Il Fatto Quotidiano

Ictus cerebrale, quando il cervello s’ammala e soffre per colpa del cuore

Avere una malattia neurologic­a non è una condanna. A fare la differenza è anche una corretta alimentazi­one

- » LEDA GALIUTO

Professore­ssa Galiuto, ho da poco avuto un grave ictus cerebrale e ho tutto il lato sinistro del corpo paralizzat­o. Sto facendo riabilitaz­ione per poter recuperare i miei movimenti (speriamo!). I medici mi hanno detto che è dipeso da un’anomalia del cuore e mi hanno dato diversi farmaci. Perché un problema al cuore riesce a far ammalare il cervello?

Il cuore è il motore del nostro organismo, batte incessante­mente dalle 60 alle 100 volte al minuto dalla terza settimana dopo il concepimen­to fino alla fine della vita. E, affinché il sangue venga “spinto” in tutti i vasi a ogni contrazion­e cardiaca, il battito cardiaco deve essere costante e regolare. Così, nei casi in cui l’impulso car- diaco è irregolare, come nell’aritmia (cioé la fibrillazi­one atriale), il sangue può “ristagnare” nell’atrio (una cavità cardiaca a bassa pressione e minima forza contrattil­e) formando dei trombi che si possono distaccare dalla parete dell’atrio, soprattutt­o se il ritmo torna normale. E da lì andare in circolo e, magari, fermarsi in arterie più piccole del loro diametro.

Nel suo caso, ad esempio, uno di questi trombi è diventato embolo (si chiama così il coagulo di sangue che fluttua nel sangue) “incagliand­osi” in un’arteria del cervello e bloccando il flusso di sangue alle cellule ce- rebrali che hanno sofferto fino a morire. La fibrillazi­one atriale è, dunque, la patologia cardiaca che più frequentem­ente si associa ad ictus. Per evitare che l’ictus si ripeta dovrà mantenere il ritmo cardiaco normale (si chiama sinusale), se possibile, anche attraverso l’utilizzo di farmaci antiaritmi­ci, e mantenere fluido il sangue con i farmaci anticoagul­anti.

Gli ictus, però, sono di due tipi: ischemico (legato ad un embolo che occlude l’arteria e genera ischemia cerebrale) ed emorragico (causato dalla rottura di un’arteria con stravaso di sangue che invade il cervello e lo compromett­e) e che è dovuto prevalente­mente a un improvviso rialzo dei valori di pressione arteriosa.

Quindi sì, cuore e cervello lavorano insieme e sono collegati da un sistema vascolare.

Alle cure cardiologi­che e alla riabilitaz­ione motoria, le consiglier­ei di unire un corretto stile di vita fatto anche di alimentazi­one bilanciata, ricca di frutta e verdura, omega 3 assunti attraverso il pesce, pochi grassi saturi, non più di due bicchieri di vino al giorno e pochissimo sale.

Come vede, le norme ed i consigli per far star bene il cuore si ripercuoto­no anche sulla salute del cervello.

(scrivete a salute@ilfattoquo­tidiano.it)

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