“Vigoressia”: pompare i muscoli illudendosi di annullare il dolore
Cara prof.ssa Galiuto, un mio caro amico si nutre quasi esclusivamente con barrette e bevande a base di proteine. Qualche sera fa siamo andati a cena insieme e ha mangiato con voracità, ma poi mi sono accorto che è andato in bagno a vomitare. Sono un po’ preoccupato e non so come aiutarlo.
Purtroppo le palestre sono piene di gente che assomiglia al suo amico. Moltissimi uomini passano gran parte del loro tempo in palestra a “pompare” i muscoli e a nutrirsi di polveri varie. Lo specchio, dapprima amico, diventa nemico, perché i muscoli non saranno mai abbastanza gonfi, la pelle mai abbastanza tesa, l’addome mai abbastanza tartarugato. Espertissimi di proteine ed integra- tori vari, li provano tutti, con il risultato di essere sempre più gonfi (pochissimi sanno che dentro gli integratori c’è quasi sempre del testosterone, anche se non dichiarato in etichetta, tanto che sono vietati agli atleti professionisti). Il passo successivo è rinunciare a cene e occasioni sociali per non mangiare, o indursi il vomito quando non se ne può fare a meno. La vita diventa socialmente sempre più povera e spesso si perde interesse a una sana vita di coppia e a una gratificante sessualità. Il termine medico per questa, che a tutti gli effetti è una malattia psichiatrica, è “vigoressia”, la perdita della corretta imma- gine corporea e del sano rapporto mente-corpo. Sul corpo si riversano le attenzioni volutamente o inconsciamente distolte dalle relazioni umane, spesso vissute come poco gratificanti o addirittura dolorose. Apparentemente forti nei loro muscoli tonici, sono in realtà fragilissimi. Approcciare queste persone non è facile, si sentono bene, in forma, pieni di energia. In realtà hanno perso la vitalità per resistere alle delusioni e pensano che, controllando il corpo si annullino le emozioni dolorose.
C’è solo una strada per tirarsi fuori da questa condizione e si chiama psicoterapia. È ra- ro che i vigoressici vadano in terapia, purtroppo, a meno che non compaiano sintomi come attacchi di panico o problemi endocrinologici, osteo-muscolari, tendinei e cardiologici. Inutile provare a convincerli di andare in terapia finchè si sentono belli e forti. Però, potrei darle un piccolo suggerimento. Regali al suo amico Anoressia (L’Asino d’oro), appena uscito nelle librerie, dove potrà leggere in modo scorrevole e delicato della storia e della clinica dei disturbi dell’alimentazione e della loro possibilità di cura. Avrà deposto almeno un piccolo semino di conoscenza che, con un po’ di fortuna, potrà dare frutti nella mente del suo amico portandolo verso la cura per la guarigione. (scrivete a salute@ilfattoquotidiano.it)