Soldi di Infront a Milan e Inter “Era un banca clandestina”
Dagli atti della Procura di Milano emergono tutti i finanziamenti ai club di Serie A. Per i pm erano “finalizzati all creazione del consenso all’interno della Lega calcio”
Milioni nell’ordine delle centinaia finiti nelle casse dei club più importanti della Serie A. Un vero tsunami di denaro ricostruito euro dopo euro dalla Procura di Milano che indaga sulla spartizione dei diritti tv del calcio. E una società, Infront Italy, advisor per la Lega calcio, definita dai pm “una banca clandestina”. L’inchiesta solo poche settimane fa ha avuto una discovery con la richiesta d’arresto di tre persone accusate di associazione a delinquere. Richiesta bocciata dal gip e associazione derubricata a semplice lobby del calcio. Il ricorso al Tribunale del Riesame è fissato per il 23 maggio. Il giudice conferma la manipolazione delle gare per le partite di campionato da parte di Marco Bogarelli, ex amministratore Infront.
NEL FRATTEMPO, però, le carte depositate dalla Procura svelano i meccanismi precisi messi in atto da Infront per comprare il consenso dei club in Lega calcio. La ricostruzione, va detto, è quella della Procura sulla quale pesa il giudizio in parte negativo del gip. Scrivono i pm: “I periti hanno ricostruito la situazione economico-finanziaria di Infront dal 2010 al 2014, verificando che alla voce uscite vi erano dei saldi negativi nei confronti di diverse società di calcio”. In una nota allegata i periti segnalano “il margine pesantemente negativo conseguito da Infront Italy in seguito agli accor- di commerciali con le società Milan e Milan Entertaiment pari a 130 milioni (…), la seconda società è l’Inter con 33 milioni”. Ancora i periti: “Con la finalità di fornire una chiave di lettura (…) tale allocazione potrebbe essere finalizzata anche alla creazione del consenso fra talune squadre di calcio con conseguenze favorevoli alla medesima Infront Italy con rife- rimento alle decisioni prese in seno alla Lega nazionale professionisti”. Un quadro investigativo in qualche modo confermato da alcune email di Riccardo Silva, il regista dei diritti del calcio all’estero legato a doppio filo con Bogarelli. Scrive Silva: “Le possibilità per noi (Mp & Silva Ltd) di mantenere la Serie A sono legate a Bogarelli che con anni di lavoro, relazioni, alchimie varie controlla 15 squadre”. I pm ribadiscono: “Elementi confermano che Infront non avesse interesse a sottoscrivere contratti di sponsorizzazione con le squadre di calcio se non quello di ottenere il consenso in seno alla Lega”.
LA PROCURA prefigura anche una sorta di corruzione personale. Si legge: “È probabile che alcuni dei presidenti delle società di calcio (…) vengano personalmente remunerati con forme di pagamento estero su estero”. Non solo, dunque, prestiti “a fondo perduto” per superare gli scogli della Covisoc. E del resto anche le intercettazioni, nella prospettiva dell’accusa, illuminano il quadro. Due dirigenti di Infront parlano dei soldi dati a una società di calcio. I due commentano l’atteggiamento “remissivo” di Bogarelli. “Come si fa (…) un club che sta andando in Serie B (…). Ma quando si presentano i presidenti funziona sempre così”. Il denaro, dunque, è la traccia da seguire. Per farlo, la Procura si è concentrata sul gruppo B4 con sede in Lussemburgo e costola italiana nella B4 srl. Scrivono i pm: “La B4 è un ingranaggio fondamentale per la strategia di manipolazione delle gare all’estero e per la distribuzione dei proventi dei reati associativi”. Parola quest’ultima sulla quale pende il no del gip e il ricorso dell’accusa.
IL RAGIONAMENTOdei pm è però molto chiaro: “B4 da un parte è risultata destinataria di pagamenti operati da Mp Silva in esecuzione di accordi illeciti (…) e dall’altra ha riversato parte di questi compensi su società estere riconducibili a Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli”. La B4 Italia, poi, gioca anche un ruolo marginale di advisor per i diritti esteri della Coppa Italia e della Suepercoppa italiana. Diritti che però porteranno a un contenzioso economico con la Lega “ed è in questo contesto che si rivelano le figure di Bogarelli, Galliani e dell’ex presidente della Figc Antonio Matarrese quali soggetti in grado di aiutare la B4”. Dirà Galliani: “Ai nostri amici della B4 bisogna dargli una mano”. In totale la società distribuirà 54 milioni. Il direttore della filiale di Lugano risulta legato alla Tax&Finance di Andrea Baroni da dove tutto è partito nel 2015.
Estero su estero Non solo prestiti a fondo perduto: si ipotizzano pagamenti diretti ai vari presidenti delle società