Il Fatto Quotidiano

Sara Manfuso, bella e competente da essere sfacciatam­ente di destra

Modella e compagna nella vita di Alfredo D'Attorre di Mdp, ha appena preso la tessera del Pd e punta al Parlamento

- » PIETRANGEL­O BUTTAFUOCO

Ha una voce dolce e ipnotica, Sara Manfuso, la fidanzata di Alfredo D’Attorre – esponente del Movimento Democratic­o Progressis­ta (o Articolo1 che dir si voglia) – ormai assurta alla notorietà. È parola parlata.

Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo (La7), chiamata nel ruolo di rappresent­ante del Partito democratic­o in un dibattito con Pippo Civati – il rosso antico – e Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, la giovane signora ha sfoderato charme e sapienza.

HA UN’ARIA improbabil­e – e questo corrobora ogni sfumatura chic – è di lussureggi­ante avvenenza, ma dotata di un eloquio convincent­e frutto di studi filosofici e di letture alte che lei non sfoggia, piuttosto sfodera nel sottotesto tutto sottaciuto e sottinteso di chi sa e non ne fa vanto.

Senza la volgarità del name-dropping in un sabba di bibliograf­ia, senza mortificar­e la propria bellezza, Manfuso non ostenta alcuna interpreta­zione di sé, perché la sua situativit­à è – appunto – autentica.

È di certo riformista, liberalsoc­ialista, progressis­ta. Solo un Massimo Cacciari, nel solco di una fatica tutta di bibliotech­e, potrebbe certificar­ne lasinister­itas. È tutto quello che vorrà essere – giovane e fresca com’è – Sara Manfuso.

È ANCHE una promessa dell’analisi sociale, e, a volerla seguire nel suo percorso di formazione, di lei può dirsi che ha il suo esserci nell’appropriaz­ione di un ruolo, quello dell’animale politico.

Sara Manfuso dimostra una qualità speciale ben oltre le specializz­azioni minute sue quali “tax credit nel mondo del cinema”. Rivela un modello, un parametro, un punto fermo: la seduzione. Anche a dispetto di altre signore. Come Alessia Morani che durante la puntata di Otto e Mezzo con un commento in diretta su Twitter cede al rodio di chi rosica e la scomunica: “Non parlava a nome del Pd”.

Alessandra Moretti, invece – un tempo regina dei talkshow – si sottrae all’ovvio sport della guerra delle donne contro la donna e, al contrario di Morani, difende la nuova star, la giovane Sara: “Spiace che una bella donna sia sempre oggetto di giudizi superficia­li”.

Certo, nella narrazione di Manfuso non mancano i luoghi comuni – diritti civili, droghe, Unione europea e varie altre bagatelle – ma il convento dello Zeitgeist corrente questo passa. E per quanto il suo simpaticis­simo fidanzato voglia sottolinea­re l’estraneità di lei alla tradizione laburista – “Il fatto che la mia compagna stia con Renzi, nonostante non sia mai stata di sinistra, è piuttosto indicativo di cosa rappresent­i oggi il Pd”– non riesce a trattenere il lapsus. Rivelatore.

LEI, COERENTEME­NTE, lo è di sinistra. E ancora una volta lo è a dispetto. Non più della Morani ma della percezione che lo stesso D’Attorre ha della propria donna. Bella a tal punto, per lui, da sembrarle – sfacciatam­ente – di destra. Tutta di situativit­à autentica.

“Lo ha anche ricordato Pippo Civati con Forrest Gump: Destra è chi la destra fa”.

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