Candidarsi subito: ma il sogno di B. “è quasi impossibile”
PianoInibito per la Severino, Berlusconi chiederà la sospensiva alla Corte europea. Onida, ex presidente della Consulta, è scettico
Una sospensiva per consentire a Berlusconi di candidarsi? Mi sembrerebbe piuttosto strano. Ma in linea teorica non si può escludere”. Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale, commenta così la notizia diffusa ieri da La Verità, secondo cui gli avvocati del capo di Forza Italia sono pronti a chiedere alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo di sospendere l’applicazione della legge Severino nei suoi confronti, in caso di elezioni anticipate in autunno. Già, perché la condanna in via definitiva a 4 anni di carcere per frode fiscale, subita nel 2013, è costata a Berlusconi non solo la decadenza del Senato, ma anche l’incandidibilità per i successivi sei anni. Così prevede la Severino, contro cui oltre tre anni e mezzo fa i legali dell’ex premier hanno presentato ricorso alla Corte, sostenendo che la legge violi in più punti la Convenzione dei diritti umani.
A ESPRIMERSI sul caso sarà la Grande Camera, la struttura principale della Corte, composta da 17 giudici. “La decisione arriverà entro dicembre” assicura La Verità. Ma per cautelarsi in caso di voto anticipato, invocato in ogni forma da Matteo Renzi, Berlusconi pensa già a una richiesta di sospensiva per non restare fuori. Ovvio chiedersi se sia una strada possibile. Onida, che ben conosce la Corte, premette: “La sospensiva è una misura urgente che la Corte può adottare. Il caso classico è quello di una persona colpita da un provvedimento di espulsione da uno Stato, che rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti nella sua nazione di origine, comportamenti vietati dall’articolo 3 della Convenzione”. Una situazione molto di- versa da quella del patron di Mediaset. Però non è questo il punto centrale, fa capire Onida: “Il ricorso di Berlusconi è stato presentato anni fa, e la Corte tra qualche mese dovrebbe arrivare a una decisione. Quindi non vedo perché da qui a breve dovrebbe concedergli una sospensiva”. Ma se venissero convocate le elezioni da qui a breve? Non basterebbe per un ottenere provvedimento urgente? Il giurista è scettico: “In questo caso sarebbe, astrattamente, già più possibile. Ma lo troverei comunque strano, atipico. Anche perché la decisione definitiva nel merito, se negativa, potrebbe cancellare la sospensiva poche settimane dopo. Difficile, insomma. Anche se in astratto non si può escludere”. Ed è a questo che vorrebbero aggrapparsi Berlusconi e i suoi legali. Anche se poi il tema rimane soprattutto quello dell’esito del ricorso. “Il fatto che la Camera abbia delegato alla Grande Camera la decisione - sottolinea Onida - significa che la considera importante. Questo perché il tema è delicato da un punto di vista giuridico: e il punto centrale è se quanto prevede la Severino sia da considerare una nuova sanzione di carattere sostanzialmente penale oppure un requisito negativo di candidabilità. Nel primo caso, la legge potrebbe essere ritenuta in contrasto con la Convenzione, per il principio di irretroattività della legge penale. Nel secondo invece l’incandidabilità si può far discendere anche da una condanna per fatti anteriori alla legge, e quindi sarebbe legittima la sua introduzione”. Non solo: “I legali potrebbero al massimo sostenere che sia illegittima la decadenza, visto che la legge la prevede per il sopravvenire di una causa di incandidabilità per l’eletto, che non era prevista al momento dell’elezione. Ma si tratterebbe comunque di una causa sopraggiunta di incandidabilità, non di una nuova sanzione per fatti commessi in passato. E quindi rimarrebbe comunque in piedi l’incadidabilità futura, per il tempo previsto”. E infatti, gli avvocati hanno chiesto anche di reintegrare Berlusconi in Senato, e insistono sulla natura penale delle sanzioni. Attaccando al cuore la Severino.
UNA LEGGE contestata da più parti. Ma il presidente emerito la difende: “Voler tenere fuori dalle Camere i condannati in via definitiva è plausibile, ed è in linea con quanto prevede l’articolo 48 della Costituzione, secondo cui il diritto di voto può essere limitato per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Ma quante possibilità ha di essere accolto il ricorso dell’ex premier? Onida non si sbilancia: “Non esistono precedenti, difficile dirlo. La certezza è che la Grande Camera è la massima istanza della Corte. Comunque vada, Berlusconi non avrà altre strade”.
VALERIO ONIDA
Sarebbe strano se i giudici sospendessero la sanzione per Berlusconi, visto che la decisione definitiva arriverà in breve tempo