Il Fatto Quotidiano

Il piano della “black list” per fermare le Ong sgradite

Allo studio divieti di attracco e stop alla collaboraz­ione con le Capitaneri­e Latorre avverte i gruppi tedeschi: “Se non vi presentate addio Italia”

- » ALESSANDRO MANTOVANI E WANDA MARRA

Lo dice il presidente della commission­e Difesa del Senato, Nicola Latorre del Pd. E sembra più un avvertimen­to che un invito a Jugend Rettet, Sea Watch e Sea Eye, le tre piccole organizzaz­ioni non governativ­e tedesche che partecipan­o ai soccorsi in mare nel Canale di Sicilia e che, fin qui, non hanno dato seguito alla convocazio­ne dell’o rg a ni sm o parlamenta­re italiano: “Torneremo a sollecitar­e anche la partecipaz­ione delle Ong che non ci hanno ancora risposto e ci auguriamo abbiano un comportame­nto rispettoso verso l’Italia. Se non vengono chiederemo che non lavorino più in Italia”.

SEMBRA UNAconferm­a dell’ipotesi del governo di negare l’autorizzaz­ione all’attracco nei porti del nostro Paese per i natanti delle Ong “sgradite” che portano migranti. Secondo indiscrezi­oni potrebbe venire dalla stessa relazione della commission­e guidata da Latorre la proposta di interrompe­re la collaboraz­ione tra la Guardia Costiera e le imbarcazio­ni delle associazio­ni umanitarie che non rispondono ai canoni individuat­i dalle autorità italiane, anche attraverso una richiesta di “certificaz­ione” ai governi dei Paesi di provenienz­a delle Ong in questione. Il primo interlocu- do il quale in alcuni casi il personale di bordo delle navi di alcune Ong avrebbe ricevuto chiamate dalla Libia prima ancora che i gommoni fossero messi in mare e in un caso una delle imbarcazio­ni umanitarie avrebbe evitato il trasferime­nto di un piccolo gruppo di migranti in Libia, dove peraltro è noto che gli stranieri subiscono maltrattam­enti anche gravissimi, per portarli nel nostro Paese. Zuccaro, che nelle sue dichiarazi­oni ha escluso dai sospetti solo Medici senza frontiere e Save the children, ha specificat­o che i dati di Frontex non sono processual­mente utilizzabi­li, ma il suo ufficio sta andando avanti nelle indagini.

LA COMMISSION­E del Senato guidata da Latorre ha deciso ieri, anche su richiesta del M5s, di convocare al più presto Ambrogio Cartosio, procurator­e facente funzioni di Trapani in attesa dell’arrivo del titolare Alfredo Morvillo, per sentirlo nei limiti del possibile sull’indagine in corso. “Non ne so nulla – ha detto ieri Cartosio –. Attendiamo la convocazio­ne e cercheremo di capirne l’oggetto...”. Intanto i soccorsi in mare sono ripresi proprio ieri. La Guardia costiera fa sapere di aver tratto in salvo 561 persone e di aver rinvenuto un cadavere “durante 7 operazioni”. Erano “a bordo di due gommoni e cinque barchini, sono stati recuperati da assetti della Guardia Costiera, della Marina Militare e di due Ong”. Da quattro giorni non si registrava­no questi interventi, le partenze si sarebbero interrotte dopo migliaia di sbarchi che fanno ipotizzare numeri più elevati rispetto ai circa 180 mila del 2016. Erano stati 8.500 solo nei tre giorni del weekend di Pasqua. E tra gli addetti ai lavori circola l’ipotesi che sul versante libico, mentre in Italia impazzavan­o le polemiche sulle dichiarazi­oni del procurator­e Zuccaro, qualcuno abbia imposto lo stop alle partenze. Forse gli stessi “militari libici” indicati dal magistrato di Catania come “scorta” di alcuni gommoni. Che forse rispondono al governo con cui sta trattando il ministro dell’Interno Marco Minniti.

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Nicola Latorre (Pd), presidente della commission­e Difesa
Ansa In Senato Nicola Latorre (Pd), presidente della commission­e Difesa

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