“Ora ci cercano loro”: il M5S e il potere che si fa amico
Mutazioni A Ivrea va in scena la kermesse voluta da Davide Casaleggio. Grillo e i parlamentari, in silenzio, si godono il consenso di un pezzo di establishment
Il Movimento che pareva un’eresia e uno scherzo potrebbe essere il cavallo giusto. E allora un convegno può sembrare uno specchio. Basta guardarci dentro e si scopre che il M5s primo nei sondaggi può radunare esperti, professionisti e curiosi di ogni tipo: nel nome del futuro, di Gianroberto Casaleggio e della voglia di accreditarsi con i possibili vincitori. Anche se a riempire una sala di oltre mille persone non è il Movimento ma Davide Casaleggio, l’erede che non vuole essere leader, con Beppe Grillo che fa il semplice spettatore per non invadere la scena, e i parlamentari meri ospiti in platea, a sorridere (anche) di stupore.
“Un tempo dovevamo fare sforzi enormi per accreditarci, ora vengono persone importanti e parlano di temi alti”, riflette un eletto di peso nella pancia dell’Officina H di Ivrea, il teatro di “Sum 01 – Capire il futuro”, organizzato dall’Associazione Gianroberto Casaleggio. Un evento che nasce per celebrare il co-fondatore del M5s a pochi giorni dall’anniversario della morte (il 12 aprile), nella città dove iniziò come programmatore alla Olivetti.
ORA DI QUELL’AZIENDA che il futuro l’aveva capito per davvero rimangono solo i palazzoni allora futuristici. Ma dentro il palazzo dove producevano la meccanica per le macchine da scrivere si scrive un’altra possibile storia. Magari quella della classe dirigente prossima ventura del Movimento, che non ha un vero passato ma l’esigenza concreta di trovare consiglieri, capi di gabinetto, sottosegretari e ministri. Così ecco l’auditorium da oltre mille posti che si riempie (anche) di imprenditori, venuti a fiutare l’aria. Ecco una vecchia conoscenza del M5s come l’economista Marcello Minenna, già assessore con Virginia Raggi a Roma, che gira con borsa a tracolla e spiega serafico: “Mi hanno invitato”. Riappare perfino Antonio Di Pietro, vecchio sodale di Grillo e di Casaleggio senior, che gli curava il blog. Casaleggio junior, il motore, prova subito a precisare: “Oggi non parliamo di politica o di governo, parliamo di futuro”. Ma il futuro ovviamente è politica. Lo sa benissimo lui, e lo sa bene anche Matteo Renzi, che insiste sulla stessa nota che suona da gior- ni: “Ho visto in tv il capo del Movimento, Casaleggio. La differenza è che noi scegliamo con la democrazia, loro con la dinastia”.
L’erede dribbla la replica, Luigi Di Maio no e risponde, con evidente fastidio: “Leadership e classe dirigente sono termini vetusti, da abbandonare per un po’...”. Il Renzi che incorona malignamente Casaleggio ovviamente vuole diminuire lui, il candidato premier. E Max Bugani, ultraortodosso, uno dei tre membri dell’associazione Casaleggio, conferma: “Renzi vuole creare una frattura, anche con Grillo, ma lui e Davide non sono mai stati così uniti. E lo dimostra anche questa giornata, con tutta questa gente che riconosce il Movimento come forza credibile”. Tutti questi esperti, riassume la deputata Giulia Grillo, “e gli esperti servono, per costruire e anche per governare”. I big ci sono tutti, Di Maio, Alessandro Di Battista, le sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino. La Raggi si prende un applauso e quasi si commuove, la sindaca di Torino insegue la figlia che cammina a quattro zampe. E poi c’è lui, Grillo, che cerca di non farsi notare. “Il figlio di Casaleggio ha fatto una cosa grandissima, ha scalato l’Himalaya, parlate con lui”, sillaba. Poi ci sono gli sguardi. Quello di Roberto Fico, che lo dice con oc- chi curiosi: “Voglio capire che gente c’è”. E quello di Roberta Lombardi, l’organizzatrice di tre feste nazionali del M5S, che ammette: “Un evento di questo livello noi non l’avevamo mai fatto”.
DUE MOVIMENTISTI della prima ora, che ricordano altri tempi: “Il primo V- Day del 2007 lo organizzammo in cinque o sei, ora sono cambiate tante cose” riflette Lombardi tra le file piene. Ma parte di questa folla vuole solo salire sul carro? “Quello è fisiologico”. Il consigliere regionale veneto Jacopo Berti prova a guardare un po’ più in là: “Dopo una giornata così, dobbia- mo capire se il Movimento è nato per estinguersi, come voleva Casaleggio, o se è stato costruito per sostituire i partiti”. Il tema è quello della natura del Movimento e del rischio di perdere l’anima. Certo, Di Battista rassicura: “Il M5s ascolta la società civile da quando esiste”. Però poi abbassa la guardia: “Parliamo di soluzioni che saranno leggi quando saremo al governo”. E rieccola la parola su cui ricade tutto, governo. “Oggi abbiamo avuto alcune delle migliori menti del Paese, per capire la direzione in cui andremo”, chiude Casaleggio. Il collante del Movimento che vuole tutto.
Cosa fare da grandi Berti: “Siamo nati per estinguerci, come diceva Gianroberto, o per sostituire i partiti?”