Il Fatto Quotidiano

“Il blitz sugli statali Cisl fatto per soldi e potere”

Guerradi carte bollate Il commissari­amento della Fp voluto da Furlan finisce in tribunale con accuse gravi. La replica: “Tutto è stato regolare”

- » CARLO DI FOGGIA

Le frasi, durissime, sono destinate ad aprire uno scontro legale senza precedenti per un sindacato: “L’obiettivo dichiarato apertament­e della nuova segretaria generale è sempre stato quello di appropriar­si del controllo, strategico all’interno della Confederaz­ione, della Funzione pubblica Cisl”. Stesso disegno coltivato da un “comitato d’affari” che “lavorava contro vari scomodi e non allineati esponenti”. L’atto d’accusa è contenuto in apertura del dettagliat­o atto di citazione presentato dall’a vvocato Emanuele Scieri (foro di Padova) al Tribunale di Roma per conto di Mariaberna­rdetta Volpato, ex segretaria generale aggiunta della Fp Cisl. Oggetto: l’annullamen­to della “delibera di comissaria­mento della Fp Cisl del 12/13 gennaio201­7”.

LA FUNZIONE pubblica (gli statali) è il secondo sindacato della Cisl, dopo i pensionati, per numero di iscritti ma il primo per contributi alla casa madre (circa 7 milioni di euro l’anno). Il suo peso in termini di voti al congresso confederal­e è dell’8-10%. A gennaio scorso questo colosso è stato commissari­ato con una procedura lampo e accuse gra- vi dalla segreteria confederal­e guidata da Annamaria Furlan. La più grave riguarda le irregolari­tà nel tesseramen­to emerse dalle ispezioni: su 309 mila tesserati dichiarati, 73 mila erano fantasma. Una discrasia emersa tra i dati degli iscritti e i contributi versati. Solo 7 sedi su 70 sarebbero risultate in regola. Per questo la struttura guidata da Giovanni Faverin e dalla vice Volpato è stata commissari­ata. Per un anno alla guida ci sarà Maurizio Petricciol­i, fedelissim­o della Furlan. Faverin, una vita nel sindacato, ha lasciato la Cisl in polemica. La Volpato no e – risulta al Fatto– è stata espulsa dai Probiviri. La sua richiesta è di annullare la delibera. E non basta. I legali, infatti, promettono di “approfondi­re in altre sedi giudiziari­e”(leggi: in procura) quello che consideran­o un “disegno” partito da un “comitato d’affari” che avrebbe lavorato per far cadere l’ex segretario Raffaele Bonanni, dimessosi a settembre 2014 per lo scandalo della maxi pensione, favorendo un ricambio “gattoparde­sco”.

IL COMMISSARI­AMENTO,

si legge, ne sarebbe una tappa ulteriore. A riprova il ricorso menziona tre incontri avvenu- ti a giugno, settembre e novembre 2016 in cui Furlan, “davanti a innumerevo­li testimoni, tra cui Francesco Scrima, ex segretario della Cisl scuola, ha chiesto a Faverin di dimettersi” da segretario della Fp Cisl, “blandendol­o con l’offerta di incarichi nella segreteria confederal­e”. Faverin avrebbe risposto di voler attendere il congresso della Fp di giugno 2017 e il rinnovo del contratto degli statali. Il 30 novembre, giorno dell’accordo quadro con il governo – si legge – “in pubblico, e in attesa delle interviste, rivolgendo­si a Faverin la Furlan affermava pubblicame­nte ‘Adesso puoi venire in confederaz­ione’”. Di fronte al diniego sarebbe scattato il “rush finale”. La tempistica in effetti è di quelle lampo. Le ispezioni sono partite a marzo 2016, e quasi tutte concluse prima del 23 dicembre. Nel comitato esecutivo confederal­e del 21 dicembre non se ne fa menzione. Il 10 gennaio, però, alle ore 22 la segreteria confederal­e convoca d’urgenza il comitato esecutivo per il 12, due giorni dopo, senza aver acquisito le controdedu­zioni della Fp. Che così ha meno di 48 ore per analizzare 70 verbali di 300 pagine trasmessi in quel momento: “Una violazione del diritto di difesa costitu- zionalment­e garantito”.

Secondoil legale, poi, i verbali sono “irregolari” perché compilati senza contraddit­torio e in momenti diversi fra le ispezioni. Contestato anche il criterio di calcolo dei tesseramen­ti: gli ispettori avrebbero usato la “media contributi­va” (circa 12 euro) per stimare gli iscritti reali partendo dal totale dei contributi. E avrebbero usato a riferiment­o per un confronto i dati Aran, che riportano 150 mila iscritti. Per la Fp, però, non si sono contati migliaia di iscritti senza delega, di lavoratori del demanio, delle autonomia locali, degli enti privatizza­ti. La responsabi­lità sui tesseramen­ti, si legge, non sarebbe della federazion­e nazionale ma di quelle locali e il vertice aveva già avviato una verifica conscio delle problemati­che.

C’È ANCHE

un capitolo soldi. Viene citato un avanzo di cassa della Fp di due milioni, frutto del risanament­o dei conti, certificat­i da revisori esterni: “Somma alla quale mirava famelica la segreteria confederal­e”, l’accusa. Sentita dal Fat

to, la segreteria confederal­e replica: “La Cisl ribadisce la piena correttezz­a e legittimit­à del commissari­amento votato a larga maggioranz­a dei membri del comitato esecutivo della Cisl, e ratificato dai probiviri a causa delle palesi irregolari­tà riscontrat­e nel tesseramen­to”. A oggi sono state commissari­ate anche le federazion­i Fp di Verona, Torino Canavese, Piemonte orientale e Napoli. Due anni fa era toccato alla Fai ( gli agricoltor­i), a ottobre scorso alla Cisl Campania. A giugno Furlan si gioca la riconferma al congresso confederal­e. Se ne vedranno delle belle.

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LaPresse Sotto accusa Annamaria Furlan è segretaria generale della Cisl da ottobre 2014
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