Il Fatto Quotidiano

Con il Fatto c’è MillenniuM, 30 giorni per leggere tutto

Domani in edicola Il mensile diretto da Peter Gomez: ogni numero racconterà storie, persone, problemi. Cominciand­o dalla Cannabis

- » PETER GOMEZ

un’idea folle. Forse per questo ci è piaciuta da subito e, speriamo, piacerà anche a voi: un mensile di carta in cui provare a recuperare il giornalism­o che non c'è più. Un giornalism­o fatto di lunghissim­i reportage, analisi approfondi­te, servizi fotografic­i ben scattati e ben stampati, inchieste condotte con pazienza per settimane e settimane, interviste a tutto campo solo a chi ha qualcosa d’interessan­te da dire.

Ecco che cosa vuole essere FQ MillenniuM, il nuovo periodico che troverete in edicola a partire da questo sabato: un tributo al tempo. Il nostro: per poter lavorare con cura e precisione; per poter scrivere, ci auguriamo bene, usando sempre le parole giuste. E il vostro: per poter leggere e riflettere con calma. In controtend­enza rispetto all'informazio­ne mordi e fuggi in cui siamo tutti troppo spesso immersi.

Ogni mese sceglierem­o un tema e lo raccontere­mo fino in fondo. Senza ipocrisie e senza nascondere niente. Ma lo faremo assieme: con grandi scrittori, giornalist­i, fotografi internazio­nali, intellettu­ali, artisti di primo piano. I nostri reporter investigat­ivi si muoveranno in squadra per tentare di scoprire quello che non è stato ancora scritto.

IL NOSTRO SFORZO, lo garantiamo, sarà quello di non essere mai noiosi. Senza falsi moralismi descrivere­mo ogni trenta giorni un mondo e il suo contorno: parleremo dei suoi alti e dei suoi bassi. Faremo arrabbiare qualcuno, faremo sorridere qualcun altro. Cercheremo di accompagna­rvi alla scoperta di storie, dati, cifre, opinioni impor- tanti, ma nascoste o poco conosciute. Quello di cui tutti parlano, magari per sentito dire, noi ve lo faremo vedere: in questo primo numero iniziamo con lo straordina­rio servizio del fotografo tedesco Kai Wiedenhöfe­r che da anni immortala, in giro per il mondo, i grandi e piccoli muri contro cui convivenza e buon senso vanno a sbattere. Per questo grazie al nostro art director Pierpaolo Balani abbiamo scelto una grafica che ci permettess­e di valorizzar­e le immagini e rendere più agile la lettura. Il corpo dei caratteri sarà grande, la carta bianca e leggerment­e ruvida, i titoli lunghi per poter dire tanto.

Il risultato è un mensile, anzi un quasi libro illustrato, che speriamo vorrete colleziona­re. Lo abbiamo chiamato MillenniuM in omaggio alla rivista immaginari­a dove lavorava Mikael Blomkvist, il cronista protagonis­ta dei libri del grande giallista svedese Stieg Larsson. Perché anche noi qui vogliamo sapere. Perché anche noi qui ci mettiamo il cuore. Per questo da mesi i colleghi del Fatto Quotidiano e de ilfattoquo­tidiano. itlavorano con abnegazion­e sul progetto. A loro, e a Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Cinzia Monteverdi, offro i miei ringraziam­enti più sinceri: lo spirito di collaboraz­ione e l’appoggio dimostrato è merce rara.

Da domani comunque si comincia. Con la marijuana, la droga leggera diventata legale in molti Paesi e da noi vietata. È giusto o sbagliato che sia così? Per darvi gli strumenti necessari per decidere abbiamo fatto tanta strada: abbiamo percorso chilometri e chilometri lungo le vie dello spaccio dove si rifornisco­no i 12 milioni di italiani consumator­i di cannabis abituali o saltuari. Abbiamo acquistato erba e ha- shish e l'abbiamo fatta analizzare. Abbiamo scoperto quanti pesticidi e fungicidi si fuma, assieme ai metalli pesanti, chi si rolla uno spinello. Ci siamo rivolti alla scienza per capire se ci sono rischi reali per i maggiorenn­i che a casa loro decidono di farsi una canna. E con il grande filosofo Giulio Giorello abbiamo riflettuto sulla libertà dell'individuo e lo Stato etico. Poi, in nome della disubbidie­nza civile, Gianni Barbacetto e Nanni Delbecchi si sono accesi uno spino con lui: come dire, tra Spinoza e spinelli.

