Trump festeggia la “morte” dell’Obamacare Ora tocca al Senato cancellare la riforma
di Astana conta poco, non ci sta – forse, spera di ricevere appoggio dall’America –. Il progetto prevede la possibilità di schierare contingenti militari stranieri “lungo la linea di demarcazione attorno alle sa f et y zone”, che saranno create nella provincia di Idlib, in un'area a nord di Homs, nel Ghuta orientale e nel sud del Paese. La novità suscita il plauso dell’i nviato dell’Onu Staffan de Mistura: “È un passo avanti importante”. L’o pp o si zi one ha in parte disertato e in parte abbandonato la fase finale del negoziato kazako, che era al quarto round. Il no degli ‘anti- Assad’ all’intesa è motivato dalla difesa dell’integrità territoriale siriana e dal rifiuto dell’Iran come garante. Parlando in Finlandia, il ministro degli Esteri russo Lavrov s’è augurato che “a fine mese, a Ginevra, riprendano i negoziati” sulla crisi siriana “alla ricerca di una soluzione politica”: alla fine, assicura Lavrov, “sarà il popolo siriano a decidere il futuro del proprio Paese”. Invece, l’esito delle trattative di Astana serve “soprattutto a consolidare il cessate il fuoco”, a creare un “meccanismo di reazione alle violazioni” della tregua “e ad organizzare lo sminamento”.
Quanto al presidente turco Erdogan, che mercoledì a Soci aveva incontrato il presidente russo Putin, la sua priorità è che non nasca uno Stato curdo “nel Nord della Siria”: Putin gli avrebbe assicurato di non essere favo- revole a tale opzione e di non volere armare i curdi, che però restano sul terreno gli antagonisti più efficaci delle milizie jihadiste. Per Erdogan, l’area di sicurezza intorno a Idlib risolve “al 50% tutti i problemi”.
I suoi, non certo quelli siriani. ▶“L'OBAMACARE È STATA
una catastrofe, ora è morta”: ha esultato Donald Trump dopo che la Camera dei rappresentanti ha approvato un testo che abolisce e sostituisce la riforma sanitaria di Barack Obama. “È un grande piano e sono fiducioso che passerà anche al Senato”, ha detto il presidente americano: “Per Obama ci sono voluti anni, noi ci abbiamo messo poche settimane”