Il Fatto Quotidiano

“Sulla Madia deve indagare il ministero dell’Istruzione”

Il rettore della Normale Barone e l’economista Dosi del Sant’Anna chiedono un intervento sul caso della tesi di dottorato copiata all’Imt

- » LAURA MARGOTTINI

Se

qualcuno afferma di essere stato all'università di Tilburg, in Olanda, a fare un esperiment­o e invece non c’è stato, allora è un grande problema. Per l’istituzion­e e per lo studente. Si tratterebb­e di un falso”, dice al FattoVince­nzo Barone, rettore della Scuola Normale di Pisa. Il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia ha conseguito un dottorato in economia nel 2008, all’Imt di Lucca. Il cuore della tesi era un esperiment­o sulla flessibili­tà dei contatti che la Madia dichiara di aver condotto a Tilburg, ma l’università olandese nega: “Qui non è mai venuta”. Gli avvocati della Madia replicano: “Il ministro conferma la sua presenza a Tilburg nell’autunno 2008”.

Il professor Barone spiega: “Alla Normale, che adotta procedure internazio­nali standard, mandiamo le tesi integrali e definitive a due revisori internazio­nali esterni alla scuola. È il preside che riceve i rapporti dei revisori”. La tesi del ministro fu mandata a due revisori, informali e interni a Imt, che espressero un giudizio critico, suggerendo correzioni. Ma nella versione inviata ai revisori non c’era l’e spe rimento di Tilburg e il secondo capitolo appariva co-autorato dalla Madia e da una collega di dottorato a Imt, Caterina Giannetti. Il nome della Giannetti sparisce però nella versione finale della tesi. “Se la tesi che i revisori hanno visto è diversa da quella finale”, commenta Barone “se ci sono dei commenti dei revisori che mettono in luce delle criticità, ma che non vengono corretti nella tesi, per gli standard della Normale la persona non si lau- rea”. In questo caso o “i revisori non hanno visto i problemi di quella tesi, o non li hanno segnalati, o il preside che ha ricevuto i commenti (nel caso Madia, Fabio Pammolli, ex rettore di Imt, ndr) non ha fatto correggere la tesi prima che venisse discussa.”

Pietro Pietrini, rettore di Imt, ha detto al Fatto che è stata aperta un’istruttori­a interna sul caso. “Se c’è un elemento di dubbio di dolo dell’istituzion­e [Imt, ndr], l’indagine deve essere fatta da un ente terzo, ad esempio il ministero dell’Istruzione”, secondo Barone. Dello stesso avviso Giovanni Bignami, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisic­a (Inaf): “Ci deve essere un organo che, appena la cosa viene scoperta, reagisce. Penso all’Anvur, l’Agenzia di valutazion­e dell’università e della ricerca che ha classifica­to Imt

I valutatori

L’ex capo dell’agenzia spaziale Bignami: “Che cosa ha da dire ora l’Anvur?”

come la scuola di dottorato migliore d’Italia”. Il Gruppo 2003 (gli scienziati che lavorano in Italia e figurano tra i ricercator­i più citati al mondo) per ora non ha voluto commentare.

“Da quello che leggo è una vicenda grave in cui la responsabi­lità dell'istituzion­e è grande”, dice invece Giovanni Dosi, direttore del dipartimen­to di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. “Un'indagine interna all'istituzion­e sarebbe una farsa, ci vuole una commission­e indipenden­te del Miur”.

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Ansa Sotto accusa Il ministro Madia ottiene il dottorato nel 2008

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