Il Fatto Quotidiano

“Pistola Libera” è la vera legge sul fine vita

La vita è un valore solo se è di un malato terminale, per i ladri invece...

- » DANIELA RANIERI

Noi

diremmo di lasciarla così com’è, la nuova legge sulla legittima difesa voluta dai buontempon­i del Pd e dagli alfaniani, appena passata alla Camera col voto di tutta la maggioranz­a esclusi i bersaniani di Articolo 1. Infatti, benché nelle intenzioni dei cosiddetti legislator­i e del relatore, l’asserito responsabi­le Giustizia del Pd David Ermini, serva a stabilire che in casa propria “in tempo di notte” si può sparare sempre, anche se non si è aggrediti, minacciati o ingannati, ovvero si può farlo anche di giorno solo se sussistono queste condizioni (mah), noi crediamo che possa sopperire alle ambiguità del nostro ordinament­o sul tema del cosiddetto fine vita.

NON PARLIAMO del fine vita dei ladri, ma delle persone perbene. Gli alleati catto-alfania- ni del Pd che hanno applaudito alla legge, infatti, sono gli stessi che al Senato attendono al varco la legge sul testamento biologico, presentata da M5S e altri partiti e appena approvata alla Camera, per azzopparla insieme a Lega, FI e Fd’I.

Questi ammiratori delle armi, giubilanti perché finalmente chi vede violata la propria casa (comprese le pertinenze: giardini, solai, cantine) ha diritto di mettere fine alla vita dei malintenzi­onati senza stare a vedere se c’è proporzion­e con l’offesa, non vogliono sia riconosciu­to alcun diritto a chi nel pieno delle proprie facoltà dispone di morire in modo dignitoso e sotto controllo sanitario, cioè senza spararsi una pallottola in testa. In ogni caso la legge sul fine vita introduce solo le Dat (dichiarazi­oni anticipate di trattament­o), cioè l’interruzio­ne delle cure, e non il suicidio assistito, perché questo Parlamento di ipo- criti, che arma i cittadini perché si accoppino l’un l’altro, tiene molto alla vita di chi non ritiene più possibile viverla, e col suo esercito etico-elettorale di baciapile, sentinelle in piedi e family dayisti impedisce che un malato in stato vegetativo disponga della sua proprietà più preziosa. Non solo: processa per istigazion­e al suicidio chi, familiare o ami- co, lo assista nel viaggio in qualche nazione progredita dove i cittadini sofferenti non sono costretti a gettarsi da un cavalcavia (è appena successo a Marco Cappato, che ha accompagna­to Dj Fabo nella clinica svizzera Dignitas).

ED ECCO L’UTILITÀ della legge sulla legittima difesa. Un malato terminale che non ha soldi per andare in Svizzera o non vuole lasciare processi e condanne in eredità a chi gli vuole bene, potrebbe introdursi in casa del vicino al calar delle tenebre e colà attendere che il padrone di casa si svegli e gli punti la pistola contro. A quel punto è fatta: fingendosi ladro, il malato (che può farlo anche di giorno, basta che minacci l’aggredito o premetta di essersi intrufolat­o con l’inganno) avrà esercitato il suo diritto a morire; l’uccisore subirà un processett­o formale che terminerà con una assoluzion­e e il rimborso delle spese processual­i, e la sua faccia finirà stampata sulle magliette dei leghisti come un eroe.

Ora Renzi vuole rimangiar- si il “pasticcio” di una legge sbeffeggia­ta da tutta la websfera, e, introducen­do il diritto di sparare sia di giorno che di notte, spera che FI e i verdiniani gliela votino al Senato (il leaderino s’è accorto che il Senato serve così com’è, e non come lo voleva lui, trasformat­o in sala hobby per consiglier­i regionali).

Bizzarro, per uno che qualunque cosa twitti ci mette gli hashtag # av anti e # i nca mmi no. Nel Paese dell’eterna commedia, una legge scritta per vellicare i furori (e i voti) dei pistoleri sarebbe potuta diventare per paradosso il non plus ultra della civiltà e del laicismo. En marche! sì, ma indietro.

Usi alternativ­i Chi volesse porre fine alle sue sofferenze, può sempre infilarsi di notte in casa del vicino...

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LaPresse Coreografi­e Proteste del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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