Tra calcio e “inchini” ai boss, la Chiesa si “arrende” allo Stato
Ancora polemiche per le processioni al Sud: l’omaggio al figlio ucciso di un capo e i playoff di serie B
Lunedì di Pasquetta. Lunedì in Albis o dell’Angelo. Si rinnova la caotica tradizione dei battenti della Madonna dell’Arco, in provincia di Napoli. Migliaia di fedeli, in ordine sparsissimo, in fila dietro uno stendardo mariano, vanno in pellegrinaggio strusciando in ginocchio.
Quel giorno, al Rione Traiano di Napoli, quartiere ad alto tasso camorristico, l’associazione “99” dei battenti della Madonna dell’Arco gira per le strade con uno labaro “particolare”. Da un lato, l’immagine della Madonna. Dall’altro quella di un ragazzo ammazzato a 24 anni: Fortunato Sorianiello detto “Foffy”, figlio del boss Alfredo ’o biondo. Il corteo effettua anche una sosta davanti a una cappella abusiva allestita per l’occasione: dentro c’è un’altra gigantografia di “Foffy”. Lo show è completato dall’esibizione di un cantante neomelodico. Sembra una scena di Gomorra. Invece è la dura realtà di certe zone della Campania.
IL CASO è stato scoperto dal Corriere del Mezzogiorno, il dorso napoletano del Corsera. Sulla questione il cardinale Sepe, arcivescoco di Napoli, se l’è cavata con una risposta contorta, richiamandosi a cavillosi regolamenti diocesani. Ma a sorprendere è la risposta di don Tonino Palmese, vicario episcopale per la Carità e rappresentante regionale di “Libera”: “Non è il parroco che deve intervenire per interrompere queste manifestazioni ma la forza pubblica dello Stato”.
Una rassegnazione, se non resa, in linea con le parole dello stesso cardinale Sepe: “Dobbiamo evitare il fenomeno dei parroci in prima linea”. E i martiri della Chiesa che hanno sfidato e combattuto a viso aperto le mafie? Negli stessi giorni, una manciata di chilometri a sud di Napoli, stavolta a Castellammare di Stabia, la processione patronale in onore di San Catello ( nella foto) è stata anticipata a sabato 13 perché domenica 14 la squadra locale della Juve Stabia si gioca la serie B nei playoff. Motivi di ordine pubblico, che hanno spaccato la città, laddove la fede tracima nella superstizione: San Catello è “il protettore dei forestieri” e sentendosi offeso per l’anticipo potrebbe “favorire” gli avversari della Juve Stabia.