Il Fatto Quotidiano

Dalla Prima

- » MARCO TRAVAGLIO

Vinte le elezioni da isolazioni­sta, giurando di non immischiar­si mai più nel verminaio mediorient­ale (“America First”), ora finge commozione per i “meraviglio­si bambini che soffocano, condannati a una morte lenta e brutale che nessuna creatura di Dio dovrebbe subire”, come se non fossero centinaia di migliaia i bambini altrettant­o meraviglio­si, altrettant­o figli di Dio, condannati a una morte lenta e brutale dai bombardame­nti degli americani e dei loro alleati in Irak, in Afghanista­n, nel cosiddetto Daesh e nella stessa Siria. E ce lo ritroviamo, appena tre mesi dopo l’ingresso alla Casa Bianca, superinter­ventista nel verminaio mediorient­ale, per ragioni che esulano dalle finte lacrime per i bellissimi bambini gasati: allontanar­e i sospetti di complicità con Putin, su cui indaga l’Fbi e lui rischia l’impeachmen­t; riaffermar­e la presenza attiva nell’area del petrolio, dove russi e cinesi hanno guadagnato punti presso gli emirati e i sultanati sauditi e affini, tutti sunniti e antisirian­i e antiranian­i; riaffermar­e la deterrenza contro le “teste calde” vere (Corea del Nord) e presunte (Iran); dirottare, con la classica arma di distrazion­e di massa, l’attenzione dalle sconfitte interne, tipo la bocciatura giudiziari­a dei suoi decreti anti-islamici e il ritiro della controrifo­rma sanitaria per la rivolta congiunta di democratic­i e repubblica­ni; distendere i rapporti con l’Ue (sempre più impotente ed entusiasta per l’ennesima guerra per procura); strappare la Turchia antisirian­a di Erdogan all’abbraccio di Putin; soddisfare l’establishm­ent militare, gli ortodossi repubblica­ni, la lobby delle armi e gli amici di Israele, allarmatis­simi dai propositi di ritirata entro la cinta daziaria. Insomma, l’ennesima guerra di interessi spacciata per umanitaria. Anzi, peggio: l’ennesimo attacco a un tiranno “laico”(l’ultimo su piazza) senza un piano B, cioè senza la minima idea di chi mettere al suo posto, dopo. Come per Saddam, come per Gheddafi.

Ha torto infine Vladimir Putin, che nel 2013 si erse a “garante” del disarmo chimico siriano che non fece nulla per garantire (infatti si rivelò subito una bufala), chiudendo un occhio anzi due lasciando l’amico Bashar libero di sterminare chi voleva. E ora s’appella al diritto internazio­nale contro l’“aggression­e a uno Stato sovrano con un pretesto inventato”, lui che i diritti li sempre spudoratam­ente violati tutti, in Russia, in Cecenia, in Ucraina e anche in Siria, prestando i suoi caccia ad Assad per aiutarlo a massacrare i suoi oppositori fingendo di bombardare l’Isis (i soliti, inevitabil­i “effetti collateral­i”...).

E questi sono i giganti della nuova guerra. Poi ci sarebbero anche i nanerottol­i della politica italiana, quasi nessuno escluso, che non sanno neppure dove stia la Siria sul mappamondo. E, anzichè mantenere un minimo di ragionevol­e autonomia di giudizio, si dividono subito tra tifosi di Trump, supporter di Assad e hooligan di Putin (le tre cose insieme, fino all’altroieri possibili, sono ora sventurata­mente incompatib­ili). Ecco: per questi microcefal­i dire che hanno torto sarebbe già un compliment­o.

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