L’Unesco taglia fuori Israele da Gerusalemme L’Italia stavolta dice No
Il testo approvato con 22 voti e 23 astenuti: ogni decisione di Tel Aviv sarà “priva di valore”
Questa
volta l’Italia ha detto ‘no’ alla nuova risoluzione dell'Unesco sullo status dei luoghi di culto a Gerusalemme.
Ma il documento è passato comunque grazie ai voti favorevoli e all'astensione di molte nazioni. Il testo è stato approvato grazie a 22 voti a favore e 23 astensioni. Tra i dieci che si sono opposti, oltre all’Italia, ci sono gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Grecia, Ucraina, Togo, Lituania, Paesi Bassi e Germania. Tra gli astenuti ci sono la Francia, Spagna e India.
Nella risoluzione viene criticato il governo israeliano per aver permesso ad alcune organizzazioni di coloni ebrei di insediarsi nella Città Vecchia di Gerusalemme che si trova nella zona est. Vale a dire la parte della Città Santa considerata dal diritto internazionale zona occupata nonché capitale di un eventuale Stato di Palestina.
NELL'OTTOBRE scorso, una risoluzione ben più restrittiva nei confronti di Israele era stata approvata anche a causa dell'astensione dell'Italia allora guidata da Renzi mentre l'attuale premier Gentiloni era ministro degli Esteri. Renzi reagì alla notizia dell'astensione dell'Italia con rabbia, promettendo di riparare all'errore commesso dal titolare della Farnesina. Il nuovo ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha invece agito nel modo opposto al suo predecessore, nonostante la nuova risolu- zione sia meno dura verso Israele. Sette mesi fa nel testo veniva negato di fatto il legame storico tra il popolo ebraico e Gerusalemme, una presa di posizione assurda e inaccettabile non foss'altro ché la religione cristiana e islamica – che hanno a Gerusalemme la propria culla – sono nate successivamente, da una costola della Bibbia. Così i loro luoghi di culto. Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano ha spiegato le motivazioni del voto contrario: “Ho dato precise istruzioni di voto al rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unesco: votare ‘no’ contro l’ennesima risoluzione politicizzata su Gerusalemme, tra l’altro nel giorno di una importante festa nazionale israeliana. La nostra opinione è molto chiara: l’Unesco non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente in cui affrontare questioni per le cui soluzioni sono deputate altre sedi”.