Alberto Dubito e Fausto & Iaio: Milano inghiotte ancora i ventenni
Aproposito di memoria e memorie, di storia e storie intrecciate. Sabato 18 marzo. Davanti al bellissimo doppio murale creato da writer e street artist in via Mancinelli, al Casoretto, per ricordare 39 anni dopo l’omicidio ancora vergognosamente rimasto impunito di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, “colpevoli” di frequentare il Leoncavallo, incontro Paolo Cerruto, laureato alla Bocconi in Arte, cultura e comunicazione. Ha 25 anni, frequenta un master in Editoria alla Statale. Ha vinto nel 2009 il Premio Ferranti, l’anno dopo il Premio Subway ed è uno dei motori di Tempi DiVersi, vivace collettivo poetico e artistico, anzi “un collettivo di penne e di voce” che spaccia parole e rime e spesso le lascia appese ai pali e sui muri della città.
INSIEME AMarco Philopat, Cerruto organizza anche il premio che ricorda il poeta-rapper Alberto Dubito (figlio del professore Feltrin, politologo e docente), morto suicida nel 2012 a soli 21 anni. Cliccando su www.albertodubito.it (grazie ad Agenzia X, notevole editore milanese di controcultura), scoprirete che Alberto covava un’angoscia terribile. La gioventù: “È essere all’inizio ma avere vent’anni/essere alla fine ma avere vent’anni” ( Su genitori e generazioni). La mia di generazione ricorda ancora l’invettiva disperata di Paul Nizan: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”.
Dubito si definiva “cantanoie”. I suoi versi sono fulminanti. Come le pallottole vigliacche che hanno tolto la vita a Fausto e Iaio. Per esempio: “Sai, devo scrivere il mio tempo/prima che sia lui a scrivere me”. E ancora: “Non sono mai stato bravo a fare le valigie/vedo codici a barre pure nelle strisce pedonali a/milano tra strade grigie palazzi del colore delle strade/e il cielo del colore dei palazzi Tutti uguali”. Scrive Milano in minuscolo. Città di una generazione che sembra “abbia paura di rimanere, sola, a pensare”. Un suo video s’intitola: “Non c’è più tempo-Disturbati dalla CUiete”.