Dalla Prima
Se aumentano le probabilità che il rapinando sia armato con licenza di uccidere, il rapinatore si armerà ancor di più ed, essendo un professionista, avrà la meglio. Oppure intensificherà le attività diurne. Restano poi alcune difficoltà applicative: quando inizia esattamente la notte? Da che ora a che ora scatta il “grave turbamento psichico” per chi spara? Come ci regoliamo con l’ora legale? E cambia qualcosa se l’abitazione, di notte, è illuminata a giorno perché il rapinato accende la luce? E se nelle rapine diurne la vittima è miope o ha perso gli occhiali, potrà accampare lo stesso turbamento valevole per quelle notturne? Se poi, complice il buio, un tizio spara al figlio che rientra tardi dalla discoteca o alla moglie che rincasa dal burraco con le amiche, il ragazzo o la donna potranno rispondere al fuoco in base al grave turbamento psichico prodotto dalla vista del capofamiglia travestito da Charles Bronson, o meglio di no? Si spera almeno che la decorrenza notturna si esaurisca un po’ prestino, altrimenti anche quelle dei lattai, dei portalettere e delle colf diventerebbero categorie a rischio. Un’ulteriore complicazione scaturisce da un emendamento last minute preteso dagli alfaniani: il grave turbamento psichico vale per le minacce non solo “alla vita e all’integrità fisica”, ma anche alla “libertà personale e sessuale” della vittima. Ecco: precisamente, quando si può affermare che il rapinatore minacci la libertà sessuale? È sufficiente che irrompa in casa imbottito di Viagra, Cialis e simili, o che rovisti nei cassetti con la lingua di fuori, oppure deve esplicitare meglio le sue intenzioni esibendo un preservativo, o inserendo nel lettore dvd un film porno, o innestando sul revolver un vibratore al posto del silenziatore?
Indro Montanelli raccontava che, ai tempi del terrorismo, alcuni amici lo convinsero a prendere il porto d’armi: per fortuna, quando le Br lo gambizzarono, non fece in tempo a estrarre la pistola. Altrimenti, anziché alle gambe, i terroristi avrebbero mirato al cuore o al capo: “Ma se anche fossi stato più svelto di loro, mi sarei sparato nei coglioni, che invece mi furono gentilmente risparmiati dai brigatisti”. Ma ora bisogna inseguire la Lega nella sua campagna da poliziottesco anni 70 e dunque ecco il Pd riuscire nell’impresa di peggiorare una legge di B. Senza per questo placare la furia di Salvini, che già chiede licenza di uccidere anche di giorno. La geniale riforma finirà come la sua progenitrice: quella sull’omicidio stradale. Che era già punito come omicidio colposo, ma Renzi, per raccattare qualche voto, aumentò le pene e sortì l’effetto opposto a quello annunciato: gli incidenti non sono calati, anzi sono aumentati i feriti e soprattutto le omissioni di soccorso nei casi gravissimi o mortali (+20%), perché chi rischia pene esorbitanti ha tutto l’interesse a fuggire. Idem per lo stupro, portato a pene così spropositate e simili all’omicidio che ora allo stupratore conviene ammazzare la ragazza. Quindi, per favore, fateci votare. O fate una legge che proibisca severamente di fare leggi nell’ultimo anno di legislatura. Pietà.