Di Battista: “Gentiloni vassallo degli Stati Uniti”
Cinque stelle con Mosca L’onorevole Di Stefano: “Se l’Italia parteciperà a questo crimine aspetterò il premier sotto Chigi”
No
alle bombe, di quel Trump di cui pure Grillo celebrò l’elezione. E condanna immediata, sulla stessa linea della Russia di Putin, “un partner economico e strategico contro il terrorismo” come scandisce il settimo punto del programma Esteri appena approvato dagli iscritti. Alle 10 del mattino, il M5s alza la voce contro i missili degli Stati Uniti sulla Siria. “Gli attacchi nella notte rischiano di costituire una chiara violazione del diritto internazionale. E dimostrano per l’ennesima volta il reale valore che le potenze del mondo attribuiscono alle Nazioni Unite: un valore nullo”.
PROTE STA , il M5s, perché “dopo 20 anni di errori non è cambiato nulla”. E mette i paletti al governo: “L’Italia resti fuori da questo risiko e rispetti l’articolo 11 della Costituzione (‘L’Italia ripudia la guerra co- me strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ndr ’)”. Pochi minuti dopo, il premier definisce quella di Trump “una risposta motivata a un crimine di guerra”. E nel M5s si muove Alessandro Di Battista: “Le parole di Gentiloni sono sconvolgenti, doveva richiamare alla pace ma un vassallo non è libero di farlo”. Ma poco prima il deputato Manlio Di Stefano, si era spinto oltre: “Se il governo dovesse pensare di collaborare a questo crimine mi troverete sotto Palazzo Chigi ad attendere il ministro Pinotti e il presidente Gentiloni”. Parole forti, ma non bizzarre o inedite per i 5Stelle. Da sempre contrari a ogni intervento militare, missioni all’estero comprese, tanto che la mozione per il ritiro dei soldati italiani dall’Afghanistan nel 2013 è stato uno dei primi atti del M5s in Parlamento. Non a caso Grillo in un video di un paio di anni fa sognava “l’Italia fuori della Nato”. Ora, nel programma che è la base per il M5s di governo, l’ottavo punto recita: “Voglia- mo un adeguamento dell’Alleanza atlantica al nuovo contesto multilaterale, un inquadramento delle sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva”. Ma il cuore è sempre il pacifismo. Con il quarto che parla del “ripudio della guerra”, e il sesto che pretende il di- sarmo. Però i missili sulla Siria riaprono domande sulle contraddizioni del M5s. Sul Grillo che salutò Trump come “un uomo che dice cose abbastanza sensate, uno che sembra un moderato”, contrapposto all’Obama “la cui politica estera è stata un disastro”. E sull’eterno ritrovarsi dei 5Stelle dalla parte di Putin, che in Siria ha mandato le truppe, da mesi, e altro che missili.
Vito Petrocelli, senatore della commissione Esteri, risponde:
“È vero, un’altra volta ci ritroviamo d’accordo con Putin. Ma detta così è troppo banale. La verità è che noi siamo per l’equidistanza dagli uomini forti. E i missili americani sono sbagliati come è sbagliato l’intervento della Russia, intervenuto per difendere un suo al- leato come Assad”. E Trump, perché è intervenuto? “Il motivo sono i problemi interni della sua amministrazione. È interessante notare come i primi a sostenere l’attacco siano stati Israele e Turchia...”. Però rimane un altro nodo, Assad, il dittatore accusato di quell’attacco con i gas chimici che ha ucciso almeno 86 persone, tra cui 20 bimbi. A La Stampa, Petrocelli aveva detto “di non sapere se fosse stato Assad”. E al Fatto dice: “L’area dove c’è stato l’attacco chimico è controllata da milizie con tanti elementi legati alla Turchia, è un fatto”. Ribelli? “Non parlo di resistenza e ribelli, preferisco fazioni contrapposte. In Siria il quadro è quasi impossibile da decifrare”.
Regimi
Il Movimento nega ancora la responsabilità della Siria nell’attacco chimico ai civili