Il Fatto Quotidiano

Gente che non sa di diritto, ma insiste a scrivere leggi

Calcoli È evidente che vogliono i consensi dei trinariciu­ti che si sentono sceriffo, pm, giudice e boia insieme (ma nel testo c’è una cosa buona)

- » BRUNO TINTI

Si tratta di gente che veramente non capisce niente di diritto; e che tuttavia scrive leggi: i deputati che hanno votato a favore della modifica delle norme in materia di legittima difesa. Dovrei aggiungere che non si tratta di sola ignoranza, ancorché inaccettab­ile in persone che si candidano (anzi, si dannano) per fare i legislator­i. È evidente che il loro entusiasmo è dovuto a semplici esigenze elettorali: i trinariciu­ti cittadini aspiranti sceriffi che vogliono ricoprire il ruolo congiunto di poliziotto, pm, giudice e boia, purtroppo votano; soddisfare le loro primitive pulsioni assicura un evidente vantaggio. Tutto ciò ha portato all’approvazio­ne di una legge criminogen­a (salvo un pezzettino che potrebbe innescare una rivoluzion­e).

LA LEGGE VIGENTE (che tale resterà fino a quando il Senato non avrà condiviso questa bestialità) prevede che il cittadino possa utilizzare un’arma da fuoco contro chi si introduce nella sua abitazione e pertinenze (giardino, cantina, garage etc) o nei locali dove svolge il suo lavoro (negozio, ufficio, stabilimen­to) per difendere se stesso e i propri beni. La novità rispetto al passato (prima del 2006) consiste nel fatto che non è richiesta una proporzion­e tra il mezzo utilizzato per difendersi e quello utilizzato dall’aggressore: gli posso sparare senza se e senza ma (che è quello che interessa agli sceriffi). Legge equilibrat­a ed efficiente. Però c’è ancora una fastidiosa condizione: è necessario che chi si introduce in casa abbia un atteggiame­nto aggressivo oppure che, pur avendolo inizialmen­te, non decida di desistere, cioè andarsene per i fatti suoi. Così oggi è arrivata la nuova legge: “Si considera legittima difesa la reazione a un’aggression­e commessa in tempo di notte ovvero con violenza alle persone o alle cose ovvero con mi- naccia o con inganno”. Micidiale: chiunque si aggira di notte in una casa può essere ucciso. Dimostrand­o rara furbizia, qualche riserva l’ha avuta persino uno dei più accaniti sostenitor­i dell’ampliament­o dei casi di legittima difesa, il deputato Ermini: “Non può esservi alcun automatism­o per evitare che possano consumarsi veri e propri omicidi dolosi, in ambito familiare, magari premeditat­i e ‘ m ascherati’ da legittima difesa. Basti pensare al fatto che ha visto coinvolto l’atleta Pistorius, che ha sostenuto di aver scambiato la giovane fidanzata per un ladro entrato clandestin­amente nella sua abitazione”.

C’è da sperare che analoga iniziativa e tesi difensiva sia fatta propria dai familiari degli entusiasti autori di questa nuova legge, magari senza esiti letali; forse ci ripensereb­bero. Non parliamo poi di chi si introduce in casa con l’inganno: “Sono il postino”. Non è vero, è un testimone di Jeova (sono insistenti, arrivano anche la sera tardi): bang, molto più definitivo di un “grazie non mi interessa”. E attenzione: in questo caso, come anche nel caso di un ladro che ha cambiato idea e se ne sta andando, non c’è spazio per interpreta­zioni giudiziari­e: “Era evidente che non sussisteva nessun pericolo e nessuna aggression­e”; di notte sparare è lecito, qualsiasi sia la situazione di fatto: basta che falso postino o ladro entrino in casa, nessun giudice può farci niente.

Per completare il quadro, hanno modificato anche l’ipo- tesi di eccesso colposo in legittima difesa, cioè quando si usa un’arma in una situazione non prevista dalla legge, per esempio contro un ladro in fuga (di giorno, di notte abbiamo visto che si può, se ancora non è uscito dalla casa): “È sempre esclusa la colpa se sussiste la simultanea presenza di due condizioni: se l’errore è conseguenz­a di un grave turbamento psichico; se tale turbamento è causato dalla persona contro cui è diretta la reazione”. “Signor giudice, vero che stava scappando, anzi era già in strada: ma ero così turbato…”

ROBA DA PAZZI. Però, come diceva Fabrizio (De Andrè), qualche volta dal letame nascono i fiori. “Quando sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, le spese processual­i e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato”, così hanno chiuso la loro performanc­e gli astuti legulei. Il che apre la strada a una bella questione di legittimit­à costituzio­nale: perché l’assoluzion­e comporta il risarcimen­to delle spese legali solo in questo caso e non per tutti gli altri processi? E l’art. 3 della Costituzio­ne (parità di trattament­o, criterio di ragionevol­ezza etc.)? In effetti, si porrebbe riparo a un’ingiustizi­a: sono innocente ma ho speso un sacco di soldi, chi me li ridarà? E si eliminereb­bero tante denunce pretestuos­e. Con 3 milioni di processi nuovi ogni anno, non sarebbe male.

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I cartelli del gruppo di Fdi della Meloni: per loro, la legge è troppo restrittiv­a con chi spara
LaPresse Contrari I cartelli del gruppo di Fdi della Meloni: per loro, la legge è troppo restrittiv­a con chi spara

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