Il Fatto Quotidiano

La sindrome del tir-killer Stoccolma, quattro morti

Un camion rubato contro la folla: “È terrorismo”. Preso un uomo: “Ha confessato”

- » MICHELA DANIELI

Ètoccato alla Svezia. Un attacco nel cuore della capitale, nell’ora e nel punto di maggior traffico stradale e pedonale, perché i servizi e gli uffici chiudono alle 14 di venerdì. Il primo allarme alla polizia scatta alle 14.53. Un camion che trasporta birra, rubato poco prima durante una consegna a un bar, deviando dalla centraliss­ima Kungsgatan, si lancia sulla lunga bretella pedonale, Drottningg­atan, che interseca e collega la città vecchia con la faccia moderna e commercial­e di Stoccolma. Il mezzo colpisce a livello di un negozio del maxi centro commercial­e Åhlens, uno delle maggiori catene di distribuzi­one a largo spettro, e il cui reparto di profumeria si affaccia direttamen­te ad una delle uscite della stazione centrale della metropolit­ana, a sua volta collegata con la stazione ferroviari­a, bus e corriere.

L’ATTENTATOR­E riesce a dileguarsi. Un uomo sarà catturato ore dopo a nord di Stoccolma, per la prima volta nella storia del terrore in Svezia, vivo. E, secondo la polizia, ha rivendicat­o l’attentato. Quattro i morti, nove i feriti.

Il modus operandi ricalca i fatti di Nizza, Berlino, Londra, come un macabro codice di riconoscim­ento, con il furto di un mezzo che poi viene lanciato sulla folla inerme, mentre si raccoglie per un evento o un rito sociale. In assenza di rivendicaz­ione, appena un’ora dopo il fatto, il premier Stefan Lòfven ha parlato di attentato terroristi­co.

Nelle ore della caccia all’uomo si diffonde il panico e vengono registrate alcune sparatorie. Panico e incredulit­à, per quei cittadini certi di vivere in un luogo sicuro. La città è pa- ralizzata, bloccata tutta la viabilità e la ricca rete di mezzi pubblici. Gli agenti, da mesi sotto organico e privi di adeguata formazione, transennan­o tutta l’area, ma non riescono a mantenere la calma: dalle volanti urlano alla gente di allontanar­si dalle strade e testimoni sostengono di aver sentito poliziotti gridare “state attenti al terrorismo”. Quanti si trovano ancora al lavoro o nei negozi, vengono invitati energicame­nte a restare negli edifici, di fatto barricati. Tra questi anche il personale di uno dei maggiori centri di ricerca al mondo, il Karolinska Institute, a Solna, nella prima cintura della città.

È SUCCESSO a Stoccolma, nell’ora della passerella davanti le vetrine, quando passanti e turisti mangiano il korv, il tipico panino con würstel e salse, venduto nei chioschett­i, uno dei quali è stato travolto dal camion nell’attentato. Un attacco al cuore della Svezia. Per la prima volta si potrà chiedere all’autore, perché. Integralis­mo islamico o il gesto di un folle emulo? Rabbia incancreni­ta nelle popolose e misere banlieue, dove vivono immigrati e rifugiati respinti, sfuggiti all’espulsione, o un movente completame­nte diverso? È stato colpito il Paese che da trent’anni accoglie il maggior numero di rifugiati pro-capite d’Europa, ma che ora non ha più le risorse necessarie. Che nel corso dell’ultimo esodo biblico, ha dovuto ripristina­re i controlli ai confini ma eliminati nel resto della Scandinavi­a. Ha decurtato i finanziame­nti per i servizi ai richiedent­i e agli immigrati, rimpatriat­o migliaia dei 160 mila rifugiati giunti nel solo 2016. Era un obiettivo prevedibil­e Stoccolma? Il livello di sicurezza era elevato, assicura la Polizia Segreta. Da oggi però, quale che sia la matrice dell’attacco, crolla quell’intimo sentire antropolog­icamente tutto svedese, che il loro sia un Paese sicuro, lontano da quel resto d’Europa che non è il Nord, tranquillo e distaccato dalle brutture. Stoccolma e la Svezia si svegliano oggi con una nuova, amara consapevol­ezza. La vulnerabil­ità. Il terrore c’è e può colpire anche il Nord, come sette anni fa.

Caccia serrata L’assassino si dilegua, si diffonde il panico, poi la polizia annuncia l’arresto Il Paese ferito Finisce il sogno dell’invulnerab­ilità e si inasprisce il confronto sull’immigrazio­ne

 ?? Ansa ?? Film già visto I soccorsi e a terra le vittime dell’attacco
Ansa Film già visto I soccorsi e a terra le vittime dell’attacco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy