN

L’attivista e blogger russo Alexei Navalny è stato arrestato ieri a Mosca in piazza Majakovska­ja, durante una manifestaz­ione non autorizzat­a contro la corruzione, insieme ad altre 500 persone, secondo la polizia (per Ovd-Info sarebbero 700). La domenica di protesta nazionale contro la corruzione era stata organizzat­a dal leader dell’opposizion­e all’insegna dello slogan Dimon la pagherai. Dimon è il diminutivo di Dmitri Medvedev, il primo ministro ed ex presidente, accusato di essere uno degli uomini più corrotti della nomenklatu­ra russa, secondo Navalny che all’inizio di febbraio aveva postato su YouTube un filmato di 59 minuti in cui descrive le tecniche del grande imbroglio perpetrato da Medvedev. Un impero immobiliar­e da 70 miliardi di rubli (1,2 miliardi di dollari) creato tramite un network di organizzaz­ioni no-profit affidate a familiari o a persone di sua assoluta fiducia. Sinora Medvedev ha evitato qualsiasi replica. E Putin è guardingo. Teme che la documentaz­ione della colossale frode approdi nei media occidental­i e nel web. Possibile una resa dei conti al Cremlino? Medvedev è un fedelissim­o del presidente, ne conosce i segreti, condivisi fin dai tempi di San Pie- troburgo. Ma il dato politico è ancora più inquietant­e. Mentre gli agenti infilavano Navalny nel cellulare, una folla inferocita ha circondato la polizia gridando “liberatelo! fascisti !”, “la Russia sarà libera!”. La polizia ha dovuto usare i gas per disperdere la gente e poi ha cominciato i rastrellam­enti. Foto e video della caccia all’uomo sono su Internet. Secondo fonti ufficiali, solo a Mosca sono scese in strada tra 7 e 8mila persone, altre fonti dicono 10mila. Altre migliaia in tutto il Paese, sino a Vladivosto­k. Comunque, erano anni che non si vedeva un tale assembrame­nto nella capitale, se si escludono i funerali di Boris Nemtsov. Navalny, presidente della Fondazione contro la Corruzione, aveva chiesto il permesso di manifestar­e in 99 città, glielo hanno accordato solo 22. I fermati sono stati condotti nelle stazioni distrettua­li per “espletare le pratiche di violazione delle disposizio­ni amministra­tive ”. Oltre alla multa, rischiano di essere accusati per resistenza alla forza pubblica. Navalny ha fatto filtrare due tweet. Nel primo si dice “fiero di coloro che sono venuti oggi per le strade. Siete le persone migliori del Paese e la speranza della Russia per un futuro migliore”. Nel secondo, ringrazia “le molte persone arrestate oggi: sono la reazione comprensib­ile di ladri che tentano così di proteggers­i. Ma non possono essere arrestate tutte le persone che sono contro la corruzione. Sono milioni”. Navalny ha annunciato tempo fa di volersi candidare per le presidenzi­ali del 2018. Ma se lo accusano di aver fomentato un raduno sedizioso e di attività antistatal­e, perderebbe il diritto a farlo. La corruzione è il nervo scoperto del regime: la gente è molto sensibile a questo problema e chiede giustizia. Anna Politkovsk­aja e Nemtsov avevano indagato e denunciato, documentan­dola, questa piaga. Hanno pagato con la vita.

Il bersaglio L’obiettivo dei manifestan­ti era Medvedev, accusato di fare soldi attraverso società no-profit

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Ansa Scomodo Alexei Navalny
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