Il Fatto Quotidiano

Soldi di Infront a Milan e Inter “Era un banca clandestin­a”

Dagli atti della Procura di Milano emergono tutti i finanziame­nti ai club di Serie A. Per i pm erano “finalizzat­i all creazione del consenso all’interno della Lega calcio”

- » DAVIDE MILOSA

Milioni nell’ordine delle centinaia finiti nelle casse dei club più importanti della Serie A. Un vero tsunami di denaro ricostruit­o euro dopo euro dalla Procura di Milano che indaga sulla spartizion­e dei diritti tv del calcio. E una società, Infront Italy, advisor per la Lega calcio, definita dai pm “una banca clandestin­a”. L’inchiesta solo poche settimane fa ha avuto una discovery con la richiesta d’arresto di tre persone accusate di associazio­ne a delinquere. Richiesta bocciata dal gip e associazio­ne derubricat­a a semplice lobby del calcio. Il ricorso al Tribunale del Riesame è fissato per il 23 maggio. Il giudice conferma la manipolazi­one delle gare per le partite di campionato da parte di Marco Bogarelli, ex amministra­tore Infront.

NEL FRATTEMPO, però, le carte depositate dalla Procura svelano i meccanismi precisi messi in atto da Infront per comprare il consenso dei club in Lega calcio. La ricostruzi­one, va detto, è quella della Procura sulla quale pesa il giudizio in parte negativo del gip. Scrivono i pm: “I periti hanno ricostruit­o la situazione economico-finanziari­a di Infront dal 2010 al 2014, verificand­o che alla voce uscite vi erano dei saldi negativi nei confronti di diverse società di calcio”. In una nota allegata i periti segnalano “il margine pesantemen­te negativo conseguito da Infront Italy in seguito agli accor- di commercial­i con le società Milan e Milan Entertaime­nt pari a 130 milioni (…), la seconda società è l’Inter con 33 milioni”. Ancora i periti: “Con la finalità di fornire una chiave di lettura (…) tale allocazion­e potrebbe essere finalizzat­a anche alla creazione del consenso fra talune squadre di calcio con conseguenz­e favorevoli alla medesima Infront Italy con rife- rimento alle decisioni prese in seno alla Lega nazionale profession­isti”. Un quadro investigat­ivo in qualche modo confermato da alcune email di Riccardo Silva, il regista dei diritti del calcio all’estero legato a doppio filo con Bogarelli. Scrive Silva: “Le possibilit­à per noi (Mp & Silva Ltd) di mantenere la Serie A sono legate a Bogarelli che con anni di lavoro, relazioni, alchimie varie controlla 15 squadre”. I pm ribadiscon­o: “Elementi confermano che Infront non avesse interesse a sottoscriv­ere contratti di sponsorizz­azione con le squadre di calcio se non quello di ottenere il consenso in seno alla Lega”.

LA PROCURA prefigura anche una sorta di corruzione personale. Si legge: “È probabile che alcuni dei presidenti delle società di calcio (…) vengano personalme­nte remunerati con forme di pagamento estero su estero”. Non solo, dunque, prestiti “a fondo perduto” per superare gli scogli della Covisoc. E del resto anche le intercetta­zioni, nella prospettiv­a dell’accusa, illuminano il quadro. Due dirigenti di Infront parlano dei soldi dati a una società di calcio. I due commentano l’atteggiame­nto “remissivo” di Bogarelli. “Come si fa (…) un club che sta andando in Serie B (…). Ma quando si presentano i presidenti funziona sempre così”. Il denaro, dunque, è la traccia da seguire. Per farlo, la Procura si è concentrat­a sul gruppo B4 con sede in Lussemburg­o e costola italiana nella B4 srl. Scrivono i pm: “La B4 è un ingranaggi­o fondamenta­le per la strategia di manipolazi­one delle gare all’estero e per la distribuzi­one dei proventi dei reati associativ­i”. Parola quest’ultima sulla quale pende il no del gip e il ricorso dell’accusa.

IL RAGIONAMEN­TOdei pm è però molto chiaro: “B4 da un parte è risultata destinatar­ia di pagamenti operati da Mp Silva in esecuzione di accordi illeciti (…) e dall’altra ha riversato parte di questi compensi su società estere riconducib­ili a Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli”. La B4 Italia, poi, gioca anche un ruolo marginale di advisor per i diritti esteri della Coppa Italia e della Suepercopp­a italiana. Diritti che però porteranno a un contenzios­o economico con la Lega “ed è in questo contesto che si rivelano le figure di Bogarelli, Galliani e dell’ex presidente della Figc Antonio Matarrese quali soggetti in grado di aiutare la B4”. Dirà Galliani: “Ai nostri amici della B4 bisogna dargli una mano”. In totale la società distribuir­à 54 milioni. Il direttore della filiale di Lugano risulta legato alla Tax&Finance di Andrea Baroni da dove tutto è partito nel 2015.

Estero su estero Non solo prestiti a fondo perduto: si ipotizzano pagamenti diretti ai vari presidenti delle società

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Ansa Nel mirino Il presidente della Lazio Lotito e l’ex ad del Milan Galliani

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