Ictus cerebrale, quando il cervello s’ammala e soffre per colpa del cuore
Avere una malattia neurologica non è una condanna. A fare la differenza è anche una corretta alimentazione
Professoressa Galiuto, ho da poco avuto un grave ictus cerebrale e ho tutto il lato sinistro del corpo paralizzato. Sto facendo riabilitazione per poter recuperare i miei movimenti (speriamo!). I medici mi hanno detto che è dipeso da un’anomalia del cuore e mi hanno dato diversi farmaci. Perché un problema al cuore riesce a far ammalare il cervello?
Il cuore è il motore del nostro organismo, batte incessantemente dalle 60 alle 100 volte al minuto dalla terza settimana dopo il concepimento fino alla fine della vita. E, affinché il sangue venga “spinto” in tutti i vasi a ogni contrazione cardiaca, il battito cardiaco deve essere costante e regolare. Così, nei casi in cui l’impulso car- diaco è irregolare, come nell’aritmia (cioé la fibrillazione atriale), il sangue può “ristagnare” nell’atrio (una cavità cardiaca a bassa pressione e minima forza contrattile) formando dei trombi che si possono distaccare dalla parete dell’atrio, soprattutto se il ritmo torna normale. E da lì andare in circolo e, magari, fermarsi in arterie più piccole del loro diametro.
Nel suo caso, ad esempio, uno di questi trombi è diventato embolo (si chiama così il coagulo di sangue che fluttua nel sangue) “incagliandosi” in un’arteria del cervello e bloccando il flusso di sangue alle cellule ce- rebrali che hanno sofferto fino a morire. La fibrillazione atriale è, dunque, la patologia cardiaca che più frequentemente si associa ad ictus. Per evitare che l’ictus si ripeta dovrà mantenere il ritmo cardiaco normale (si chiama sinusale), se possibile, anche attraverso l’utilizzo di farmaci antiaritmici, e mantenere fluido il sangue con i farmaci anticoagulanti.
Gli ictus, però, sono di due tipi: ischemico (legato ad un embolo che occlude l’arteria e genera ischemia cerebrale) ed emorragico (causato dalla rottura di un’arteria con stravaso di sangue che invade il cervello e lo compromette) e che è dovuto prevalentemente a un improvviso rialzo dei valori di pressione arteriosa.
Quindi sì, cuore e cervello lavorano insieme e sono collegati da un sistema vascolare.
Alle cure cardiologiche e alla riabilitazione motoria, le consiglierei di unire un corretto stile di vita fatto anche di alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura, omega 3 assunti attraverso il pesce, pochi grassi saturi, non più di due bicchieri di vino al giorno e pochissimo sale.
Come vede, le norme ed i consigli per far star bene il cuore si ripercuotono anche sulla salute del cervello.
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