“Il blitz sugli statali Cisl fatto per soldi e potere”
Guerradi carte bollate Il commissariamento della Fp voluto da Furlan finisce in tribunale con accuse gravi. La replica: “Tutto è stato regolare”
Le frasi, durissime, sono destinate ad aprire uno scontro legale senza precedenti per un sindacato: “L’obiettivo dichiarato apertamente della nuova segretaria generale è sempre stato quello di appropriarsi del controllo, strategico all’interno della Confederazione, della Funzione pubblica Cisl”. Stesso disegno coltivato da un “comitato d’affari” che “lavorava contro vari scomodi e non allineati esponenti”. L’atto d’accusa è contenuto in apertura del dettagliato atto di citazione presentato dall’a vvocato Emanuele Scieri (foro di Padova) al Tribunale di Roma per conto di Mariabernardetta Volpato, ex segretaria generale aggiunta della Fp Cisl. Oggetto: l’annullamento della “delibera di comissariamento della Fp Cisl del 12/13 gennaio2017”.
LA FUNZIONE pubblica (gli statali) è il secondo sindacato della Cisl, dopo i pensionati, per numero di iscritti ma il primo per contributi alla casa madre (circa 7 milioni di euro l’anno). Il suo peso in termini di voti al congresso confederale è dell’8-10%. A gennaio scorso questo colosso è stato commissariato con una procedura lampo e accuse gra- vi dalla segreteria confederale guidata da Annamaria Furlan. La più grave riguarda le irregolarità nel tesseramento emerse dalle ispezioni: su 309 mila tesserati dichiarati, 73 mila erano fantasma. Una discrasia emersa tra i dati degli iscritti e i contributi versati. Solo 7 sedi su 70 sarebbero risultate in regola. Per questo la struttura guidata da Giovanni Faverin e dalla vice Volpato è stata commissariata. Per un anno alla guida ci sarà Maurizio Petriccioli, fedelissimo della Furlan. Faverin, una vita nel sindacato, ha lasciato la Cisl in polemica. La Volpato no e – risulta al Fatto– è stata espulsa dai Probiviri. La sua richiesta è di annullare la delibera. E non basta. I legali, infatti, promettono di “approfondire in altre sedi giudiziarie”(leggi: in procura) quello che considerano un “disegno” partito da un “comitato d’affari” che avrebbe lavorato per far cadere l’ex segretario Raffaele Bonanni, dimessosi a settembre 2014 per lo scandalo della maxi pensione, favorendo un ricambio “gattopardesco”.
IL COMMISSARIAMENTO,
si legge, ne sarebbe una tappa ulteriore. A riprova il ricorso menziona tre incontri avvenu- ti a giugno, settembre e novembre 2016 in cui Furlan, “davanti a innumerevoli testimoni, tra cui Francesco Scrima, ex segretario della Cisl scuola, ha chiesto a Faverin di dimettersi” da segretario della Fp Cisl, “blandendolo con l’offerta di incarichi nella segreteria confederale”. Faverin avrebbe risposto di voler attendere il congresso della Fp di giugno 2017 e il rinnovo del contratto degli statali. Il 30 novembre, giorno dell’accordo quadro con il governo – si legge – “in pubblico, e in attesa delle interviste, rivolgendosi a Faverin la Furlan affermava pubblicamente ‘Adesso puoi venire in confederazione’”. Di fronte al diniego sarebbe scattato il “rush finale”. La tempistica in effetti è di quelle lampo. Le ispezioni sono partite a marzo 2016, e quasi tutte concluse prima del 23 dicembre. Nel comitato esecutivo confederale del 21 dicembre non se ne fa menzione. Il 10 gennaio, però, alle ore 22 la segreteria confederale convoca d’urgenza il comitato esecutivo per il 12, due giorni dopo, senza aver acquisito le controdeduzioni della Fp. Che così ha meno di 48 ore per analizzare 70 verbali di 300 pagine trasmessi in quel momento: “Una violazione del diritto di difesa costitu- zionalmente garantito”.
Secondoil legale, poi, i verbali sono “irregolari” perché compilati senza contraddittorio e in momenti diversi fra le ispezioni. Contestato anche il criterio di calcolo dei tesseramenti: gli ispettori avrebbero usato la “media contributiva” (circa 12 euro) per stimare gli iscritti reali partendo dal totale dei contributi. E avrebbero usato a riferimento per un confronto i dati Aran, che riportano 150 mila iscritti. Per la Fp, però, non si sono contati migliaia di iscritti senza delega, di lavoratori del demanio, delle autonomia locali, degli enti privatizzati. La responsabilità sui tesseramenti, si legge, non sarebbe della federazione nazionale ma di quelle locali e il vertice aveva già avviato una verifica conscio delle problematiche.
C’È ANCHE
un capitolo soldi. Viene citato un avanzo di cassa della Fp di due milioni, frutto del risanamento dei conti, certificati da revisori esterni: “Somma alla quale mirava famelica la segreteria confederale”, l’accusa. Sentita dal Fat
to, la segreteria confederale replica: “La Cisl ribadisce la piena correttezza e legittimità del commissariamento votato a larga maggioranza dei membri del comitato esecutivo della Cisl, e ratificato dai probiviri a causa delle palesi irregolarità riscontrate nel tesseramento”. A oggi sono state commissariate anche le federazioni Fp di Verona, Torino Canavese, Piemonte orientale e Napoli. Due anni fa era toccato alla Fai ( gli agricoltori), a ottobre scorso alla Cisl Campania. A giugno Furlan si gioca la riconferma al congresso confederale. Se ne vedranno delle belle.