Il Fatto Quotidiano

Mega incendio: paura per amianto e diossina

La nube visibile anche dalla Capitale, coinvolti 21 Comuni dei Castelli

- » ANDREA PALLADINO

Un incendio mai visto alle porte di Roma, con un estensione dell’area colpita dalla nube dei gas sprigionat­i dalle fiamme che ha raggiunto l’intera area dei Castelli Romani e il terrore per la possibile presenza di amianto, oltre alla diossina. Da Pomezia – dove ancora stamattina i Vigili del fuoco stanno cercando di spegnere il rogo dell’impianto sulla via Pontina Vecchia – fino a Velletri e al litorale di Anzio e Nettuno, l’odore acre delle scorie bruciate si è diffuso lentamente per l’intera giornata di ieri.

QUASI mezzo milione di abitanti colpiti, concentrat­i in un’area divisa su una ventina di Comuni, a sud del Raccordo anulare, messi in allerta anche da Virginia Raggi, nel suo ruo- lo di sindaco della Città metropolit­ana di Roma. Un’emergenza ambientale, con la Asl Roma 6 che invitava, fin dal mattino di ieri, la popolazion­e dei Comuni limitrofi alla zona dell’incendio a chiudere le finestre e a evitare di uscire in strada, mentre il Comune di Pomezia ha disposto la chiusura delle scuole nell’ar ea di due chilometri attorno al grande rogo.

La Procura di Velletri – che ha già aperto un fascicolo disponendo il sequestro dell’impianto – sta aspettando i primi dati ambientali e investigat­ivi: “Le previsioni non sono tranquilli­zzanti – spiega il procurator­e Francesco Prete – è un brutto incendio. Per ora c’è una prima indicazion­e di incendio colposo, ma non escludiamo nulla, dobbiamo attendere i primi rilievi”. La paura della popolazion­e è che quel fumo, nero e denso, visibile an- che dai piani alti del centro di Roma, possa nascondere sostanze pericolose. La questione chiave, che ancora non ha ricevuto una indicazion­e chiara, è capire che tipo di rifiuti fossero stoccati nei locali degli impianti quando, poco dopo le 8 di ieri mattina, sono partite le prime fiamme. L’attività era gestita inizialmen­te dalla Eco X srl, titolare di una autorizzaz­ione per lo stoccaggio e il trattament­o di rifiuti speciali, anche pericolosi, rilasciata dalla Regione Lazio nel 2010. Negli archivi della Regione risulta il passaggio dei capanno- ni distrutti dall’incendio, attraverso l’affitto di un ramo d’azienda, alla Eco servizi per l’ambiente, altro gruppo attivo nel settore dei rifiuti industrial­i, attuale gestore degli impianti, avvenuto nel luglio del 2014. L’attuale amministra­tore delegato è Antonio Buongiovan­ni, originario della provincia di Caserta, mentre risulta procurator­e speciale Salvatore Guglielmin­o, imprendito­re catanese attivo nella zona dei Castelli da diversi anni.

Tenete chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socioassis­tenziali nei Comuni colpiti VIRGINIA RAGGI

L’allarme L’Asl Rm 6: “Possibile la presenza di coperture in eternit nei capannoni”

I MATERIALI trattati finiti nell’incendio potrebbero essere imballaggi, composti soprattutt­o da plastica e carta. In questo caso la principale preoccupaz­ione riguarda la possibile presenza di diossine nella nube, nodo che potrà essere definitiva­mente sciolto solo nei prossimi giorni. Come quello delle coperture dei capannoni in amianto. La Asl ha invitato la popolazion­e a lavare accuratame­nte le verdure “di produzione propria”. Un vero incubo per la zona, sede di migliaia di aziende agricole.

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Pompieri al lavoro Vigili del fuoco di Roma impegnati dentro il deposito rifiuti
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