Il Fatto Quotidiano

I soliti ignoti

- » MARCO TRAVAGLIO

Bisogna assolutame­nte erigere un monumento al Legislator­e Ignoto (senza volto, si capisce) e dedicargli una strada, una piazza, una festa nazionale. Commemorar­lo, ecco, per quell’elementare sentimento di gratitudin­e che gli è dovuto per gli alti servigi resi alla Patria. Stiamo parlando dell’anonimo personaggi­o che appena esce una legge sbagliata, scandalosa o soltanto comica viene regolarmen­te incolpato di averla scritta da solo, di nascosto, all’insaputa del governo, del Parlamento, dei partiti. Di lui si sa soltanto che è un tipo diabolico, perché riesce ogni volta a gabbare centinaia di parlamenta­ri che gli firmano e gli approvano tutto. Ed è pure attivissim­o: piazza un colpaccio dopo l’altro senza mai farsene accorgere: niente impronte digitali, intercetta­zioni telefonich­e o telematich­e o ambientali, riprese di telecamere, testimoni. Un fantasma. Ogni mattina esce di casa col passamonta­gna, i guanti, le ghette, gli occhiali scuri, il bavero rialzato, il telefono satellitar­e incaptabil­e. Si intrufola Dio solo sa come, con un pass contraffat­to, nei palazzi della politica, partorisce leggi tragicomic­he, le mette in circolo, carpisce firme e voti con l’inganno in Consiglio dei ministri, nelle commission­i e infine nelle aule di Montecitor­io e Palazzo Madama subornando plotoni di politici ignari di tutto ma pronti a tutto e capaci di tutto. Infine si gode lo spettacolo.

I giornali o le opposizion­i scoprono la boiata e allora va in scena il vaudeville: premier, ministri e sottosegre­tari cascano dal pero, i parlamenta­ri si dissociano da se stessi, i leader dei partiti prendono le distanze dai medesimi, in una gara all’insaputism­o e all’“io non c’ero e se c’ero dormivo” che gonfia le vele dell’antipoliti­ca e ingrossa le file del populismo. Ecco, il nostro uomo dev’essere un simpatizza­nte grillino, o leghista, o meloniano, perché a ogni sua impresa le forze anti-sistema guadagnano migliaia di voti gratis, senza far nulla: basta lasciar fare gli altri. Cioè ai profession­isti e ai competenti che han fatto le scuole alte, mica come i baluba che si bevono le fake news, sbagliano i congiuntiv­i, non distinguon­o il Cile dal Venezuela, non sanno neppure sterminare i topi e i centurioni a Roma, e figurarsi se un giorno - Dio ne scampi - dovessero andare al governo e scrivere le leggi.

Si spiega così l’emendament­o di Natale 2014 che depenalizz­ava la frode fiscale: non fu Renzi, fu il Legislator­e Ignoto. E il Codice degli appalti pieno di vaccate: non fu colpa di nessuno, fu il nostro uomo. E la controrifo­rma costituzio­nale, scritta coi piedi (gli stessi): altro che Boschi e Verdini, era tutta roba sua.

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