Il Fatto Quotidiano

Simona, tu mi parli ancora di “ragazze dell’Est”, ma descrivi solo lap dancer

- » SELVAGGIA LUCARELLI

CARA SELVAGGIA, ho letto il tuo articolo su Il Fatto (...) dedicato al programma Rai condotto da Paola Perego. Beh, un fondo di realtà c'è in quell'elenco che tanto ha indignato (...). Il mio compagno ha vissuto in Ungheria per anni, qui in Italia ha lavorato per anni nei locali di lapdance e di conseguenz­a la maggior parte delle sue "fidanzate" erano proprio ragazze dell'est Europa. Tutte bellissime, tutte biondissim­e, tutte con fisici invidiabil­i. Non so neanche quante volte mi sono chiesta cosa trovasse in "una come me", che ha avuto una figlia a 20 anni e porta con orgoglio una profonda cicatrice verticale sul ventre nascosta tra le tante smagliatur­e su una pelle bianco latte. (...) E sai una cosa Selvaggia? In base a quello che ho osservato in questi anni, sì, le donne dell'est sono quelle della lista. Ovvero:

1) Sono tutte mamme ma, dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo: eh per forza, vanno in palestra 10 ore al giorno, saltano i pasti e spesso si nutrono solo di latte. Per molte il fisico è strumento di lavoro, quindi, non hanno alternativ­e.

2) Sono sempre sexy: per loro è uno stile di vita, come per noi uscire a prendere il pane con la prima cosa che trovi nell'armadio tanto "chi vuoi che possa incontrare a quest'ora" e incrociare per strada la moglie del tuo titolare e tutti i clienti di Studio. 3) Perdonano il tradimento: è la loro mentalità, non sono possessive, vivono le relazioni in maniera diversa, molto più libertina.

4) Sono disposte a far comandare il loro uomo, purchè abbia una fisarmonic­a di carte di credito, acquisti loro un appartamen­to, mantengano la prole. 5) Sono casalinghe perfette. Ecco questo è l'unico punto in cui probabilme­nte ci si riferisce alle donne meno sexy, meno giovani, senza miliardari­o al seguito (...).

6) Non frignano, non si appiccican­o e non mettono il broncio, perché alla fine di questa "storia triste" (neanche tanto) non ne hanno bisogno, tengono già i nostri uomini per le palle con uno strumento che sanno usare meglio di noi.

Beh, cara Selvaggia, io sono una donna dell'est Italia. Sono orgogliosa­mente mamma, con un fisico morbido, sexy nel mio tacco 12. Ho perdonato il tradimento dell'uomo che amo con una dell’est, mantengo la famiglia intera e a casa mia comanda il gatto. Non sono una casalinga perfetta ma il mio piccolo appartamen­to è pulito, in ordine il fine settimana e nessuno si lamenta. Non frigno perché la vita mi ha imposto di essere forte, mi affeziono alle persone ma odio la possessivi­tà e la morbosità, non metto il broncio, ma se m'incazzo è meglio che la persona che ho davanti migri su un altro pianeta. Sono una donna normale, che ottiene risultati e traguardi col sudore. Sono loro, quelle dell’est, ad essere programmat­e per avere quello che vogliono, con mezzi non sempre nobili. Con affetto. SIMONA PERDONAMI SIMONA ma dopo aver letto la tua lettera mi viene da dar ragione a chi ha chiuso il programma della Perego. Forse non te ne sei accorta, ma tu non hai descritto “le ragazze dell’est”, bensì una specifica categoria con cui hai avuto a che fare, ovvero le ballerine di lapdance. E non vorrei provocarti un brusco risveglio ma suppongo che anche le ballerine di lapdance italiane o svizzere o islandesi ritengano il loro corpo uno strumento di lavoro, siano a dieta e possiedano un corpo marmoreo. Per il resto, abbi pazienza ma di giovani e avvenenti ragazze interessat­e al portafogli ne abbondano anche tra le connaziona­li. O il bunga bunga era riservato solo alle giovani rumene?

Cosa ho fatto per meritarmi un figlio youtuber?

Cara Selvaggia, mio figlio fa la prima liceo ed è uno studente discreto, di quelli che arrivano alla sufficienz­a solo perché monitorato costanteme­nte e minacciato come neanche il papa dall’Isis. È un ragazzo intelligen­te, simpatico, molto dotato nel disegno e nella musica (suona il pianoforte), con pochi amici ma selezionat­i. Da un anno ha deciso che vuole fare lo youtuber e ha gettato me e sua madre nello conforto. Si è aperto un canale YouTube con un nome cretino che non ti riferirò e ha cominciato a inserire contenuti con una certa as- siduità. Lui che commenta l’ultimo videogioco in uscita ( ora parla sempre di Zelda), lui che commenta l’ultimo film, lui che parla di altri youtuber, lui che mangia Pan di stelle e scherza coi fan… Insomma, una marea di cazzate mondiali. Non possiamo impedirgli­elo perché non troviamo valide ragioni. Ha voti accettabil­i, non si droga, non ci insulta, non toglie tempo ad altro perché confeziona le sue scemenze dopo cena, prima di andare a dormire alle undici e mezzo di sera. Nulla che lo renda ricattabil­e. Abbiamo provato a dirgli che lui può fare di più, che mettere online dei video in cui dici così tante sciocchezz­e è qualcosa che in rete rimane, come un curriculum eterno, che se fai dei video devi avere qualcosa da dire, non accendere la telecamera e vomitare banalità. Non è servito a nulla. Lui va avanti. Io e mia moglie cerchiamo di non vedere più quei video ma non riusciamo a ignorare la cosa, anche perché al momento è seguito da 12.000 persone e abbiamo paura che aumentino ulteriorme­nte. Che dirti Selvaggia. Una madre e un padre fanno così tanto per offrire un futuro a un figlio, lo fanno viaggiare, gli fanno studiare pianoforte, poi quel figlio vuole fare lo youtuber. Abbiamo sbagliato qualcosa? MARCELLO Il padre dello youtuber italiano più famoso, Favij, si è licenziato e ora gli fa da manager. Vedila così, caro Marcello: gli youtuber sono i nuovi calciatori. Se hanno successo sistemano tutta la famiglia. In caso contrario, si redimerà presto. Spero.

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