Gli scudi umani
Quando c’era B. uno stuolo di impiegati ben pagati, detti “giornalisti” solo perché iscritti al relativo Albo, si precipitavano a dargli ragione anche sulla cazzata più inverosimile. Poi però lui se la scordava e ne diceva subito una opposta, e gli stessi scudi umani si gettavano a capofitto a dargli ragione pure su quella. Non avendo una faccia né una reputazione da difendere, non temevano di perderle: potevano sostenere tutto e il suo contrario a seconda delle bizze, degli umori e dell’arteriosclerosi del padrone che pagava lo stipendio. Veniva quasi il sospetto che lui, perfido, sotto sotto li disprezzasse e si divertisse a dire e disdire solo per metterli in imbarazzo (come se i servi potessero provare un sentimento così nobile). Nel 2006 sparò: “Nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi”. Subito, anziché chiamare l’ambulanza, gli scudi umani si scatenarono a caccia di prove storiche a suffragio della monumentale baggianata. I più lesti, Renato Farina e F. F. (quello con lo chatouche), si misero a disquisire su LiberoeGiornale di missionari in Cina e cannibalismi in Corea. Intanto l’ambasciata cinese protestò col governo e B., per evitare di entrare in guerra pure con la Cina, ritrattò: “Ho fatto un’ironia discutibile”. E chi fino a un minuto prima giurava che era tutto vero scoppiò a ridere a comando: “C he mattacchione!”.
Undici anni dopo la scena si ripete paro paro con Renzi, anche perché i servi sono sempre gli stessi, cambia solo il destinatario delle lingue. L’int er ce tt az io ne svelata dal Fatto è troppo grossa per nasconderla (almeno per i giornali: Pd1, Pd2 e Pd3, a gentile richiesta, occulterebbero anche la terza guerra mondiale). Dunque va geneticamente modificata in quattro mosse.
1) Si enfatizza la fuga di notizie come indecenza puzzolente, più importante del contenuto della notizia, mentre quelle su B. e la Raggi erano Chanel n.5. La Procura di Roma dà una mano, annunciando coram populo un’inchiesta segreta sulla violazione del segreto (cosa che non aveva fatto per casi anche più gravi), mentre l’Ansa rivela che Marco Lillo è iscritto nel registro degli indagati (notizia coperta da segreto, sulla cui violazione la Procura non mancherà d’indagare).
2) Si omettono le frasi più compromettenti della telefonata. Renzi che imbecca il babbo alla vigilia dell’in t er r og at o ri o (“non dire che c’era mamma, altrimenti interrogano anche lei”). Tiziano che, incalzato dal figlio, non esclude di aver incontrato Alfredo Romeo “al bar”. Matteo che giudica l’inchiesta del famigerato Woodcock e del putribondo Noe “una cosa molto seria” (“andrai a processo”).