Si separano, foto dei figli su Facebook vietate
Mantova L’accordo raggiunto dai legali di una coppia può fare scuola, niente immagini sui social fino ai 18 anni
Lei è uno dei legali che hanno cominciato a inserire la clausola negli accordi di separazione davanti al giudice.
L’ULTIMO CASO pochi giorni fa, come ha riportato la Gazzetta di Mantova: marito e moglie si ritrovano in tribunale per cercare di chiudere il matrimonio in modo civile. Davanti al magistrato ci si scambiano le solite accuse e recriminazioni. Ma una è nuova: “Tu devi piantarla di postare le foto dei nostri figli su Facebook”. Il motivo? Può essere una forma sottile di manipolazione della realtà. Tipo: guarda come sono felici i bimbi con la mamma! Ma non solo: pare che qualche figlio adolescente non abbia gradito di ritrovare sui social le proprie foto da neonato, come mamma l’aveva fatto. Altri, mentre magari cercavano di fare i fighi con la ragazza, hanno visto online le foto di quando da bambini andavano vestiti da Pirata Barbanera o si tuffavano in mare con stile non proprio olimpico.
Così le avvocatesse Loredana Ganzerla, Camilla Signorini e Paola Morbini hanno trovato un accordo: divieto per i genitori di mettere le foto dei figli online. Siglato davanti al magistrato civile: “La madre e il padre si impegnano a non pubblicare alcuna fotografia dei minori sui social e ad eliminare tutte quelle a tutt’oggi da loro stessi postate”.
IL DIVIETO potrebbe diffondersi molto rapidamente. In Francia, addirittura, l’hanno previsto per legge: 45mila eu- ro di sanzione ai genitori che disobbediscono e non chiedono permesso ai figli. Mica niente. In Italia ci potremmo arrivare. Per adesso la Polizia postale sulla bacheca Facebook “Una vita da social ” ha pubblicato un post dell’avvo- cato Aldo Benato: “Mamme, tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in internet. O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere. Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi”.
Meglio stare attenti, quindi. Anche perché all’estero, vedi in Austria, ci sono già stati dei figli che hanno citato i genitori in tribunale per danni all’immagine e alla privacy. Chiamateli pure bamboccioni, ma non metteteli sui social, può costare caro.