Il Fatto Quotidiano

A Consip City decide babbo Tiziano

Il papà di Matteo lancia il vice contro il sindaco (teste contro di lui)

- » DAVIDE VECCHI

Anche

babbo Tiziano ha detto sì: il candidato sindaco per il Pd a Rignano sull’Arno sarà l’attuale vicesindac­o, Eva Uccella. Niente primarie, questa volta. Il tempo è poco: si vota tra un mese, l’11 giugno. Già individuar­e un nome è stato un travaglio. Qui le macerie dell’inchiesta Consip sono ancora tangibili. Di quello che era il feudo dei Renzi è rimasto poco. Per carità: il segretario nazionale

( Matteo) qui domenica ha stravinto con l’ 85,2% delle preferenze, ma con un’a ffluenza ridotta del 40%. Non poco. Un patrimonio politico dilapidato forse ovunque in I- talia, ma certamente qui. Se ne ha la percezione già guardando i candidati che si affrontera­nno tra poche settimane per conquistar­e il Comune: a sfidare Uccella del Pd ci saranno l’attuale sindaco Daniele Lorenzini, eletto nel 2013 nelle file del Pd, e Samuele Staderini, anche lui entrato 5 anni fa in Comune con i voti democratic­i e poi uscito dal partito per seguire Pippo Civati in Possibile. Ciò che un tempo era unito ora è addirittur­a diviso in tre. All’appello manca solo il candidato di Articolo 1 Mdp, altrimenti sarebbero rappresent­ate tutte le costole di ciò che un tempo era un’entità singola e come tale era stata affidata a fine 2013 da Ber- sani a Renzi.

Certo il caso Consip. Che ha costretto Tiziano a lasciare la segreteria cittadina del Pd perché indagato. Ma era già successo 2 anni fa quando fu iscritto a Genova per bancarotta fraudolent­a e poi archiviato. La novità è stata l’esasperazi­one della Rignano trattata dalla famiglia come un feudo. Città e partito locale. Questa almeno la motivazion­e che ha spinto Lorenzini a lasciare il Pd e a candidarsi con una lista civica per cercare un secondo mandato.

PURE LUI TRASCINATO nell’inchiesta Consip, sentito dai magistrati come persona informata sui fatti in relazione a una cena alla quale ha partecipat­o a casa dell’amico Tiziano. “Basta così”, ha tuonato. E a nulla sono valsi i tentativi di ricucire, né la minaccia di candidargl­i contro Claudio Massai, il farmacista, l’ha preoccu- pato: Lorenzini è il medico di base, i pazienti in farmacia ce li manda lui. Massai aveva comunque declinato l’invito. La ventilata sfida aveva scatenato diverse ironie. Mai quante ne ha generate il cartello scritto a mano e affisso all’ingresso della sezione locale del Pd mercoledì nel quale sono elencate le caratteris­tiche che devono avere i candidati. Pochi punti, anticipati ieri dal Corriere Fiorentino . Il Pd, si legge, cerca donne e uomini che “anteporran­no i bisogni di tutti a quelli propri”, “sapranno dire grazie e bravo ai compagni di strada”, “non useranno la visibilità attuale di Rignano come trampolino per altri incarichi”,“saranno consapevol­i di operare in una casa di vetro” e “non saranno avidi di successo”. Il destinatar­io, nelle intenzioni degli ideatori, era Lorenzini. Ma sembra più un manifesto anti-Renzi. Matteo.

A decidere il sindaco saranno i rignanesi l’11 giugno. Il Comune ha meno di 15 mila residenti, quindi niente ballottagg­io: vince chi prende più voti. Presumibil­mente la sfida sarà tra Lorenzini e Uccella. Si erano già confrontat­i nelle primariede­l 2013 per il candidato sindaco. Vinse il medico.

Dem divisi in tre La Uccella, candidato ufficiale, contro primo cittadino uscente e un ex ora con Civati

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Ansa Al voto Tiziano Renzi
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