Ponzio Pilato, Gesù Macron e l’anathème di Ezio Mauro

Anatema! Anzi, anathème! A Parigi tremano da ieri mattina, da quando hanno scoperto che Ezio Mauro s’è incazzato per questa cosa dell’astensione di sinistra: né Le Pen, né Macron, “peste e colera”. Come si sa, infatti, a Repubblica (anzi, République) ha sede l’ufficio patenti di sana e robusta costituzione democratica, il bollino senza il quale nessuno può definirsi di sinistra o essere invitato a una cena in piedi. Dice Ezio Mauro, che – va riconosciuto – stavolta ha resistito alla consueta citazione della cultura azionista: “Manca il tripode con l’acqua di Ponzio Pilato per lavarsi le mani sullo spazio imperiale del Pretorio, all’ora sesta di un giorno in cui il cielo si oscurò”. Gesù Macron! Tutto il mondo è Nazareno, meglio se sotto forma di “Patto del”. Dice l’ufficio patenti di largo Fochetti: qui non c’è politica, cultura, idee, “c’è un odio antropologico per la figura fisica e insieme fantasmatica del tecnocrate”. Dice: qui si tollera “la

dediabolisation di Le Pen” e s’inventa un “moderno diavolo borghese… bersaglio della sinistra delusa, dispersa, furiosa”. E fra le righe: com’era bello quando noi dicevano a quei cafoni cos’era giusto e quelli tutti in fila ai seggi a darci ragione! E ora, invece, c’è “l’odio per il riformismo”! Ma che è successo? Non si dà pace, il povero Ezio, mentre guarda la boiserie e i volumi in brossura e firma decreti su decreti di ritiro della patente di sinistra (anzi, gauche) per i “né né” d’Oltralpe. Finito, chiama gli amici e li invita a prepararsi a tornare in montagna: no, per carità, mica per la Résistance, è che in città d’estate si suda. Anathème!