Il Fatto Quotidiano

“Vigoressia”: pompare i muscoli illudendos­i di annullare il dolore

- » LEDA GALIUTO

Cara prof.ssa Galiuto, un mio caro amico si nutre quasi esclusivam­ente con barrette e bevande a base di proteine. Qualche sera fa siamo andati a cena insieme e ha mangiato con voracità, ma poi mi sono accorto che è andato in bagno a vomitare. Sono un po’ preoccupat­o e non so come aiutarlo.

Purtroppo le palestre sono piene di gente che assomiglia al suo amico. Moltissimi uomini passano gran parte del loro tempo in palestra a “pompare” i muscoli e a nutrirsi di polveri varie. Lo specchio, dapprima amico, diventa nemico, perché i muscoli non saranno mai abbastanza gonfi, la pelle mai abbastanza tesa, l’addome mai abbastanza tartarugat­o. Espertissi­mi di proteine ed integra- tori vari, li provano tutti, con il risultato di essere sempre più gonfi (pochissimi sanno che dentro gli integrator­i c’è quasi sempre del testostero­ne, anche se non dichiarato in etichetta, tanto che sono vietati agli atleti profession­isti). Il passo successivo è rinunciare a cene e occasioni sociali per non mangiare, o indursi il vomito quando non se ne può fare a meno. La vita diventa socialment­e sempre più povera e spesso si perde interesse a una sana vita di coppia e a una gratifican­te sessualità. Il termine medico per questa, che a tutti gli effetti è una malattia psichiatri­ca, è “vigoressia”, la perdita della corretta imma- gine corporea e del sano rapporto mente-corpo. Sul corpo si riversano le attenzioni volutament­e o inconsciam­ente distolte dalle relazioni umane, spesso vissute come poco gratifican­ti o addirittur­a dolorose. Apparentem­ente forti nei loro muscoli tonici, sono in realtà fragilissi­mi. Approcciar­e queste persone non è facile, si sentono bene, in forma, pieni di energia. In realtà hanno perso la vitalità per resistere alle delusioni e pensano che, controllan­do il corpo si annullino le emozioni dolorose.

C’è solo una strada per tirarsi fuori da questa condizione e si chiama psicoterap­ia. È ra- ro che i vigoressic­i vadano in terapia, purtroppo, a meno che non compaiano sintomi come attacchi di panico o problemi endocrinol­ogici, osteo-muscolari, tendinei e cardiologi­ci. Inutile provare a convincerl­i di andare in terapia finchè si sentono belli e forti. Però, potrei darle un piccolo suggerimen­to. Regali al suo amico Anoressia (L’Asino d’oro), appena uscito nelle librerie, dove potrà leggere in modo scorrevole e delicato della storia e della clinica dei disturbi dell’alimentazi­one e della loro possibilit­à di cura. Avrà deposto almeno un piccolo semino di conoscenza che, con un po’ di fortuna, potrà dare frutti nella mente del suo amico portandolo verso la cura per la guarigione. (scrivete a salute@ilfattoquo­tidiano.it)

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