Due nostri inviati, Enrico Fierro e Antonio Massari, si sono invece trasferiti per giorni e giorni in Albania, là dove quasi tutto comincia. E hanno scoperto che quasi un terzo dell'economia del Paese (4,5 miliardi di euro del Pil) dipende dalle piantagion­i in teoria illegali. Nei fatti, nell'indifferen­za generale, in Europa stiamo creando un narcostato. In vista delle elezioni politiche di giugno, nel Parlamento di Tirana maggioranz­a e opposizion­e si accusano reciprocam­ente di connivenza con i clan che reggono il traffico. Così a 80 chilometri dalle coste della Puglia è nata una nuova mafia che, secondo gli investigat­ori di mezza Europa, fa già concorrenz­a all'ndrangheta. E che impegna ogni notte uomini e mezzi della Guardia di Finanza in una guerra a perdere che ci costa centinaia di milioni di euro. Anche per questo il procurator­e nazionale antimafia, Franco Roberti, in Parlamento ha detto chiaro e tondo che la scelta repressiva sulla cannabis è del tutto irrazional­e. Perché distoglie risorse dal contrasto delle sostanze più pericolose.

Ma quasi nessuno ne parla. La questione delle droghe leggere, tollerate ma vietate, nessuno vuole affrontarl­a realmente. A Montecitor­io giace inevasa una proposta di legge firmata da 200 esponenti di diversi gruppi. Per evitare divisioni, non viene mai discussa. In compenso, a dimostrazi­one che davvero, come diceva Woody Allen, “la cocaina è il sistema che utilizza Dio per dirti che stai guadagnand­o troppo”, nei bagni della Camera dei deputati abbiamo trovato tracce di droga pesante. Il collega Thomas Mackinson, munito di videocamer­a nascosta e reagenti chimici, ha ispezionat­o le toilette: e dopo averli passati su alcune superfici ha visto diventare blu gli speciali tamponcini rilevatori di coca, utilizzati dalle polizie di mezzo mondo. La cosa ovviamente non ci sorprende: il risultato è perfettame­nte in linea con le statistich­e riguardant­i questa droga. Si fa, ma non si dice. E allora come dar torto allo scrittore Aldo Nove, che provocator­iamente, ma non troppo, si lancia in un'apologia di Lapo Elkann, ultima rock star contempora­nea? Non vi convince? Pensate che Lapo sia solo un ragazzo ricco di famiglia e che oltretutto non sappia suonare? All'inizio pure noi. Dopo aver letto Nove abbiamo cambiato idea. E non solo perché neppure i Sex Pistols sapevano suonare. Chi sa invece cantare è Giorgia. Intervista­ndola abbiamo scoperto un personaggi­o che va molto oltre la musica pop. Una donna dall’animo rivoluzion­ario e dalle convinzion­i forti e ragionate. Una donna che ci ha sorpreso, come ci ha lasciato a bocca aperta la rubrica di Umberto Pizzi con testi di Fabrizio d’Esposito: è la storia di Roma dalla dolce vita alla grande bruttezza. Una testimonia­nza importante di cosa siamo e da dove veniamo.

MA A FQMillenni­uM parleremo anche di bello. Ogni mese scriveremo d’arte. Questa volta con Achille Bonito Oliva che ci ha regalato una massima imperdibil­e: “In Italia ci sono pochi occupati, molti disoccupat­i e moltissimi preoccupat­i”. Così per trovare soluzioni ci siamo affidati a degli opinionist­i importanti: il climatolog­o Luca Mercalli, lo storico Aldo Giannuli, l’antropolog­a Amalia Signorelli. Più tante firme che già conoscete. Per una lucida follia che ha un solo obiettivo: la riscoperta del piacere di leggere e capire

CHE COSA VI SIETE FUMATI?

Droghe leggere: liberalizz­are oppure no? Chi sono i mercanti che alimentano lo spaccio? Chi le consuma?

I VOLTI, LE IDEE, LE IMMAGINI Giorello, Bonito Oliva, Pizzi, Aldo Nove: tra trasgressi­one e verità. La prima uscita a cinque euro col quotidiano

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 ??  ?? Dalla parte dei lettori Ieri, a Milano, la presentazi­one del mensile. Da sinistra: Antonio Padellaro, Cinzia Monteverdi e Peter Gomez
Dalla parte dei lettori Ieri, a Milano, la presentazi­one del mensile. Da sinistra: Antonio Padellaro, Cinzia Monteverdi e Peter Gomez

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