Il Fatto Quotidiano

“Addio Matia Bazar, da ultimo pilota mi sento in una cover band”

- » STEFANO MANNUCCI

PRINCE, NUOVI GUAI PER L’EP Potrebbe estendersi al 22 maggio il divieto del giudice di far uscire il disco postumo di Prince “Deliveranc­e”. Questo perché i detentori dell’eredità del cantante avevano chiesto e ottenuto di bloccarne l’uscita fino al 12 maggio. Ora con una cauzione di un milione di dollari l’Ep potrebbe restare inedito fino al 22 on c’è più accanto a me il copilota, devo scendere anch’io: non voglio rischiare di farmi guidare da altri, non me la sento di affrontare questa ennesima avventura della band”. Piero Cassano ha deciso: dopo più di quarant’anni dalla formazione dei Matia Bazar, anche lui, autore storico e ultimo membro originario, esce dal gruppo.

“SI DEVE MIRARE sempre più in alto, e dopo la morte del batterista Giancarlo Golzi nel 2015 non è stato più come prima. Auguro di cuore a Fabio Perversi, che con musicisti giovani continuerà a tenere le redini dei Matia, di fare cose bellissime. Ma mi sarei immalincon­ito a salire sul palco con ragazzi che non fanno parte della mia storia. Avrei provato disagio, come se fossi in una cover band. Voglio rispettare la memoria di un passato fatto di grandi successi con i colleghi che poi hanno scelto altre strade, e con quelli che non ci sono più”.

Golzi, il “copilota”, aveva convinto Cassano a rientrare nei Matia dopo un primo, lungo forfait durato dal 1981 al ‘99. “Tornai tenendo fede a un patto d’onore. Lavoravo con lo spagnolo Sergio Dalma quando Giancarlo mi telefonò: ‘Tu non lo sai, ma Aldo Stellita sta morendo’. Era il bassista dei Matia sin dai nostri esordi. Piantai tutto e per tre giorni io e Golzi lo assistemmo in ospedale. Dal suo letto, Aldo ci disse: ‘Vi chiedo una cosa. Io andrò a stare meglio, voi non lasciate nella merda il gruppo’. Andai in albergo a farmi una doccia e quando tornai Stellita era morto. Al funerale Giancarlo mi tirò da una parte: ‘Guardami negli occhi, ha sentito cosa ci ha detto? Ci sei o no?’. Lì ricominciò la mia storia con i Matia Bazar”.

CHE ERA NATA a metà degli anni Settanta, quando si chiamavano Jet “e ci esibivamo in un locale dietro via San Vincenzo, a Genova. Dopo di noi saliva sul palco un comico, Beppe Grillo. Ma siccome si faceva tardi, nelle serate infrasetti­manali la sala era mezza vuota quando toccava a lui. Così Beppe chiese al proprietar­io di invertire il cartellone. Grande pubblico per lui, i Jet suonavano per pochi”.

Nel ‘78 Grillo è tra i pre- sentatori del primo Sanremo vinto dai Matia (il secondo sarà nel 2002 con Messaggio d’Amore). Ride Cassano: “Vista la classifica, fu un’ingiustizi­a artistica. Trionfammo con ... E dirsi ciao. Eravamo popolariss­imi in tutta Europa, il pubblico ci premiò e ne fummo felici. Ma seconda arrivò la ragazzina Anna Oxa con Un’emozione da poco. Anni dopo produssi Anna: ancora oggi, quando siedo al piano, mi diverto ad accennare la nostra Quando nasce un amore. Ea quel Festival ‘78 arrivò terzo Rino Gaetano con Gianna! In tour dopo Sanremo, Rino mi si parò davanti all’Altro Mondo di Rimini e mi disse papale papale: ‘Aho’, la vostra canzone è bella ma la mia lo è di più!’. Lo abbracciai, aveva ragione: era un precursore”.

MALGRADO la succession­e di belle voci femminili al microfono dei Matia ( Laura Valente, Roberta Faccani, Silvia Mezzanotte), per Cassano Antonella Ruggiero resta inarrivabi­le. “Quando se ne andò lei fu una vera débâcle. E dire che avevo faticato per farla entrare nei Matia! Il fatto è che a metà degli anni Settanta non esisteva in Italia una band con una donna al centro della scena. Me l’aveva presentata il suo ragazzo, un certo Eros. Io restai sbalordito da Antonella, cantava come Yma Sumac, era un portento. Ci diede una mano ai cori nel disco dei Jet ‘Fede Speranza Carità’, roba pagata a peso d’oro dai collezioni­sti: la voce femminile lì dentro è la sua. Però Aldo e Carlo Marrale erano perplessi, mentre Giancarlo ancora non era con noi, faceva il militare. Così chiamai il presidente della Ariston, Alfredo Rossi e gli dissi: ‘Sarebbe una gran novità, una ragazza così brava in una band di maschiacci. Un’immagine vincente. Convinca i miei compagni’. Lui ci fece chiamare mentre eravamo in sala prove. L’etichetta voleva metterci sotto contratto, a patto di aggiungere Antonella”.

FU UNA FORTUNA, a n ch e perché all’epoca i Jet facevano la fame: “Gestivamo una sala prove a Sturla, ci venivano a provare Fabrizio De André e i New Trolls per il loro tour. Eravamo smagriti, pochi pranzi e qualche panino. Avevo le chiavi, Fabrizio fece amicizia con me. Mi disse: ‘Peo, vi serve qualcosa?’. E staccò un assegno. Tempo dopo, Mara Maionchi mi propose di produrre Dori Ghezzi per la Ricordi. Faber veniva ai concerti della sua donna. Una sera eravamo a Ceppaloni, roccaforte di Mastella, De André nascosto con me dietro il mixer, a parlare di carrugi. Prima che lui stesse male, il discografi­co Roberto Galanti ipotizzò un duetto tra Fabrizio e il giovane Ramazzotti, ma non se ne fece nulla. Io producevo Eros: me l’aveva fatto notare Ravera in un Castrocaro che non vinse. Arrivò Una Storia Importante, poi vincemmo Sanremo con Adesso tu, e tante altre belle cose insieme prima del mio ritorno nei Matia, la casa madre che oggi lascio per sempre”.

Gli esordi “A Genova gestivamo una sala prove. Veniva anche De André. Prima che stesse male, il discografi­co Roberto Galanti ipotizzò un duetto fra lui e Eros”

 ?? LaPresse ?? Membro originario Piero Cassano, è lo storico “co-pilota” dei Matia Bazar
LaPresse Membro originario Piero Cassano, è lo storico “co-pilota” dei Matia Bazar

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